Ma in quanto tempo si potrà avversare il ponte sullo Stretto quando sarà pronto, non prima del 2033? Due minuti per quanto riguarda il treno, due minuti e mezzo circa con l’auto. Sono queste le prime stime dei tecnici.
I tempi di percorrenza
Considerando i 3600 metri del ponte e, per fare cifra tonda, i 400 metri del viadotto “Pantano”, ci saranno circa 4 km da percorrere. Con un limite di velocità di 90 chilometri per quanto riguarda le auto e di 120 chilometri riguardante i treni, ci vorranno circa 2 minuti per quanto riguarda i convogli ferroviari, mentre circa 2 minuti e mezzo (per andatura costante) per quando riguarda le macchine.
Le altre domande sul Ponte
Resiste ai terremoti? E ai venti e alle piogge? Quali sono i tempi per la realizzazione? Ecco tutte le domande più frequenti e le risposte riguardanti il ponte sullo Stretto, con il progetto definito approvato ieri al Cipess.
Quando è nato il progetto del Ponte sullo Stretto?
Il primo concorso di idee internazionale sulla costruzione è stato indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici italiano nel 1969. L’opera nella sua soluzione definitiva è stata individuata dalla società concessionaria Stretto di Messina nel 1992.
Nel 2003 è stato approvato il progetto preliminare, nel 2004 è stata indetta una gara europea per la progettazione definitiva, esecutiva e costruzione dell’opera aggiudicata definitivamente nel 2005 e nel 2006 la Società Stretto di Messina ha affidato con contratto la progettazione definitiva, esecutiva e costruzione dell’opera alla Società di Progetto Eurolink S.C.p.A., risultata aggiudicataria della gara internazionale e di cui è leader e socio di maggioranza il Gruppo Webuild.
Il 20 dicembre del 2010 Eurolink S.C.p.A. ha consegnato il progetto definitivo al termine di studi e analisi dettagliate sul territorio. Il 29 luglio del 2011 la società Stretto di Messina ha approvato il progetto definitivo. I lavori sono stati fermati dal Decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179. Il Decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35 (legge di conversione 26 maggio 2023, n. 58) ha stabilito il riavvio delle attività finalizzate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Quali sono i record tecnici del Ponte?
Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.666 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri. L’impalcato avrà una larghezza totale di circa 60 metri e le due torri poste a terra saranno alte 399 metri. Il sistema di sospensione sarà formato da due coppie di cavi, del diametro di 1,26 m ciascuno formato da 44.323 fili di acciaio.
Quanti veicoli e treni attraverseranno il Ponte?
Il Ponte unirà la Sicilia e la Calabria nel punto in cui le due sponde sono maggiormente vicine, con una struttura moderna ed affidabile che costituirà lo snodo di un sistema infrastrutturale integrato, al servizio del territorio e dei cittadini. L’impalcato accoglierà due carreggiate stradali che avranno 3 corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una sede ferroviaria a doppio binario, oltre a una corsia di servizio per senso di marcia. Il Ponte sarà aperto 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. Avrà una capacità massima di 200 treni/giorno – 6.000 veicoli/ora.
Quali sono le novità ingegneristiche?
Nella Relazione di aggiornamento al Progetto Definitivo del 2011 relativo al Ponte sullo Stretto di Messina, il contractor Eurolink S.C.p.A. ha mantenuto l’impianto fondamentale del progetto che garantisce, oggi come lo era nel 2011, un livello di requisiti tecnici molto più alto e avanzato di quello previsto dalle normative tecniche utilizzate per la progettazione di altre opere infrastrutturali.
Nella Relazione sono stati infatti previsti numerosi aggiornamenti progettuali in linea con le normative attuali in tema di sicurezza, salute, compatibilità ambientale, tecnologie costruttive. Sono state proposte inoltre soluzioni innovative mutuate dai più recenti progetti realizzati negli ultimi anni, come il ponte Osman Ghazi o il Ponte Çanakkale sullo Stretto dei Dardanelli in Turchia, il ponte sospeso più lungo del mondo e che presenta la medesima tipologia di impalcato aerodinamicamente stabile “Messina Type Deck”.
Quali sono gli aspetti migliorativi in termini di tutela ambientale dell’ultimo aggiornamento?
Gli studi condotti da Eurolink S.C.p.A. in termini di tutela ambientale si sono spinti ben oltre gli attuali requisiti normativi e hanno comunque confermato quanto già validato nelle precedenti procedure di valutazione d’impatto ambientale sia sul Progetto Preliminare che su quello Definitivo, anche alla luce delle novità del quadro ambientale, territoriale e/o normativo di riferimento.
