Ma a che punto è davvero il ponte sullo Stretto? Con la firma dell’Accordo di programma, avvenuta ieri a Roma, un altro passo avanti è stato fatto, ma la vera partita si gioca sull’approvazione del progetto definitivo, che secondo quanto dice il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini potrebbe arrivare a luglio.
Cos’è l’accordo di programma
Sono opere collaterali, secondarie ma nemmeno così tanto, visto che cambieranno il volo di una città, come ad esempio il lungomare di Villa San Giovanni. Poi ci sono anche metro e le linee ferroviarie e del completamento dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Insomma, cose molto importanti.
Come ha sottolineato il presidente della Regione Renato Schifani, è in corso, infatti, un vero e proprio piano strategico di infrastrutturazione stradale e ferroviaria per la Sicilia, con investimenti di quasi 20 miliardi di euro.
Parliamo di opere come la realizzazione della media velocità sulla linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina, la costruzione della Catania-Ragusa, il riammodernamento – per la prima volta dalla sua costruzione – dell’autostrada A19 Palermo-Catania e il completamento della SS 640 Caltanissetta-Agrigento.
Tutte infrastrutture direttamente connesse al Ponte e fondamentali per garantirne piena funzionalità e integrazione nel sistema dei trasporti regionali e nazionali
Il Cipess
Dal 6 giugno 2023 all’approvazione del Cipess, Stretto di Messina avrà ottenuto, in poco più di due anni, un grande risultato. È stato ripreso un progetto abbandonato, portandolo al Cipess rivitalizzato con tutti gli aggiornamenti previsti, aprendo una fase operativa, realizzativa e costruttiva del tutto nuova.
Lo scorso lunedì 16 giugno si è tenuto il Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina. A seguito del parere favorevole della Commissione VIA – VAS del ministero dell’Ambiente, il Cda ha esaminato lo stato della documentazione tecnica e contrattuale relativa al ponte sullo Stretto di Messina che, in linea con la legge, dovrà essere sottoposta all’approvazione del CIPESS, atteso a luglio.
Il progetto definitivo
In via principale si tratta del Progetto definitivo, della documentazione ambientale, degli atti aggiuntivi ai contratti con gli affidatari e del Piano finanziario. Con il via libera del CIPESS si entrerà nella fase realizzativa. Potranno essere avviati i lavori per le opere anticipate, le prime opere ambientali, nonché le opere compensative richieste dai comuni.
Questo significa che l’opera comincerà immediatamente a dare i primi contributi al rilancio del tessuto produttivo territoriale, in termini occupazionali e di impatti diretti e indiretti sull’economia.
Il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha espresso al Cda tutto il proprio apprezzamento per il lavoro svolto e il “grande passo in avanti”, ribadendo che “l’obiettivo prioritario è effettuare in piena sicurezza questi investimenti, contrastando qualsiasi forma di pressione e intromissione della criminalità organizzata”.
Il Cipess
Al Cipess, verrà consegnata una corposa documentazione, più di quella che sia mai stata prodotta per qualsiasi altro progetto infrastrutturale. Sarà consegnato, naturalmente, il progetto tecnico aggiornato con la Relazione del Progettista che è stata approvata da Stretto di Messina l’anno scorso.
Poi, i risultati della conferenza di servizi e le conclusioni della valutazione di impatto ambientale, compreso il parere espresso dalla Commissione Tecnica VIA sui Formulari redatti nell’ambito della procedura VINCA e pubblicato alla fine del mese di maggio.
Un risultato storico perché è la prima volta che questo progetto completa fino all’ultimo step sia la procedura VIA che la procedura VINCA. Come è normale, sono state ricevute prescrizioni che verranno recepite nel progetto esecutivo. La documentazione per il CIPESS conterrà altresì la lista delle opere anticipate.
Documento fondamentale da sottoporre al Cipess è il Piano economico finanziario, da cui risulterà che l’investimento previsto in 13,5 miliardi è interamente coperto da risorse pubbliche già stanziate, come è previsto che venga attestato dal Ministero delle Infrastrutture.
Il programma delle opere anticipate
Come stabilito dal Dl 35/2023, il programma delle opere anticipate va avviato dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess.
Comprende le operazioni propedeutiche alla cantierizzazione, con particolare attenzione alla viabilità, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche, la predisposizione dei campi base. Tutte operazioni che è fondamentale realizzare tempestivamente per poi procedere con rapidità quando si cominceranno le opere principali del progetto. Il valore del programma delle opere anticipate è di circa 200 milioni di euro. Oltre a queste opere, in questa fase saranno avviate anche le opere ambientali.
Sono inoltre previste le opere compensative richieste dai comuni per le quali la legge stabilisce una quota del 2% dell’importo totale, quindi circa 270 milioni. Si tratta di opere come i miglioramenti della rete idrica, della rete fognaria, dell’illuminazione.
Per completare il quadro delle opere sono previste le “opere connesse” per le quali l’ultima legge di bilancio ha stanziato 500 milioni. Se si guarda al complesso di queste diverse categorie di opere, è possibile arrivare a un importo di un miliardo circa.
