La Stretto di Messina risponde sulla possibilità di nuovi studi sulle faglie. La società spinge per l’avvio dei lavori entro l’anno con l’ok del Cipess
MESSINA – Nulla di fatto e rinvio al prossimo 8 novembre a causa della mancata notifica da parte dei ricorrenti al pubblico ministero, atto previsto per legge. Termina anzitempo il primo incontro al Tribunale delle imprese di Roma per il ricorso presentato da 104 cittadini residenti tra le province di Messina e Reggio Calabria avverso la società Stretto di Messina e il collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto.
A margine dell’incontro, il Comitato no ponte Capo Peloro ha voluto ribadire come l’obiettivo resti quello di fare esprimere “un soggetto terzo, in questo caso il Tribunale di Roma, sulla correttezza delle azioni fin qui poste in essere dal governo e dalla società pubblica Stretto di Messina per realizzare il ponte”, confermando la loro fiducia nella “magistratura” e nei confronti della “Commissione VIA – VAS”.
Udienza però rinviata e società che ha scelto, sul QdS, di fare chiarezza nel merito di diversi punti oggetto di dibattito. Tra questi, il progetto esecutivo che potrà divenire tale solo “in seguito all’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess”. Il periodo da tenere sott’occhio sul calendario, in questo caso, è il mese di dicembre. In quel momento “si potrà dare seguito all’avvio del programma delle opere anticipate (accantieramento, bonifica da ordigni bellici, rilievi archeologici, espropri) e all’avvio della progettazione esecutiva”. Secondo il dl 89/2024, convertito nella legge 120/2024, “il completamento della progettazione esecutiva potrà avvenire per fasi costruttive e pertanto le prime potranno essere approvate in anticipo”.
La presenza di faglie nello Stretto
Tra i Comitati no ponte si è più volte ritenuto il progetto definitivo come incompleto per la presenza di faglie nello Stretto. Uno dei temi sollevati anche dalla Commissione Via-Vas. Ma sulla possibilità di nuovi studi riguardo le faglie presenti, la società conferma che “in fase di progettazione esecutiva, come richiesto dalle Norme Tecniche Costruzioni 2018, verranno eseguite indagini puntuali per la taratura di dettaglio dei modelli e della caratterizzazione geotecnica dei terreni”.
La Stretto spinge per l’avvio dei lavori entro l’anno attraverso l’ok del Cipess che condurrà alla progettazione esecutiva. Questa ha “lo scopo di affinare dettagli costruttivi e realizzativi e non riguarda la fattibilità tecnica dell’opera. La progettazione esecutiva per fasi contiene tempi e costi, perché consente di iniziare in anticipo la costruzione, tra l’altro, dei 40 km di collegamenti stradali e ferroviari che definiscono il tempo complessivo dei lavori”.
Sul versante siciliano verranno realizzati 10km di asse autostradale
Se “sul versante siciliano verranno realizzati 10km di asse autostradale”, con la galleria di Faro Superiore che richiederà 6 anni di tempo per il completamento, “il tratto autostradale Fiumara Guardia-Annunziata invece utilizzabile già prima dell’ultimazione dei lavori del ponte sospeso come nuova tangenziale urbana”. A beneficiarne dovrebbe essere la viabilità della città dello Stretto, con l’ultimo svincolo autostradale in zona nord che si ferma a Giostra – Annunziata. In questo modo, sarà possibile, nei piani della società presieduta da Pietro Ciucci, “decongestionare il traffico sull’attuale Panoramica nel tratto da sempre a maggiore traffico (dalla galleria Bosurgi a viale Annunziata)”.
Lavori che potranno essere eseguiti attraverso il piano assunzioni previsto in Sicilia attraverso la Webuild. “Si stima che in cantiere saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. Per tutta la durata del cantiere (7 anni) si avrà dunque un impatto occupazionale diretto di circa 30.000 Unità Lavorative per Anno (ULA) cui aggiungere l’impatto occupazionale indiretto e indotto, stimato in 90.000 Unità, per un totale di 120.000 ULA generate dell’Opera”, spiega la Stretto di Messina. Nel corso dei recruiting days che si svolgeranno tra Palermo, Catania e Messina nel corso del mese di ottobre, le principali figure professionali ricercate saranno “carpentieri di diverse specializzazioni, operatori macchine di cantiere/gruisti, fabbri, muratori, elettronici/elettricisti, idraulici, saldatori, autisti, addetti logistica, addetti ai ponteggi, minatori e addetti Tmb per un totale di circa 6000 unità”.
A queste saranno affiancati squadre di tecnici come “topografi, controllo qualità materiali, esperti BIM, direzione di cantiere, disegnatori CAD, esperti contabilità lavori, periti elettronici/informatici/periti elettrotecnici, periti meccanici, periti navali, esperti sicurezza lavori, coordinatori logistica, esperti ambientali, esperti di monitoraggi avanzati per le strutture, esperti gestione amministrativa e finanziaria, esperti gestione risorse umane, per un totale di circa 1000 unità”.
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