In particolare, è stato aggiornato il quadro delle compensazioni ambientali che, insieme agli interventi di mitigazione, rappresentano le attività volte a migliorare le condizioni dell’ambiente interessato dalla realizzazione delle opere. Tra gli interventi previsti rientrano quelli sui corsi fluviali, piani di riforestazione e ricostruzione di habitat naturali in proporzione maggiore a quanto suggerito dalle linee guida ministeriali.
Quali sono state le risposte del Comitato Scientifico al progetto?
Il Comitato Scientifico (organo autonomo, indipendente previsto dalla legge e composto da nove esperti nominati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti d’intesa con la Regione Calabria e la Regione Siciliana), come era già successo nel 2011, ha espresso parere favorevole al progetto, con raccomandazioni.
La maggior parte delle raccomandazioni sarà implementata, come richiesto, nel Progetto Esecutivo. Alcune di queste raccomandazioni, d’altra parte, in particolare per quanto riguarda la parte ambientale, sono già state implementate nella documentazione integrativa prodotta nell’ambito della procedura VIA. A parere unanime delle parti coinvolte, l’implementazione delle raccomandazioni del Comitato Scientifico è perfettamente compatibile con lo sviluppo del Progetto Esecutivo e non richiede modifiche sostanziali al Progetto Definitivo.
Che esito ha avuto la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale della Commissione VIA?
La Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto definitivo, così come integrato con la Relazione integrativa ai sensi del decreto legge 35/2023 sul riavvio dell’iter del Ponte, nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte. La Commissione ha completato le proprie attività, trasmettendo il 13 novembre 2024 il parere di propria competenza sul progetto del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia che comprende il Ponte e i collegamenti stradali e ferroviari a terra.
La Commissione, pur esprimendo all’unanimità il parere favorevole per il progetto del Ponte, come prassi in progetti di questa complessità ha richiesto l’adempimento di 62 prescrizioni, da attuare in larghissima parte in fase di progettazione esecutiva. Si tratta di prescrizioni riguardanti essenzialmente studi, approfondimenti e dettagli, o monitoraggi ambientali.
Il Ponte resisterà ai terremoti?
Dal punto di vista sismico, i ponti sospesi sono le opere più sicure, essendo strutture intrinsecamente poco sensibili ai terremoti, come peraltro dimostrato dalla ormai vastissima esperienza di opere di questa tipologia in aree a sismicità anche superiori rispetto allo Stretto, come la California e il Giappone.
Il progetto del Ponte sullo Stretto, così come approvato, ha adottato valori di PGA (accelerazione sismica di picco al suolo) molto superiori a quelli previsti dalla Norme Tecniche per le Costruzioni per terremoti con analoghe probabilità di occorrenza.
È sicuro costruire i piloni del Ponte nei luoghi prescelti dal progetto?
L’integrazione documentale sottomessa da Eurolink nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ha incluso l’aggiornamento del quadro conoscitivo geologico e ha confermato che le due aree scelte per la costruzione dei piloni e dei blocchi di ancoraggio dei cavi sono stabili e sicure anche da un punto di vista geosismotettonico.
La documentazione è stata redatta sulla base di valutazioni tecniche effettuate da esperti incaricati dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con ricercatori dell’INGV.
La faglia di Cannitello, così come confermato nella relazione dell’Università di Roma e dell’INGV, non è definibile attiva e tantomeno capace, vale a dire che non arriva in superficie e quindi non è in grado di interagire con le fondazioni degli edifici sovrastanti. Inoltre, la faglia non interseca i pozzi di fondazione del pilone lato calabro.
Esistono altri ponti sospesi costruiti in aree sismiche?
Sì, la costruzione di ponti in zone altamente sismiche è una prassi consolidata. Numerosi ponti sospesi hanno resistito a sismi rilevanti senza riportare danni. Alcuni esempi:
Ponte Akashi in Giappone, localizzato in prossimità dell’epicentro del sisma di Kobe del 1997. Ponte Osman Ghazi in Turchia sulla baia di Izmit, costruito nel 2016 a pochi chilometri dall’epicentro del terremoto di Kocaeli. Ponte di Çanakkale, il più lungo al mondo, che attraversa lo Stretto dei Dardanelli con una campata centrale di 2.023 metri ed è costruito in zona altamente sismica. Questi esempi dimostrano che è possibile realizzare strutture sicure e durature anche in contesti geologicamente complessi.
Il Ponte è in grado di resistere a venti e temporali?
Il Ponte è progettato per resistere a venti di velocità mai registrata nell’area dello Stretto di Messina. In particolare, il requisito di progetto richiede che la struttura sia aero-elasticamente stabile per venti fino a 270 km/h (75 m/s) alla quota dell’impalcato.
