Messina

Ponte sullo Stretto, dall’Ue ok al corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”

Il Consiglio dell’Unione Europea ha confermato l’inserimento del progetto per il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria ritenendolo come strategico per la Rete transeuropea dei Trasporti (Ten-T), che unisce oltre 420 grandi città e aree metropolitane in tutta l’UE. La conferma è arrivata nella serata di giovedì dal Lussemburgo, dove si è riunito il Consiglio UE.

Il corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”

Per gli europarlamentari è stato dunque confermato l’accordo raggiunto con gli Stati membri nel dicembre 2023 – e del quale avevamo parlato sul Quotidiano di Sicilia negli scorsi mesi che include, tra i punti principali, il riferimento allo Stretto di Messina. Questo rientra nel progresso infrastrutturale necessario al completamento del corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”, tra Helsinki e Palermo.
Dal Consiglio si prende in considerazione la doppia tipologia di un «collegamento fisso o Ponte». Progetto sul quale dunque non ha dubbi l’Europa, che nel frattempo fa registrare un nuovo passo importante per dare concretezza e mettere a tacere le polemiche emerse dai territori che a gran voce respingono i cantieri che dovrebbero partire nel 2025. L’inclusione del collegamento stabile nel Ten-T era un passaggio fondamentale per sperare che l’opera potesse ottenere in futuro dei fondi provenienti proprio dall’Europa in fase di progettazione o co-finanziamento. Qui, però, entrano in ballo le tempistiche e non sono certo a favore dell’attuale progetto del ponte. Questo, nelle intenzioni originarie, si sarebbe già dovuto trovare nella sua fase esecutiva. Al momento, però, non vi è ancora neppure l’approvazione di un progetto definitivo. La costruzione della mega opera ha subito pesanti rallentamenti dalla Commissione VIA – VAS del Ministero dell’Ambiente, che ha rilevato importanti criticità per le quali la Stretto di Messina Spa è stata costretta a richiedere una proroga al fine di ottemperare alle integrazioni documentali richieste.

Le tempistiche

Ma torniamo alle tempistiche volute dalla stessa UE per ambire allo stanziamento di fondi (al momento, oltre 14 miliardi di euro provenienti anche dagli FSC. Il 2030 è la prima data disponibile per concludere i lavori del Ten-T, secondo l’UE. Si parla di strade, ferrovie, ponti e gallerie che consentiranno di migliorare gli spostamenti all’interno dell’Unione Europea. Il nuovo regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo della rete transeuropea di trasporto include anche alcune grandi opere italiane: tra queste, proprio quella del ponte sullo Stretto o del collegamento stabile. Una scadenza, relativa alla grande opera nello Stretto di Messina, che non potrà di certo essere rispettata: stante l’attuale progetto, i cantieri si sarebbero dovuti concludere entro il 2032. Ma di ruspe all’orizzonte, nemmeno l’ombra. Nel caso in cui i cantieri dovessero dunque partire davvero almeno entro l’anno prossimo – come a più riprese ribadito da Stretto di Messina Spa e ministri – , sarà necessario far fronte a una conclusione lavori dilatata nel tempo rispetto alle previsioni dell’europarlamento. Prima di completare la Rete globale entro il 2050, scadenza fissata per i progetti generali, la revisione prevede un traguardo intermedio nel 2040: quello al quale si punta in modo concreto per raggiungere l’obiettivo di completare la Rete centrale estesa e permettere ai treni passeggeri di raggiungere l’alta velocità. Prospettiva, quest’ultima, entro la quale si sta muovendo anche RFI attraverso la sua campagna di massicci investimenti proprio in Sicilia per consentire all’Isola di raggiungere standard adeguati rispetto ai canoni imposti dall’Unione Europea.

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