Milano, 27 ago. (askanews) – In Australia non serve la macchina del tempo. Basta un’auto, tanta benzina e la pazienza di lasciarsi coprire di polvere. Il Queensland porta dritto al Cretaceo: orme fossilizzate, ossa enormi, paleontologi che ancora oggi liberano frammenti di scheletro come se stessero raccontando un segreto antico.
A Winton comincia l’Australian Dinosaur Trail, un itinerario che intreccia musei e siti paleontologici. All’Australian Age of Dinosaurs Museum non ci si limita a guardare vetrine: le visite guidate permettono di toccare con mano ossa di 95 milioni di anni fa. Le orme impresse nella roccia, nitide al punto da ispirare le ricostruzioni di Jurassic Park, conservano l’eco di inseguimenti e fughe rimasti impressi per sempre.
Più a sud-ovest, nell’entroterra del Queensland, si incontra Eromanga. Qui il protagonista assoluto è Cooper: un sauropode lungo come un autobus e alto come un palazzo, vissuto quasi 100 milioni di anni fa. Chiamato Australotitan cooperensis, è il dinosauro più grande mai scoperto in Australia. Nel piccolo Eromanga Natural History Museum lo raccontano con orgoglio, segno tangibile di un Gondwana che riaffiora dalla polvere.
Dall’altra parte del continente, a Broome (Western Australia), il passato riaffiora direttamente tra le rocce della costa. La Dinosaur Coast mostra le sue impronte a ogni bassa marea: tracce lasciate 130 milioni di anni fa che oggi emergono tra sabbia e oceano. Qui le guide e i paleontologi indicano solchi e impronte scolpite nella Broome Sandstone, testimonianze che resistono alle maree come firme lasciate nella pietra.
A Sydney, invece, il Mesozoico diventa esperienza sensoriale. All’Australian Museum si sperimenta il mondo dei dinosauri con suoni, odori e ricostruzioni: un invito a immaginare non solo ciò che vediamo nei fossili, ma anche l’atmosfera che accompagnava quei colossi.
Per i centri dell’entroterra, i fossili non sono solo memoria scientifica: portano visitatori, studenti, investimenti. La paleontologia diventa risorsa e motore di comunità, coniugando ricerca e sopravvivenza economica.
Seguire le tracce dei dinosauri in Australia significa vivere un viaggio che unisce avventura e memoria. Si torna indietro di milioni di anni, ma si capisce anche qualcosa del presente: le civiltà lasciano segni fragili, mentre l’impronta di un passo può sopravvivere per sempre.
Photo credit: Australotitan Cooperensis, Vlad Konstantinov, Scott Hocknull ©Eromanga Natural History Museum