Le prove effettuate in alcune delle più importanti gallerie del vento del mondo – NRCC (Canada), BMS (Inghilterra), FORCE (Danimarca), Politecnico di Milano – hanno dimostrato che, grazie al particolare profilo dell’impalcato “Messina type Deck”, il ponte risulta stabile fino a 292 km/h.
Le massime velocità del vento (raffiche) registrate in vent’anni di monitoraggio nello Stretto non hanno superato i 144 km/h.
Il Ponte permetterà il passaggio delle grandi navi attualmente in circolazione?
Sì. L’altezza dell’impalcato del ponte sul livello del mare sarà di 72 metri, con una larghezza utile di 600 metri. In condizioni di pieno carico (corsie stradali completamente occupate + due treni passeggeri in contemporanea), il franco navigabile si riduce a 70 metri. Questi parametri sono in linea o superiori rispetto a quelli di altri ponti esistenti sulle principali vie di navigazione internazionale.
Da chi è costituito il team di progettisti che ha lavorato agli ultimi aggiornamenti?
Il team di progettisti oggi al lavoro comprende i massimi esperti mondiali nel panorama dei ponti sospesi, ed è pressoché lo stesso che ha seguito il Progetto Definitivo del 2011.
Tra i progettisti figura, ad esempio, COWI, una rinomata società di ingegneria danese che ha firmato alcuni tra i più importanti ponti sospesi degli ultimi vent’anni.
Il contratto per la progettazione e la realizzazione del Ponte è stato assegnato al termine di una gara internazionale, alla quale hanno partecipato alcune delle società più competenti al mondo nel settore.
Quanto costeranno il ponte e le opere a terra?
L’importo per la costruzione del solo Ponte sullo Stretto (l’opera di attraversamento) è pari a circa il 40% del costo totale. Il valore complessivo dell’investimento, come indicato nella legge finanziaria 2025, è di circa 13,5 miliardi di euro.
Oltre al Ponte, il progetto comprende
Opere di collegamento sui versanti siciliano e calabrese funzionali al Ponte. Opere non funzionali al Ponte, come tre stazioni ferroviarie a Messina (Papardo, Annunziata, Europa); il centro direzionale in Calabria. Opere di mitigazione e compensazione ambientale, in particolare, le tre fermate ferroviarie sotterranee a Messina, unite alle stazioni di Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Messina, andranno a costituire un sistema di trasporto interregionale al servizio degli oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto. Il Centro Direzionale sorgerà in Calabria, in località Piale (Comune di Villa San Giovanni), e sarà un complesso multifunzionale con attività di gestione dell’opera e servizi (negozi, ristoranti, centro convegni).
Il Ponte fa parte di un più ampio piano di investimenti in infrastrutture per l’Italia?
Sì. Il Ponte è un’infrastruttura strategica che rientra in un più ampio piano di sviluppo infrastrutturale in corso nel Mezzogiorno, con investimenti sia in Sicilia sia sul versante continentale.
Il valore totale di questi investimenti ferroviari ammonta a circa 120 miliardi di euro per connettere l’Italia da Nord a Sud. L’Unione Europea ha incluso il Ponte di Messina nella Rete Transeuropea di Trasporto (TEN-T), un programma volto a garantire la libera circolazione e sostenere il mercato unico europeo. Webuild, solo in Italia, sta costruendo circa 500 chilometri di infrastrutture previste nel piano TEN-T.
Secondo il piano industriale FS 2024, entro il 2034 saranno investiti 50 miliardi di euro per migliorare la qualità del servizio ferroviario gestito da RFI; 60 miliardi di euro per trasformare la rete. Anas investirà 40 miliardi di euro per strade e autostrade, di cui: 25 miliardi per nuove opere; 15 miliardi per il miglioramento dei servizi esistenti.
Come si prevede di affrontare il tema della legalità?
Il tema della legalità è centrale e rappresenta uno dei principi cardine che guida la Società di Progetto Eurolink S.C.p.A. e Webuild, socio di maggioranza, nel portare avanti il proprio modello di business.
Sono in essere una serie di iniziative volte alla massima collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine, al fine di garantire una sinergia informativa che, nei limiti del proprio perimetro di attività, possa contribuire al mantenimento dei presidi di legalità.
Come è stata elaborata la previsione di occupazione per il progetto?
Si stima che nei cantieri saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno, con un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. Nel complesso, la realizzazione dell’opera prevede la generazione di oltre 100.000 posti di lavoro, considerando tutte le fasi del progetto.

