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Dal Ponte alla politica, Tomarchio (FI) al QdS: “La Sicilia non avrà mai un presidente della Lega. Per il dopo-Schifani? Vi dico…”

Dal Ponte alla politica, Tomarchio (FI) al QdS: “La Sicilia non avrà mai un presidente della Lega. Per il dopo-Schifani? Vi dico…”

L’intervista al deputato Ars di Forza Italia Salvo Tomarchio sui temi del Ponte, della mozione di sfiducia e sui temi di politica attuale

Temi, proposte e soprattutto tanta ma tanta politica. Il centrodestra in Sicilia è atteso da nuove sfide, dalla mozione di sfiducia in programma martedì all’Ars presentata dalle opposizione fino all’approvazione della legge finanziaria e uno sguardo al 2027, anno in cui si tornerà al voto anche nell’Isola. Ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, è intervenuto il deputato all’Assemblea Regionale Siciliana di Forza Italia Salvo Tomarchio, che si è soffermato proprio su questi temi di attualità politica.

Tomarchio: “Mozione di sfiducia a Schifani velleitaria e senza senso di responsabilità”

Martedì all’Ars è stata calendarizzata la votazione della mozione di sfiducia verso Renato Schifani, presentata da Pd, M5s e Controcorrente. Per Salvo Tomarchio si tratta di “una mozione velleitaria, è comprensibile dal punto di vista delle opposizioni che cercano di parlamentarizzare la crisi e fare emergere tutte le criticità, provando a sfruttare il momento. Però, pur comprendendo le ragioni politiche, stanno cavalcando l’onda provando a picconare il governo Schifani.”

“La verità è che si tratta di una mozione che è illogica visto il momento, essendo in piena sessione di finanziaria. – continua il deputato azzurro – È una mozione che non ha i numeri, fuori tempo e beceramente politica. Dei problemi che i partiti di opposizione hanno stilato nei 15 punti se ne sono accorti solo oggi? Sono problemi atavici che ci sono da tempo, non certo da questa legislatura. Loro la presentano ora perché c’è l’onda degli scandali e delle inchieste, ma calendarizzare la mozione di sfiducia in piena sessione di bilancio non ha responsabilità. Se per assurdo passasse, si consegnerebbe l’esercizio provvisorio alla Sicilia, perché il Parlamento dal minuto dopo sarebbe sciolto.”

“Calenda le spara davvero grosse, nel 2022 è stato bocciato dai siciliani alle Regionali”

E proprio su Schifani ultimamente uno dei più grandi oppositori politici è Carlo Calenda, leader di Azione ed ex Ministro dello Sviluppo Economico. “Io vengo dal mondo dell’imprenditoria e Confindustria. – dice Tomarchio – Guardavo a Calenda con grande attenzione perché è un liberale che conosce i temi dell’impresa e dell’economia, ma ultimamente non mi sembra ne stia indovinando una. Lui ribadisce del commissariamento della Sicilia o solo per boutade o se è serio questo concetto ha a poco a che fare con la democrazia. Calenda ha già provato a offrire il suo modello di governo ai siciliani, non mi pare sia stato promosso. Lui ha già testato la sua proposta politica alle elezioni politiche e alle regionali del 2022 e non mi pare che i siciliani gli abbiano dato ragione. Francamente, pur avendo una buona stima, ultimamente Calenda le spara davvero grosse, forse è alla ricerca di uno spazio politico che non riesce a conquistare.”

La proposta di Salvini non gradita da Forza Italia

Altro tema di politica recente è quello legato alla proposta avanzata da Matteo Salvini su un’ipotesi eventuale di candidato governatore leghista per la Sicilia. Un’uscita non gradita da Forza Italia, partito di Schifani, e anche da Salvo Tomarchio che ribadisce: “Salvini farebbe a preoccuparsi di ciò che accade a casa propria. Dovrebbe vedere come perde voti in termini assoluti ovunque in tutta Italia. Anche lui, come Calenda, non ne sta indovinando molte. La Sicilia non avrà mai e poi mai un governatore leghista. Già potrebbe essere un tema avere la Lega al governo in una regione del sud, perché è sempre la Lega Nord. Ma che vada ad ambire alla presidenza della Regione questo non accadrà mai. La Lega va bene all’interno di una coalizione variegata e larga, ma figuriamoci se loro potranno mai governare una regione come la nostra. La Sicilia non voterà mai un presidente della Lega e in questo il centrodestra lo sa bene. La coalizione è matura e intelligente nel sapere che i siciliani non voteranno mai un governatore della Lega Nord”.