Le opere di compensazione ambientale
Priorità assoluta sarà data alle opere di compensazione ambientale, che partiranno prima degli altri lavori come, ad esempio, la creazione di zone umide e ripristino di habitat degradati sia lato Sicilia che lato Calabria.
Il piano finanziario attuale, differente da quello approvato nel 2010
Il piano finanziario approvato da ultimo nel 2010 era un simil project financing, ovvero un project financing su misura. Nella prima versione non era previsto un contributo pubblico a fondo perduto, c’era solo il capitale proprio della società che avrebbe dovuto coprire il 40% dell’investimento, quindi un piano impegnativo da negoziare con i finanziatori privati.
Oggi il nuovo piano finanziario prevede che tutto il fabbisogno necessario per la realizzazione del progetto, attualmente 13,5 miliardi, sia interamente coperto da finanziamenti pubblici già stanziati, a fondo perduto con l’eccezione della quota di capitale sociale di 370 milioni detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, pari al 55,16% del totale. Oltre al Mef, la composizione azionaria della Stretto di Messina include Anas al 36,70%, RFI al 5,83%, Regione Siciliana e Regione Calabria ciascuna all’1,16%.
La partecipazione diretta delle due regioni al finanziamento dell’intera opera ammonta complessivamente a 1,6 miliardi di euro, ripartiti in 300 milioni per la Regione Calabria e un miliardo e 300 milioni per la Regione Siciliana.
Tenuto conto della modalità di copertura del fabbisogno, i ricavi derivanti dal traffico dovranno ricoprire soltanto i costi operativi e di manutenzione ordinaria e straordinaria. I ricavi pertanto saranno proporzionati ai costi di gestione e verrà presentato un piano al Ministero delle Infrastrutture per definire una politica tariffaria più favorevole rispetto all’attuale costo dell’attraversamento dello Stretto. Spetterà al Ministro Salvini definire la politica tariffaria, che potrà così risultare inferiore all’attuale costo del traghettamento, che rappresentava il valore di riferimento del precedente piano finanziario, con particolare attenzione per gli utenti locali.
L’attestazione da parte del Cdm degli IROPI (Imperative Reasons of Overriding Pubblic Interest).
La sussistenza di Ragioni imperative di rilevante interesse pubblico deve essere attestata dallo Stato proponente quando è richiesta l’attivazione della procedura prevista dalla direttiva Habitat (92/43). Nell’ambito del procedimento di Valutazione di incidenza ambientale è emerso che per tre siti della rete Natura 2002 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina Stretto; Costa Viola; Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi), non è stato possibile escludere che il progetto abbia incidenze negative residue nonostante le mitigazioni ambientali previste: per questo è stata attivata la procedura della direttiva Habitat che subordina la realizzazione del progetto all’attestazione della sussistenza degli IROPI e alla realizzazione di adeguate misure compensative (Piano di dettaglio) per garantire la coerenza ecologica della rete Natura 2000.
Il Consiglio dei Ministri ha quindi attestato il 9 aprile scorso la sussistenza dei motivi imperativi e di rilevante interesse pubblico per la realizzazione del Ponte, legati alla sicurezza, alla sanità, all’ambiente, e allo sviluppo sociale ed economico.
La relazione è stata predisposta con i contributi di sei ministeri: Infrastrutture e Trasporti, Ambiente, Interno, Difesa, Salute, Protezione Civile. La decisione presa impone che l’opera sia realizzata senza eludere la responsabilità ambientale. La relazione IROPI, insieme al piano dettagliato delle opere compensative e alle ulteriori valutazioni previste, è stata già trasmessa, per informativa, dal Mase alla Commissione Europea.
Cosa accadrà con l’approvazione del Cipess
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera del Cipess, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’estate, dopo la registrazione della Corte dei conti, si entrerà nella fase realizzativa e nell’avvio della progettazione esecutiva.
La progettazione esecutiva partirà tutta insieme, ma si completerà per tranche, a seconda dei tempi necessari per le singole categorie di opere. È stata Stretto di Messina a richiedere questa possibilità, in linea con le best practice internazionali, proprio per rispondere alla complessità del progetto.
La prima tranche, che riguarderà le opere più tradizionali, come la progettazione di una parte dei complessivi 40 chilometri di strade e ferrovie, dovrebbe essere completata in cinque mesi, consentendo di avviare i relativi cantieri. L’ultima tranche, che riguarderà il progetto del ponte, in blocco, con le torri e l’impalcato, si prevede che verrà conclusa in circa dodici mesi. In questa attività è compreso l’aggiornamento delle prove nella galleria del vento, oltre ad altre prove che servono per definire dettagli e affinamenti e non riguardano la già accertata fattibilità dell’opera.
Espropri da settembre
Il Cipess approverà anche la dichiarazione di pubblica utilità che consentirà di avviare gli espropri. Si partirà con gradualità, secondo il piano largamente pubblicizzato nei mesi scorsi, ricevendo gli interessati in due uffici aperti ad hoc sul territorio.
Questo ha consentito di ottimizzare e ripubblicare il piano. Inoltre, per la prima volta è stato creato un cassetto virtuale che darà la possibilità di svolgere le comunicazioni anche in via digitale. Come previsto dal dl 89/2024, verrà promossa l’adesione volontaria attraverso semplificazioni procedurali e misure economiche.
Foto strettodimessina.it

