Milano, 24 dic. (askanews) – La Cantina umbra Pomario annuncia il lancio sul mercato del “Grechetto 2024”, un nuovo vino che nasce da un progetto di lungo periodo che punta a valorizzare le varietà autoctone come espressione autentica del territorio. Il Grechetto entra così nella linea dedicata alle uve storiche dell’Azienda, affiancando il Ciliegiolo, oggi alla sua quarta annata, e rafforzando una visione produttiva costruita nel tempo più che orientata a risposte immediate al mercato. Il “Grechetto 2024” sarà imbottigliato a fine gennaio 2026 e le sue 2.500 bottiglie saranno presentate sul mercato nel corso della prossima primavera.
L’azienda agricola, che adotta un sistema di agricoltura biologica-biodinamica, si trova nel comune di Piegaro (Perugia), al confine con la Toscana, tra l’area di Orvieto e il Lago Trasimeno. La proprietà si estende complessivamente per 230 ettari, di cui 9 vitati, ed è collocata a circa 500 metri di altitudine, in un contesto collinare isolato e circondato da boschi. I vigneti sono impiantati su poggi ben esposti, con terreni ricchi di scheletro e a struttura limo-argillosa. Il Grechetto è uno dei vitigni a bacca bianca più rappresentativi dell’Italia centrale e costituisce un riferimento storico per l’enologia umbra, che Pomario ha scelto di interpretare in purezza attraverso le uve di Vigna del Ventaglio in un appezzamento esposto in pieno sole. Secondo l’enologa Mery Ferrara che con l’agronoma Federica De Santis collaborano con la Cantina sin dalle prime vinificazioni nel 2009, l’annata 2024 si è rivelata particolarmente favorevole per il Grechetto, consentendo una maturazione equilibrata. L’andamento stagionale ha permesso di lavorare su freschezza, precisione e tensione di beva, mantenendo allo stesso tempo una solida struttura di base. Caratteristiche che riflettono l’attitudine naturale del vitigno a produrre mosti ricchi di sostanza e dotati di una buona capacità di evoluzione.
Il vino matura per 12 mesi in botte grande selezionata Mittleberger, una botte da bianco con tostatura leggera al vapore. Una scelta tecnica pensata per accompagnare il Grechetto nel tempo senza sovrapporsi alla sua espressione varietale, preservandone equilibrio, integrità e bevibilità.
Il progetto Pomario prende forma a partire dai primi anni Duemila, quando Giangiacomo Spalletti Trivelli e la moglie Susanna d’Inzeo avviano il recupero della Tenuta, riprendendo una tradizione vitivinicola di famiglia risalente alla fine dell’Ottocento. I nonni, Cesare Spalletti Trivelli e Gabriella Rasponi, avevano infatti prodotto in Toscana un Chianti commercializzato fino ai primi anni Settanta. Il progetto Pomario prende forma a partire dai primi anni Duemila, quando Giangiacomo Spalletti Trivelli e la moglie Susanna d’Inzeo avviano il recupero della Tenuta nel comune di Piegaro (Perugia), riprendendo una tradizione vitivinicola di famiglia risalente alla fine dell’Ottocento. I nonni, Cesare Spalletti Trivelli e Gabriella Rasponi, avevano infatti prodotto in Toscana un Chianti commercializzato fino ai primi anni Settanta. La produzione complessiva dell’Azienda si attesta oggi intorno alle 30mila bottiglie, con una quota export compresa tra il 15 e il %, destinata principalmente ai mercati di Germania, Belgio, Olanda e Regno Unito.
Accanto all’attività vitivinicola, l’azienda ha sviluppato anche un progetto olivicolo che negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti. Dal 2011 l’olio extravergine è certificato biologico e viene prodotto con un frantoio aziendale che consente la molitura delle olive entro poche ore dalla raccolta.
Red.Alp

