Ponte sullo Stretto, M5s, l'assemblea rinvia a un tavolo - QdS

Ponte sullo Stretto, M5s, l’assemblea rinvia a un tavolo

Ponte sullo Stretto, M5s, l’assemblea rinvia a un tavolo

mercoledì 12 Maggio 2021

Protrattasi fino a notte la riunione di deputati e senatori del Movimento. Crimi, "Quando si parla di tavolo ci riferiamo a qualcosa di più ampio e cioè della questione infrastrutturale del Sud".

Si chiude a mezzanotte circa l’assemblea congiunta M5s convocata sulla questione del Ponte di Messina con l’invito dei capigruppo ad organizzare un “tavolo” di confronto, come preannunciato da Cancelleri.

“L’impressione è che siamo tutti concordi che questo tavolo, che è anche l’idea di Giuseppe Conte, sia una buona idea” avrebbe detto il presidente dei senatori, Ettore Licheri.

“Il tavolo – avrebbe aggiunto – : lavorerà senza pregiudizi ideologici ma sulla base di dati tecnici per capire se l’opera sia un’infrastruttura utile per il Paese e non per una Regione”.

“Perché – avrebbe concluso Licheri – siamo parlamentari della Repubblica e dobbiamo guardare all’interesse generale”.

“Visto che della faccenda – avrebbe quindi aggiunto il capogruppo a Montecitorio Davide Crippa – sono stati investiti i gruppi, attendiamo di conoscere le modalità di istituzione del tavolo per poter gestire la partecipazione”

A fine riunione, a microfoni aperti, in tanti parlamentari avrebbero protestato.

“Ma quale tavolo! Ci sono le commissioni competenti!” avrebbero fatto notare in tanti.

Il reggente Vito Crimi ha rinunciato a chiudere perché, avrebbe detto, “sono al lavoro con gli avvocati…”.

Crimi avrebbe tuttavia chiarito: “quando si parla di tavolo ci riferiamo a qualcosa di più ampio e cioè della questione infrastrutturale del Sud”.

Contrarietà all’opera

Durante assemblea, molti interventi critici sulle dichiarazioni del sottosegretario Cancelleri, sia sul metodo che nel merito della questione sollevata sul Ponte sullo Stretto.

Nella sostanza, a’ quanto riferito da alcuni parlamentari presenti alla riunione, è “stata ribadita unitariamente la posizione contraria” ad un’opera definita sostanzialmente “inutile” a fronte delle numerose necessità infrastrutturali sia in Sicilia che in Calabria.

Cancelleri sul banco degli imputati

Cancelleri “nel metodo è stato estremamente scorretto e bisogna finirla con questo andazzo di portare le proprie opinioni personali approfittando del ruolo di governo” si è lamentato Giovanni Vianello, e se un sottosegretario parla “sa quale è l’effetto che produce: oggi siamo qui a discuterne e quello era il suo obiettivo.

Ma noi non siamo stupidi” ha messo in chiaro Diego De Lorenzis.

“Io sono in Sardegna e sul Pnrr per noi non c’è nulla. Se vuoi fare un piano per il Sud non puoi farlo solo per la Sicilia” ha protestato Nardo Marino mentre Alberto Airola ha ribattuto al sottosegretario: “Anche la Tav è in Piemonte ma il problema del Tav è una questiona nazionale, non dei piemontesi”.

E ha parlato da professore di geomorfologia Mauro Coltorti per dire “da specialista dico no, è un progetto assurdo”.

Andrea Cioffi ha giudicato “inopportuno lanciare questa ipotesi senza prima aver sentito i gruppi e gli attivisti” mentre Stefano Buffagni ha lamentato “l’autogol” che si è inferto il M5s con l’uscita di Cancelleri.

Cancelleri, Stati Generali delle infrastrutture in Sicilia

“Nelle prossime settimane – ha annunciato dal canto suo Cancelleri – avvierò gli Stati Generali delle infrastrutture siciliane: voglio sentire la politica siciliana, le associazioni di categoria, gli imprenditori, i sindaci per mettere a punto una serie di proposte che poi si possono portare al tavolo nell’ambito del progetto per il Sud”.

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