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Ponte sullo Stretto, Busia (Anac): “Verificare i rischi”. Rizzo risponde: “Opera necessaria per garantire dignità e sviluppo”

Ponte sullo Stretto, Busia (Anac): “Verificare i rischi”. Rizzo risponde: “Opera necessaria per garantire dignità e sviluppo”
Rendering ponte sullo stretto

“Quando si è bloccato il progetto del Ponte sullo Stretto si è bloccata l’alta velocità da Salerno a Palermo, si è bloccata la continuità territoriale”, ha messo in evidenza il presidente dell’Associazione Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno

In audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti in merito al dl Infrastrutture, il nodo cruciale della giornata è stata l’opera più discussa di sempre in Sicilia: il Ponte sullo Stretto di Messina. A prendere parte all’audizione, in prima linea il presidente dell’Anac Giuseppe Busia. Ma anche la Fernando Rizzo (associazione Rete Civica per Infrastrutture nel Mezzogiorno) la Dia-Direzione investigativa antimafia e le organizzazioni nazionali dell’auto-trasporto, oltre che la Commissione tecnica Via-Vas del ministero dell’Ambiente.

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Ponte sullo Stretto, l’intervento di Giuseppe Busia (Anac)

Nel corso del suo intervento, Giuseppe Busia – il presidente dell’Anac – ha parlato di un “problema interpretativo” circa l’opera del Ponte sullo Stretto di Messina. Infatti, evidenzia Busia: “Da un lato il valore messo a base di gara del Ponte era quasi la metà di quello preso a riferimento oggi, e si chiede al legislatore di intervenire individuando come valore quello successivo individuato anni dopo. Se il Parlamento ratificherà il decreto, ci sarà una copertura di tipo normativo per la responsabilità, ma residua il fatto che il legislatore nazionale non può derogare alla disposizione che peraltro il decreto correttamente richiama come vincolo”.

In seconda battuta, l’altro problema sul Ponte sullo Stretto per Busia è quello “dell’assenza del progetto esecutivo, sarebbe auspicabile si arrivasse nel frattempo al progetto esecutivo complessivo per dare al governo e al parlamento una visione chiara di quali sono almeno i costi iniziali. Sappiamo che dopo l’approvazione del progetto esecutivo ci possono essere delle varianti e la storia insegna che spesso aumentano i costi ma non essendo stata fatta la gara e quindi, essendo al limite della soglia di tolleranza, anche nell’interpretazione più benevola questo sarebbe molto importante”.

L’innalzamento delle verifiche

Infine, Giuseppe Busia parla di un supplemento delle verifiche. “Una opera di queste dimensioni, anche finanziarie, richiede un innalzamento delle verifiche. Il governo aveva intenzione di intervenire con un altro decreto a seguito di alcune osservazioni, rafforzando le verifiche antimafia. Questo decreto può essere l’occasione per prevedere da un lato l’uso di progettazione di tutti gli elementi di digitalizzazione dei cantieri, così da verificare tutte le imprese, anche quelle in subappalto dove si verificano più volte le infiltrazioni antimafia, e anche cosi’ garantire la sicurezza dei lavoratori, un aumento credo condiviso da tutti, inserito nel decreto, potrebbe essere un’occasione, abbassando le soglie estendendole anche alle imprese che hanno affidamenti sotto i 150 mila euro”, ha quindi concluso.

Ponte sullo Stretto, l’intervento in audizione di Fernando Rizzo

“Siamo nati nel 2012 come rete civica perché ritenevamo che infrastrutture come il Ponte sullo Stretto fossero necessarie per dare dignità e sviluppo a questo territorio. Non dobbiamo dimenticare che Sicilia e Calabria sono tra le due regioni con il più alto tasso di inoccupazione in Europa e questo è dovuto all’assenza di queste infrastrutture”. Così Fernando Rizzo, presidente dell’Associazione Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, intervenuto in mattinata per l’audizione alla Commissione Ambiente e Trasporti di Camera e Senato.

“Il diritto al paesaggio? Vorrei ricordare che la Corte Costituzionale ha chiarito che il paesaggio non deve essere considerato come qualcosa di statico, ma di mutevole. Nessuno cita come il primo dei principi costituzionali violati siano quelli in tema di diritto all’equità sostanziale, della mobilità su territori che oggi hanno assenza di reti ferroviarie e alta velocità. Quando si è bloccato il progetto del Ponte sullo Stretto si è bloccata l’alta velocità da Salerno a Palermo, si è bloccata la continuità territoriale”, ha concluso il presidente dell‘Associazione Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, Fernando Rizzo.