Per l'avvio dei cantieri, dunque, bisognerà ancora attendere
Si è conclusa lo scorso 24 dicembre la Conferenza dei servizi relativa al Ponte sullo Stretto di Messina, la sede istituzionale prevista per legge nella quale enti e amministrazioni territoriali hanno potuto esprimere osservazioni, richieste e proposte sul progetto definitivo del collegamento stabile il cui inizio lavori è previsto per il 2025. Avviata nell’aprile del 2024, la Conferenza avrebbe dovuto concludersi entro settembre, salvo poi slittare alla vigilia di Natale per riscontrare gli oltre cento pareri provenienti dai territori e allegati al provvedimento finale. Nel frattempo era atteso anche il via libera del Cipess, l’organismo interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto da Giorgia Meloni.
Da risolvere nodi procedurali
Un via libera che slitterà però all’anno nuovo. Un rinvio legato alla necessità di risolvere alcuni nodi procedurali che si sono presentati durante l’iter di valutazione, conferma la società Stretto di Messina. Non confermata l’ipotesi per cui la prima data utile per l’approvazione del progetto definitivo dovesse essere quella del 15 gennaio prossimo: per l’avvio dei cantieri bisognerà ancora attendere. Questo per via delle questioni ambientali sollevate dalle relazioni della Commissione Via-Vas ancora da risolvere. Al centro delle discussioni – verosimilmente bypassate per deroga alle normative europee – restano tre aree comprese nella Zona a protezione speciale (Zps). Dei 15 pareri prescrittivi analizzati, rimane critico e necessario di risoluzione preventiva proprio quello di Capo Peloro.
Il cronoprogramma
La Commissione aveva richiesto venissero individuate opere compensative per mitigare l’impatto ambientale già nel progetto definitivo. Soluzioni che al momento necessitano però di ulteriori approfondimenti prima di essere elaborate. Le prossime riunioni del Cipess (30 dicembre e, ancora in forse, del 15 gennaio, ndr) saranno tappe di avvicinamento in attesa del pronunciamento della Commissione Trasporti a Bruxelles. Come riscontrabile proprio sul sito del Parlamento europeo, la prossima riunione del cosiddetto “Tran Committee” è prevista tra il 29 e il 30 di gennaio prossimi. Lecito attendersi che sarà possibile affrontare la questione ponte non prima di quella data.
Restano intanto ancora in piedi tre ricorsi che potrebbero influenzare i tempi del progetto. Il primo di questi sarà discusso il prossimo 9 gennaio. Poi sarà la volta di quello presentato al Tar da alcune associazioni ambientaliste. Infine l’azione inibitoria promossa davanti al giudice ordinario da 104 privati cittadini, che chiedono uno stop al progetto.
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Non se ne può più di aspettare