Ponte sullo Stretto, espropriandi in protesta: è il caos

Ponte sullo Stretto, espropriandi in rivolta: “Regna il caos”, ma il progetto continua

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Ponte sullo Stretto, espropriandi in rivolta: “Regna il caos”, ma il progetto continua

Hermes Carbone  |
mercoledì 03 Aprile 2024

"Non sono informati, arrivano decine di chiamate": cosa succede nella Messina che si prepara ai prossimi step per la realizzazione del "rivoluzionario" ponte sullo Stretto.

Con una nota diffusa alla stampa nel pomeriggio di martedì, la società Stretto di Messina Spa ha annunciato la pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento per gli espropri che saranno realizzati tra la provincia più a nord dell’Isola e il comune di Villa San Giovanni. Dal prossimo 8 aprile, tutti i cittadini interessati – gli espropriandi – avranno 60 giorni di tempo per poter prendere visione degli elaborati sul ponte sullo Stretto e fornire le eventuali controdeduzioni.

Da Contesse a Torre Faro passando per Ganzirri fino ad arrivare in provincia con l’interessamento dei comuni di Saponara, Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca. C’è di tutto nel piano espropri da 1526 pagine fornito dalla Stretto di Messina Spa, che ha determinato anche tutte le modalità e gli step necessari prima di procedere con l’esproprio o l’asservimento dei terreni interessati dai cantieri per la realizzazione del ponte.

Ponte sullo Stretto, è il caos: espropriandi protestano

Non l’hanno presa bene i comitati che contrastano la grande opera, per la quale sono ben 68 le criticità ancora da sciogliere in seguito alle rimostranze presentate dal comitato tecnico scientifico chiamato a verificare l’aggiornamento progettuale approvato dal CdA presieduto dall’amministrato delegato Pietro Ciucci.

“In questo momento regna il caos – spiega ai nostri microfoni Daniele Ialacqua, ex assessore della giunta Accorinti e oggi portavoce del Comitato “Noponte Capo Peloro” – stiamo ricevendo centinaia di telefonate da cittadini che hanno appreso oggi dalla stampa quali sono i piani particellari soggetti a esproprio e non sanno come si devono comportare”.

Le rassicurazioni fornite da Pietro Ciucci, in visita a Messina lo scorso 16 marzo e contestato proprio dai tre comitati no ponte presenti a palazzo Zanca per la Commissione ponte, sono servite solo in modo parziale. Dello stesso avviso è Alessandro Russo, consigliere comunale in quota Pd subentrato la scorsa settimana al dimissionario Croce.

“Hanno paura perché non sono informati”

“Le persone hanno paura perché non hanno ricevuto una corretta informazione fino a questo momento. Stiamo percependo il caos anche noi e da stamane il telefono è impazzito per l’elevatissimo numero di chiamate ricevute. Decine e decine di persone stanno scoprendo solo oggi di avere la casa inserita nel progetto del piano espropri”, ha spiegato Russo ai microfoni del Qds.

I lavori procedono

Lunedì pomeriggio, con il benestare da parte del Comune di Messina, sarà nel frattempo inaugurato al Palacultura di viale Boccetta l’infopoint – presente anche a Villa San Giovanni – per poter richiedere tutte le informazioni necessarie nel caso in cui ci si ritrovi coinvolti nel piano espropri.

“Saremo lì anche noi con un infopoint che possa contrastare la propaganda della Stretto di Messina – aggiunge ancora Ialacqua – stiamo preparando un team di legali per dare sostegno a tutte le famiglie che rischiano di vedere distrutta la loro casa e di perdere tutto ciò che hanno costruito nella loro vita. Occorrerà poi fare dei distinguo tra espropri o asservimenti”.

Quello di lunedì, come spiega il Comitato no ponte, “sarà solo il primo di una serie di presidi che porteremo avanti a Messina. Vogliamo solo provare a fare chiarezza e a tranquillizzare i cittadini, la fase esecutiva non è ancora iniziata e risulteranno vincolanti i pareri del CIPESS e del Via-Vas, solo dopo i cittadini riceveranno eventuale comunicazione di esproprio dalla Stretto di Messina Spa”.

Le parole di espropriandi e “no Ponte”

Ogni comitato si sta muovendo autonomamente sul territorio rispetto alle manifestazioni o agli incontri pubblici da organizzare nelle prossime settimane per far sentire la propria voce in merito alla realizzazione del ponte sullo Stretto. E mentre il comitato “Invece del ponte”, coordinato dall’ex vicesindaco Signorino, ha convocato una conferenza stampa per la giornata di giovedì, chi aveva già fatto sentire la propria voce in occasione dell’incontro pubblico con Pietro Ciucci era stato Gino Sturniolo, portavoce del Comitato “No Ponte”.

“Il piano fa emergere quanto imponente e invasiva per il territorio possa essere quest’opera. Siamo stupiti dalla posizione di Basile, che ha anche concesso i locali del Comune per l’insediamento dell’infopoint mentre in privato aveva rassicurato tutti i comitati sul fatto che nessuno avrebbe calato questo progetto dall’alto senza l’interlocuzione con i territori”, spiega Sturniolo ai microfoni del QdS.

“Per noi il Comune dovrebbe occuparsi di difendere la città e non mettersi a disposizione di una società che – aggiunge il portavoce del Comitato – ha in programma la realizzazione di un’opera che cambierà per sempre volto alla nostra città. Siamo molto perplessi dal modo in cui l’amministrazione locale stia spalancando le porte della città”.

Proteste presenti in un contesto ancora in attesa del pronunciamento del CIPESS e delle Valutazioni di impatto ambientale e le Valutazioni ambientali strategiche. Particolarmente risicati i tempi tecnici di risposta, che dovranno essere presentati entro il prossimo 13 aprile, a poche settimane di distanza dall’approvazione del progetto definitivo – e non esecutivo – della Stretto di Messina Spa.

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