Tomarchio: “Favorevole al Ponte ma l’ideologia populista di destra e sinistra ha stancato”

Il Ponte sullo Stretto di Messina è un altro tema su cui maggioranza e opposizione sono separate. Salvo Tomarchio ribadisce che forse gli entusiasmi da parte del centrodestra ad agosto sono risultati eccessivi: “Io dico sempre quello che penso. Già settimane fa, ad agosto, quando circolarono le notizie di costruzione immediata del Ponte sullo Stretto, io feci un post pubblico dove ho espresso le mie perplessità sui temi delle autostrade siciliane e sui tempi di attesa per la costruzione dell’opera. È ovvio che tutti i siciliani sognano e ambiscano a una continuità territoriale. Chi è che non vuole il Ponte? A me non va bene il tifo da stadio. Politici di centrodestra che esultano trionfalmente e poi ancora non c’è nulla ed esponenti di centrosinistra che ribadiscono l’inutilità dell’opera e che servono prima altre cose e che non c’azzecca nulla.”

“Se lunedì partissero i lavori per il Ponte sullo Stretto io ne sarei felice. – prosegue Tomarchio – Però, questa narrazione populista del Ponte come una battaglia ideologica politica è insopportabile. Se è vero che tutti i siciliani sognano il Ponte sullo Stretto, è vero pure però che i siciliani sognano delle strade normali. Sognano di non rischiare la vita andando da Catania a Palermo, sognano di andare in treno per l’Isola agilmente. Quindi, far diventare il tema del Ponte ideologico è una grande ca…ta ed è offensivo nei confronti dei siciliani. Noi non sappiamo cosa sia un Frecciarossa, da Roma in su hanno avuto tutto e non c’è il tema del “prima questo”. La battaglia vera è meridionale e siciliana, dove dobbiamo metterci al pari con tutto il resto d’Italia, con autostrade, treni ad alta velocità e Ponte sullo Stretto e io ne sono felice”.

Le inchieste e l’immediato futuro del governo Schifani

Il tema dell’Inchiesta di Palermo e di nuovi scandali che potrebbero emergere nell’immediato futuro possono destabilizzare ulteriormente la politica siciliana. Tomarchio rimarca che “dobbiamo augurarci tutti per il bene della serenità del governo e dei siciliani è che sia finita qui. Io purtroppo ho dei brutti presentimenti però. Il governo Schifani deve andare avanti. La differenza qual è con gli altri casi? Mentre i casi tipo quelli che riguardano Galvagno o Sammartino e lì vale il principio d’innocenza fino al terzo grado di giudizio e vale anche per Cuffaro. Però, il problema legato alla Dc è stato apprendere dalle carte si era creato un sistema attorno al partito. Il vero tema è questo e attiene al partito e se ci sono altri sistema-partito”.

Tomarchio: “Stiamo lavorando a una proposta di rinnovamento per il dopo-Schifani”

Poi su Forza Italia Tomarchio dice che lui come altri deputati “siamo per il bis di Marcello Caruso alla segreteria regionale e il riconoscimento massimo della leadership di Renato Schifani in Sicilia da parte di Forza Italia.” Ma la novità sta sul fatto che il partito di Tajani “sia a Catania che in Sicilia, quando arriverà il momento del dopo-Schifani che ci auguriamo sia fra 7 anni, stiamo già preparando una nuova proposta politica in linea con l’appello della famiglia Berlusconi, cioè – conclude il deputato Ars – quello di rinnovamento che presto sarà maggioranza sia a Catania che in Sicilia”.

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