A che punto è il progetto del ponte sullo Stretto di Messina?

Ponte sullo stretto di Messina, oggi il tavolo del Mit e l’allarme di Federlogistica

Ponte sullo stretto di Messina, oggi il tavolo del Mit e l’allarme di Federlogistica

Redazione  |
giovedì 23 Febbraio 2023

Ecco perché il ponte sullo tretto di Messina, potrebbe rivelarsi un problema al traffico marittimo

Un nuovo e più snello assetto societario della Spa Stretto di Messina, una nuova governance, in accordo con la Regione Siciliana e la Regione Calabria. Sono le principali proposte esaminate al tavolo tecnico, presieduto oggi al Mit dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, presenti i vertici di Anas, Rfi e Fs.

Cosa è successo oggi alla riunione

Al centro della riunione il progetto che dovrà essere rivisto anche in relazione ai costi, acquisendo proiezioni aggiornate relativamente al traffico veicolare presunto e ai vantaggi in termini ambientali, grazie all’abbattimento di inquinamento da CO2.

Il prossimo appuntamento è tra una settimana nella sede Anas a Roma Termini, che nei progetti diventerà il quartier generale della società.

Federlogistica lancia l’allarme: “Troppo basso per il passaggio delle navi”

Intanto, nella stessa giornata, è stato lanciato l’allarme di Federlogistica, che spiega le conseguenze sul progetto del ponte sullo stretto di Messina. “Favorevoli senza riserve alla costruzione, ma attenzione a non creare un muro al transito delle navi – avverte il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo.

Cosa ha rivelato Federlogistica sul progetto del Ponte sullo stretto di Messina

“I diversi studi progettuali – ancora Merlo – prevederebbero un’altezza massima di 65 metri sul livello del mare, che, considerando l’altezza media delle grandi navi da crociera ma anche navi impegnate nel trasporto merci e container, impedirebbe il transito di molte unità navali che già oggi operano in Mediterraneo, costrette teoricamente, una volta costruito il ponte, a circumnavigare tutta la Sicilia anche solo per raggiungere Messina o Catania partendo da Napoli”.

Merlo chiede quindi al ministero delle Infrastrutture di verificare se le voci corrispondono al vero. “L’effetto muro – aggiunge – potrebbe risultare ancora maggiore, se il transito delle navi sotto il ponte avvenisse con moto ondoso marcato, per non parlare di eventi atmosferici diventati ormai consueti anche alle nostre latitudini e, infine, in considerazione del fenomeno in atto di innalzamento del livello del mare”.

Per contro, completa: “Ci rendiamo perfettamente conto che un ponte più alto sul livello del mare comporterà una variazione sostanziale nelle rampe di accesso e quindi una penetrazione maggiore delle stesse sul territorio siciliano e calabrese, ma crediamo sia nostro dovere collaborare con il Governo per progettare e realizzare un’opera che deve rappresentare una svolta anche per il sistema logistico nazionale che non può certo permettersi il lusso di erigere barriere sulle rotte più importanti del traffico marittimo”.

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