Infrastrutture

Ponte sullo Stretto, le calamità naturali fanno paura: i dubbi di Protezione civile e Ingegneri

Ordine degli Ingegneri di Messina e Dipartimento di Protezione Civile regionale e locale chiedono un aggiornamento di studi rispetto all’attuale progetto definitivo del ponte sullo Stretto presentato lo scorso febbraio dalla Stretto di Messina Spa.

Non un parere certamente vincolante, ma un monito che sottolinea l’esigenza di fornire ulteriori dati da fornire all’attuale progetto, di fatto una riproposizione di quello già realizzato nel 2011.

Ingegneri e Protezione Civile, i dubbi sul ponte sullo Stretto

Il “no” secco è arrivato stavolta da parte dell’Ordine degli Ingegneri di Messina per tramite del presidente Santi Trovato. Le critiche e le richieste di delucidazioni alla Stretto di Messina Spa riguardano il mancato aggiornamento sismico del progetto per il ponte. Le stesse perplessità presentate dalla Protezione Civile regionale e provinciale per tramite dei rispettivi dirigenti, Salvatore Cocina e Bruno Manfrè. L’eventuale piano di esecuzione al verificarsi di gravi calamità, non è infatti stato aggiornato rispetto a quello inserito nel progetto del 2011, a sua volta risalente ad analisi effettuate oltre 20 anni fa.

La replica: “Polemiche sterili”

Per la Stretto di Messina Spa si tratta di polemiche sterili, ma di fatto quelle presentate da Ordine degli Ingegneri – in precedenza favorevole al progetto – e Protezione Civile, sono le stesse richieste che erano state subito inoltrate dai Comitati no ponte all’atto della presentazione del progetto definitivo. L’Ordine degli Ingegneri di Messina, da sempre sostenitore dell’utilità dell’infrastruttura e delle annesse opere di collegamento, è dubbioso sul reale impegno del contraente generale Eurolink per l’avvio della progettazione esecutiva del ponte e delle opere accessorie. Dubbi messi nero su bianco in una lettera rivolta al Ministero dei Trasporti, alla società Stretto di Messina, e indirizzata anche a Comune, Città Metropolitana e consorzio Eurolink.

Il presidente dell’Ordine, l’ingegnere Santi Trovato, si è soffermato soprattutto su criticità già segnalate anche dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli. “Le attività di rilievo ed esecuzione di indagini topografiche, geologiche, geognostiche, di monitoraggio e altro ancora, necessarie alla redazione di un’accurata e attenta progettazione esecutiva del ponte e di tutte le opere connesse – ha detto Trovato – richiederanno mesi di impegno, non giorni o settimane”. Un allungamento importante – ma necessario – delle tempistiche che erano state sottolineate nel corso di interviste al Quotidiano di Sicilia dai portavoce dei Comitati no ponte.

Poche ore dopo l’invio al Mit della lettera, è arrivata la risposta indiretta dello stesso Pietro Ciucci: sarà richiesta una proroga al Ministero dell’Ambiente per la presentazione delle integrazioni documentali richieste lo scorso 16 aprile dalle Commissioni Via – Vas. Di eventuali cantieri del ponte, al momento, non se ne tornerà a parlare prima del 2025.

Ponte sullo Stretto, si procede col piano espropri

In parallelo, però, proseguirà l’iter riguardante il piano espropri. La Stretto di Messina, per non farsi trovare impreparata, andrà avanti con le date e le scadenze attualmente fissate: entro il 3 giugno dovranno essere inviate da tutti gli interessati le osservazioni relative agli espropri e alle eventuali criticità registrate. Vincolante, oltre a quello delle Commissioni Via – Vas, sarà poi il giudizio del Cipess, atteso entro fine 2024. Proprio questo slittamento è una delle ragioni che condurrà all’eventuale progetto esecutivo non prima del periodo invernale.

Il timore per le calamità naturali

Nel frattempo, però, sul tema ponte è intervenuta anche la Protezione Civile. Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria è considerato fondamentale per rispondere a situazioni critiche e a calamità naturali che potrebbero interessare l’Isola. Da qui la richiesta di un aggiornamento progettuale che avvalora le tesi fin qui sostenute in prima battuta dalla Commissione scientifica e in seguito al tavolo della Conferenza dei servizi, prima del parere delle Commissioni Via – Vas.

Cocina e Manfré hanno scritto una nota indirizzata al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e alla società Stretto di Messina Spa, chiedendo una serie di chiarimenti che il delegato della Protezione Civile regionale aveva già avuto modo di esporre in sede di videoconferenza con le parti interessate.

“La ricostruzione di un attraversamento stabile dello Stretto di Messina rappresenta un’infrastruttura strategica ai fini di Protezione Civile – spiega Cocina – ed è in questa prospettiva che vanno considerati i risvolti che la stessa avrebbe sia in esercizio che in fase di realizzazione nei casi di attivazione del sistema di Protezione Civile per eventi di livello comunale regionale e nazionale”.

Per l’ingegner Manfré “il documento non tratta il rischio indotto nel sistema da eventi eccezionali che possono generare situazioni particolarmente critiche nei singoli componenti e nel sistema della circolazione stradale. Elementi che devono essere tenuti necessariamente in considerazione per tutto il comprensorio siculo – calabro”.

Necessità, quelle segnalate dalla Protezione Civile, sostenute nel caso di eventi naturali di notevole impatto che possano interferire tra i cantieri, il sistema dei soccorsi e il piano d’emergenza. Dubbi finiti anche sul tavolo del presidente della Regione Renato Schifani, del sindaco di Messina Federico Basile e della Prefetta Cosima Di Stani.