Polizzi Generosa, dopo la frana nuovo smottamento, Ss643 come una trappola per topi - QdS

Polizzi Generosa, dopo la frana nuovo smottamento, Ss643 come una trappola per topi

Polizzi Generosa, dopo la frana nuovo smottamento, Ss643 come una trappola per topi

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martedì 01 Febbraio 2022

Il sindaco Gandolfo Librizzi si appresta a chiedere lo stato di emergenza per un territorio che è anche una importante via di fuga sulla Palermo-Catania

di Vincenzo Lapunzina

Le condizioni meteo avverse non aiutano le operazioni di monitoraggio di una delle strade più importanti della Sicilia, ovvero la SS 643, che attraversa il Comune di Polizzi Generosa, interessata da una frana che ha un fronte di oltre 150 metri.

A Polizzi Generosa, è il caso di dirlo, “piove sul bagnato”, un altro tratto di strada, un chilometro più a valle, è interessato da uno smottamento della base del manto stradale.
Come previsto la Sicilia è interessata da un “impulso artico” che nella via Collesano si fa sentire ancora di più, considerata l’esposizione.

Tuttavia, anche questa mattina, Giuseppe Gugliuzza, il geologo incaricato dal Dipartimento della Protezione Civile regionale, si trova sul fronte della frana, in attesa che il resto dei corpi di fabbrica, inevitabilmente, si riversino a valle.

Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, al momento e fino a quando la frana non si stabilizzerà non è possibile intervenire con mezzi meccanici. IL SINDACO DI POLIZZI CHIEDE LO STATO DI EMERGENZA. CONTINUA LA LETTURA

Il punto della situazione con il sindaco di Polizzi Generosa

QdS ha fatto il punto della situazione con il sindaco di Polizzi, Gandolfo Librizzi.
Librizzi ha anticipato che il Governo regionale, in una delle prossime sedute di Giunta, chiederà a Roma la dichiarazione dello “stato di emergenza”, al fine di fronteggiare la crisi con immediatezza e in deroga alle norme sugli appalti.

Pare che, il Dipartimento regionale della Protezione Civile abbia chiaro anche l’importo da stanziare per la messa in sicurezza del costone, quindi delle abitazioni e, nel più breve tempo possibile, riaprire al transito veicolare lo strategico asse viario.
«Non siamo stati abbandonati», tiene a puntualizzare il primo cittadino.
Preoccupa anche la condizione in cui versa la base del muro di contenimento del tornante, che insiste appena un chilometro più a valle e che documentiamo nel video.
Si manifestano evidenti criticità, non ancora segnalate dall’Anas, Ente proprietario della strada, con apposita segnaletica di restringimento della carreggiata.

La SS 643, oltre a essere considerata “strategica” (almeno lo speriamo) per l’intera viabilità dell’Isola, apprezzata a seguito del cedimento dei piloni del Viadotto Imera, rappresenta una delle “vie di fuga” per la comunità polizzana, al verificarsi di eventi calamitosi.
Un’interruzione di quel tratto di strada è l’ultima cosa che in questo momento occorre ai residenti del Comune di Polizzi Generosa, molti dei quali vivono nelle campagne a valle, lungo la strada statale che collega Scillato al centro madonita.

Tra la preoccupazione e la frenetica corsa a predisporre gli atti, a supporto della richiesta dello stato di emergenza,  non mancano le iniziative di solidarietà.

Solidarietà e un conto corrente per Polizzi Generosa

La Fondazione The Brass Group ha dato la disponibilità  “per un concerto da dedicare ai cittadini di Polizzi Generosa, al fine di far sentire attraverso la musica, la nostra vicinanza”. Lo scrive – in una nota inviata al sindaco – Ignazio Garsia, presidente della Fondazione.
Vicinanza che giunge, anche, da comuni cittadini che stanno versando delle somme sul conto corrente intestato al servizio di tesoreria dell’Ente e indicato nella video intervista.
«La raccolta – dichiara Librizzi – non è alternativa o sostitutiva alle risorse stanziate dallo Stato. Decideremo in seguito, di concerto con il Consiglio Comunale e la Giunta, la destinazione, magari compensando dove non arriveranno le Istituzioni sovracomunali».
«Intanto – conclude il sindaco – sopperiremo con i fondi comunali alle esigenze di accoglienza delle famiglie evacuate».

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