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Ponte, contratto con Eurolink non sarà segreto: la risposta della Società Stretto di Messina alle accuse. Intanto Bruxelles chiede chiarimenti

Ponte, contratto con Eurolink non sarà segreto: la risposta della Società Stretto di Messina alle accuse. Intanto Bruxelles chiede chiarimenti
Ponte sullo Stretto di Messina, rendering

I contenuti dell’accordo siglato con il Contraente Generale Eurolink, guidato da Webuild, saranno resi pubblici “non appena l’atto diventerà efficace”.

Nessuna segretezza sull’atto aggiuntivo al contratto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo ha chiarito oggi la società Stretto di Messina S.p.A., con una nota in cui precisa che i contenuti dell’accordo siglato con il Contraente Generale Eurolink, guidato da Webuild, saranno resi pubblici “non appena l’atto diventerà efficace, cioè dopo la registrazione della delibera Cipess e la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.

La società sottolinea di aver “sempre operato nel pieno rispetto delle norme e della trasparenza”, respingendo così le accuse di segretezza sollevate nelle scorse settimane.

La polemica sul diniego di accesso agli atti

La nota arriva all’indomani di un nuovo fronte di scontro politico. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, aveva infatti chiesto copia dell’atto aggiuntivo in quanto parlamentare. Ma l’ad Pietro Ciucci gli ha negato l’accesso, sostenendo che la qualifica di parlamentare “non attribuisce di per sé una posizione legittimante” all’acquisizione di documenti amministrativi.

Nella risposta, Ciucci ha ricordato che la richiesta è stata trasmessa a Eurolink, in qualità di controinteressato, e che il consorzio ha espresso “formale opposizione all’ostensione degli atti richiesti”, ritenendo che la pubblicazione “pregiudicherebbe i propri interessi economici e commerciali”.

Bonelli ha reagito parlando di “atto grave e pericoloso per la democrazia”, sottolineando come sia “inaccettabile che un’opera pubblica da 13,5 miliardi di euro, interamente finanziata dallo Stato, sia avvolta da segretezza decisa dalla parte privata”. Da qui la richiesta al Governo e al Cipess di pubblicare integralmente contratti, cronoprogrammi e relazioni tecniche.

L’Europa chiede chiarimenti

Il dibattito nazionale si intreccia con quello europeo. Nei giorni scorsi Bruxelles ha inviato due richieste di chiarimento al governo italiano:

  • una riguarda l’impatto ambientale dell’opera, dopo che la commissione Via-Vas aveva espresso a fine 2024 una valutazione negativa su alcune aree vincolate;
  • l’altra riguarda invece la procedura di appalto, con dubbi sulla compatibilità del riavvio del vecchio contratto del 2006 – modificato e triplicato nei costi – con le norme europee sulla concorrenza.

Il vicepresidente della Commissione Ue, Stéphane Séjourné, ha confermato che l’esecutivo comunitario ha chiesto spiegazioni a Roma anche in materia di contratti e gare pubbliche.

Prossime tappe

Cosa succederà ora dipenderà dalle risposte del governo. Se le spiegazioni verranno ritenute sufficienti, i cantieri potrebbero partire già in autunno, come auspicato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha indicato ottobre come nuova data di avvio.
Se invece Bruxelles dovesse ritenere necessaria un’ulteriore valutazione, i tempi si allungherebbero di diversi mesi, facendo decadere la delibera Cipess e aprendo un nuovo contenzioso tra Roma e l’Ue.

Nel frattempo, la Stretto di Messina ribadisce che tutto sarà reso pubblico nei tempi previsti. Ma le richieste di trasparenza da parte di opposizione e opinione pubblica restano forti, mentre l’Europa tiene puntati i riflettori sull’opera più discussa della storia infrastrutturale italiana.