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Ponte sullo Stretto, Corazza: “Opera strategica, l’UE chiede solo il rispetto delle regole”

Ponte sullo Stretto, Corazza: “Opera strategica, l’UE chiede solo il rispetto delle regole”
Ponte sullo Stretto di Messina

Il direttore dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia: “Il Ponte è un modo per attirare investimenti al Sud”

La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è stata al centro del dibattito a Reggio Calabria nella due giorni “Connessioni Mediterranee – Nuovo bilancio europeo, porti, ponte e politiche per il Sud”, dove è intervenuto Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia. Presente anche il CEO di WeBuild Pietro Salini.

Corazza: “Il Ponte è un modo per attirare investimenti al Sud”

“Il ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica che rafforza l’interconnessione, l’intermodalità, il trasporto su rotaie, favorisce l’export, valorizza i porti, attirerà nuovi investimenti, favorirà il turismo, è un’opera importante che va contestualizzata con altre opere. Insomma, è un modo per attirare altri investimenti al Sud, quindi al di là delle diverse sensibilità politiche è sicuramente un’opera strategica per il nostro paese e per l’Unione Europea e fa parte di uno dei corridoi essenziali dell’Unione Europea“. Lo ha detto Carlo Corazza.

“L’Unione Europea – ha aggiunto – non entra nel merito delle dinamiche di un’opera particolare. Per noi è importante che vengano rispettate le regole. Lo Stato attua il processo per un’infrastruttura così importante in piena autonomia, quindi non c’è una posizione dell’Unione Europea su quello che sta succedendo in merito al Ponte. Per noi l’importante è che soldi vengono usati bene e che le regole europee vengano rispettate”, ha concluso Corazza.

Salini (WeBuild): “Opera che unisce 5 milioni e mezzo di abitanti all’Alta Velocità”

Il Ponte sullo Stretto “è un elemento catartico”. Così Pietro Salini, Ceo di Webuild, in videocollegamento, nel corso del convegno “Connessioni mediterranee”, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

“E’ un’opera che può attrarre nuovi investitori e dare opportunità: scuole, università, aeroporti. Unisce 5 milioni e mezzo di abitanti alla rete ferroviaria e giustifica un’Alta Velocità che se si fermasse a Reggio Calabria non avrebbe senso, considerando che per andare in Sicilia i passeggeri dovrebbero scendere e poi traghettare. Forse c’è qualcuno che abita sotto una pila in cui verrebbe il Ponte? Una grande opera a qualcuno darebbe fastidio, ma capita che le grandi opere diano fastidio. Pensiamo alle metropolitane. Anche quelle hanno dato fastidio a qualcuno, eppure oggi tutti prendono la metropolitana. Al Sud stiamo facendo un grande investimento, come paese. Abbiamo grandi progetti e oltre 9 mila persone che lavorano insieme a noi. Il Ponte sullo Stretto si fa. Non è un tema tecnico, quello lasciatelo agli ingegneri. Noi parliamo di altro: questo paese vuole crescere, avere un futuro migliore? Deve essere capace di competere”, ha aggiunto Salini.

“Stiamo portando avanti 18 progetti in Italia, 170 in 52 paesi, e con le nostre scuole abbiamo formato 1700 persone che sono state assunte e stanno crescendo. Il tema tecnico del ponte va lasciato agli ingegneri. Se questo paese vuole crescere deve essere capace di competere con gli altri”, ha affermato Salini.

E ancora: la rete europea Helsinki-Palermo “è una direttrice di trasporto. Non dobbiamo dare retta alle facili provocazioni. Dobbiamo risolvere i problemi lavorando”. Sulle motivazioni della bocciatura della Corte dei conti per il ponte: “Temo che il tema sia di governo, noi siamo spettatori di questo processo. É un dibattito interno alla pubblica amministrazione mi auguro che possa essere superato e partire con l’opera, ci guarda tutto il mondo. Questo ponte può essere un po’ come un biglietto da visita del nostro paese è un po’ come l’arrivo sulla luna”.

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