Il ponte sullo Stretto continua a essere al centro del dibattito pubblico anche in occasione della prima Giornata Nazionale di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, con gli interventi dei ministri Matteo Salvini (Trasporti) e Nello Musumeci (Protezione Civile e Mare) a favore della realizzazione della mega infrastruttura di collegamento tra Sicilia e Calabria.
I due ministri – dopo le polemiche degli ultimi giorni, soprattutto in relazione alle potenziali criticità del progetto e al piano espropri – hanno risposto ribadendo con fermezza l’importanza dell’infrastruttura, che potrebbe contribuire in maniera significativa a colmare il divario economico e sociale tra Nord e Sud.
“Oggi non fare il Ponte sullo Stretto sarebbe un danno economico, sociale e ambientale senza senso. Penso che andare avanti sia un dovere”. Non lascia spazio a dubbi la dichiarazione del vicepremier Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e tra i più fermi sostenitori del progetto per la realizzazione dell’opera.
“L’ossessione dei giornalisti è quando parte il Ponte sullo Stretto, a me basta che parta. Entro quest’anno il consorzio darà il via ai lavori di un’opera di cui si parla da anni”, ha aggiunto il leader della Lega.
Il ponte sullo Stretto, si sa, è stato oggetto d’interesse per il governo Meloni sin dalla campagna elettorale. A confermarlo è l’ex presidente della Regione e attualmente ministro per la Protezione Civile e del Mare, Nello Musumeci, che dichiara: “Il ponte è uno degli obiettivi prioritari del governo Meloni in forza del quale abbiamo chiesto ed ottenuto il consenso degli italiani, una coalizione seria mantiene gli impegni. Realizzare il ponte è un obiettivo, come realizzarlo e quando dipende da chi è preposto a questo compito: il mondo della scienza, della tecnica, delle professioni. Si sta lavorando con un ritmo sostenuto, io non sono abituato a dare scadenze e dare, dico soltanto che in questo Mediterraneo che cambia dove il mare torna ad essere protagonista delle agende politiche dei governi, il ponte non è un capriccio ma diventa una infrastruttura necessaria”.
“Se già Salvini ha dato una data vuol dire che lui è convinto che sia quella, io da siciliano posso augurarmi, come spero lo faccia ogni italiani, che questa grande infrastruttura possa restituire la Sicilia all’Europa e, al tempo stesso, possa restituire l’Europa al Mediterraneo. Il Piano Mattei può diventare uno strumento affinché, su un terreno di pari dignità e responsabilità, l’Europa e l’Africa possano avviare un rapporto di seria collaborazione e scambio, io credo che ne sia davvero bisogno. L’infrastruttura ponte – prosegue – è una necessità e non un capriccio, ho rispetto per chi non ci crede, per chi manifesta civilmente il dissenso, io sono per la transizione ecologica e non ideologica, allontaniamoci da questo estremismo che non serve”.
Dalla relazione presentata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da parte della Città Metropolitana di Messina nell’ambito della Conferenza dei servizi organizzata a Roma negli scorsi giorni, sono emerse non poche perplessità dell’ex Provincia sul progetto del ponte sullo Stretto. In particolare, Messina richiede chiarimenti sul piano espropri e sulle operazioni a tutela dei cittadini e del territorio messinese dopo l’apertura dei cantieri. “Nessun preconcetto ideologico“, ha sottolineato il sindaco Basile, che però ha chiesto il massimo rispetto per la città di Messina.
Gli esperti del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica hanno recentemente richiesto ben 239 nuovi documenti riguardanti l’impatto ambientale che potrebbe avere la realizzazione del ponte sullo Stretto. Un fulmine a ciel sereno, che ha messo nuovamente al centro del dibattito i potenziali problemi in termini ambientali nel progetto dell’infrastruttura, che da sempre sono un significativo argomento a favore dei detrattori del ponte.
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