“Un’infrastruttura fondamentale con un valore aggiunto non solo per le città di Messina e Reggio Calabria, ma per l’intero Meridione per una serie di motivi anche e non solo legati ai temi dello sviluppo turistico e della continuità territoriale”. A dirlo all’Adnkronos è Federico Basile, sindaco di Messina, dopo la nuova accelerazione, annunciata dal Governo Meloni, sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
La bozza del decreto, discussa ieri nel pre-Cdm e oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, definisce assetto societario e governance della Stretto di Messina spa, liquidata per legge dal governo Conte II e riattivata dall’esecutivo Meloni. Già nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, aveva indicato i tempi: “Obiettivo è partire con i lavori entro due anni – aveva spiegato – e si parte entro due anni entro 5-6 anni ci sarà”.
“Ho incontrato il ministro poco più di un mese fa e si è parlato di quello che oggi si sta realizzando, ossia la riattivazione di un processo che era stato sopito e che deve, comunque, tenere in considerazione le esigenze del territorio – prosegue il primo cittadino di Messina -. Il decreto darà linee per riattivare dal punto di vista amministrativo e procedurale tutte le azioni, ci saranno poi dei confronti con il territorio”. Una rassicurazione, quella del pieno coinvolgimento dei Comuni nella realizzazione dell’opera, che sarebbe emersa anche durante l’incontro con il ministro delle Infrastrutture. “I fatti daranno ragione al colloquio – spiega Basile -. Ritengo che sia necessario, da parte nostra ma anche per il ministro, un confronto per le ricadute di questa opera sul territorio, a partire da quelle sugli strumenti di pianificazione urbanistica”.
Il fronte del ‘no’ promette battaglia e scende in piazza il 26 marzo. L’appuntamento è a Torre Faro, in piazza dell’Angelo, per ribadire tutta la propria contrarietà alla “grande opera di devastazione”. “Cinquecento milioni già spesi e il rischio di 700 milioni di penali sono il fardello che è stato già addossato alla comunità. Adesso partono nuovamente all’assalto”, spiega il Comitato no Ponte. “E’ fisiologico che in un processo democratico ci siano visioni opposte – dice il sindaco Basile -. I ‘no ponte’ hanno condotto una battaglia per anni, è legittimo che davanti a un processo di accelerazione tornino a manifestare la propria contrarietà”. Per il sindaco, però, l’infrastruttura resta “un’opera strategica e fondamentale”.
E la teoria che rischi di diventare “una cattedrale nel deserto” per le carenze infrastrutturali, viarie e ferroviarie dell’Isola? “E’ un’accusa che sento dal 1990. Se nel frattempo non sono state fatte vuol dire che c’è un problema – conclude -. Il rischio vero è continuare a non realizzare un’opera, il Ponte sullo Stretto, che può dare una grande svolta infrastrutturale aspettando le altre opere che non ci sono. Per una volta ribaltiamo la visione: magari il Ponte porterà anche le altre infrastrutture. Diamoci una possibilità“. Il 23 marzo Salvini ha annunciato la propria presenza a Taormina per un sopralluogo sull’Alta Velocità. “Ci vedremo a margine della sua visita, ma ci incontreremo successivamente a Roma in base agli step previsti dal decreto Ponte”.
Incontro oggi al Mit tra il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini e il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. È stata l’occasione, riferisce il dicastero, per fare il punto della situazione, con particolare riferimento al Decreto Ponte.