Stavolta sembra davvero tutto pronto. Le procedure espropriative delle case propedeutiche ai lavori per il ponte sullo Stretto di Messina partiranno. Molto presto anche. A settembre. Si tratterà di una “fase realizzativa” con le opere anticipate, con il Cipess approverà anche la dichiarazione di pubblica utilità che consentirà di avviare gli espropri.
Partenza con gradualità
Si partirà con gradualità, secondo il piano largamente pubblicizzato nei mesi scorsi, ricevendo gli interessati in due uffici aperti ad hoc sul territorio.
Questo ha consentito di ottimizzare e ripubblicare il piano. Inoltre, per la prima volta è stato creato un cassetto virtuale che darà la possibilità di svolgere le comunicazioni anche in via digitale. Come previsto dal dl 89/2024, verrà promossa l’adesione volontaria attraverso semplificazioni procedurali e misure economiche.
Come funziona l’esproprio
Per legge, secondo il Testo unico del 2001, l’indennità espropriativa è calcolata sulla base del valore venale del bene, cioè il valore di mercato dell’immobile.
Il Dl 89 prevede per chi è proprietario delle unità immobiliari da più di dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto un’ulteriore maggiorazione del 15%. Per le prime case, c’è una ulteriore indennità aggiuntiva di ricollocazione abitativa, pari fino a 40 mila euro, per spese di nuovo arredo, trasloco o quant’altro.
L’approvazione del Cipess
Dal 6 giugno 2023 all’approvazione del Cipess, Stretto di Messina avrà ottenuto, in poco più di due anni, un grande risultato. È stato ripreso un progetto abbandonato, portandolo al Cipess rivitalizzato con tutti gli aggiornamenti previsti, aprendo una fase operativa, realizzativa e costruttiva del tutto nuova.
Lo scorso lunedì 16 giugno si è tenuto il Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina. A seguito del parere favorevole della Commissione VIA – VAS del ministero dell’Ambiente, il Cda ha esaminato lo stato della documentazione tecnica e contrattuale relativa al ponte sullo Stretto di Messina che, in linea con la legge, dovrà essere sottoposta all’approvazione del CIPESS, atteso a luglio.
Il progetto definitivo
In via principale si tratta del Progetto definitivo, della documentazione ambientale, degli atti aggiuntivi ai contratti con gli affidatari e del Piano finanziario. Con il via libera del CIPESS si entrerà nella fase realizzativa. Potranno essere avviati i lavori per le opere anticipate, le prime opere ambientali, nonché le opere compensative richieste dai comuni.
Questo significa che l’opera comincerà immediatamente a dare i primi contributi al rilancio del tessuto produttivo territoriale, in termini occupazionali e di impatti diretti e indiretti sull’economia.
Il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha espresso al Cda tutto il proprio apprezzamento per il lavoro svolto e il “grande passo in avanti”, ribadendo che “l’obiettivo prioritario è effettuare in piena sicurezza questi investimenti, contrastando qualsiasi forma di pressione e intromissione della criminalità organizzata”.
Il Cipess
Al Cipess, verrà consegnata una corposa documentazione, più di quella che sia mai stata prodotta per qualsiasi altro progetto infrastrutturale. Sarà consegnato, naturalmente, il progetto tecnico aggiornato con la Relazione del Progettista che è stata approvata da Stretto di Messina l’anno scorso.
Poi, i risultati della conferenza di servizi e le conclusioni della valutazione di impatto ambientale, compreso il parere espresso dalla Commissione Tecnica VIA sui Formulari redatti nell’ambito della procedura VINCA e pubblicato alla fine del mese di maggio.
Un risultato storico
Un risultato storico perché è la prima volta che questo progetto completa fino all’ultimo step sia la procedura VIA che la procedura VINCA. Come è normale, sono state ricevute prescrizioni che verranno recepite nel progetto esecutivo. La documentazione per il CIPESS conterrà altresì la lista delle opere anticipate.
Documento fondamentale da sottoporre al Cipess è il Piano economico finanziario, da cui risulterà che l’investimento previsto in 13,5 miliardi è interamente coperto da risorse pubbliche già stanziate, come è previsto che venga attestato dal Ministero delle Infrastrutture.

