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Ponte sullo Stretto, visita a sorpresa Commissione Impatto Ambientale: dialogo negato

Visita a sorpresa a Messina da parte della Commissione Via-Vas, quella chiamata a valutare l’impatto ambientale per l’eventuale realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Gli esperti del Ministero dell’Ambiente, a bordo di un bus dei carabinieri, sono stati accompagnati da un nucleo di militari dell’Arma sui luoghi interessati dai cantieri sulle due sponde dello Stretto.

La visita sarebbe stata anticipata di un giorno rispetto alla tabella di marcia – in precedenza schedulata per il 7 maggio – e senza alcuna comunicazione fornita neppure in ambito istituzionale. Evitare eventuali proteste da parte degli espropriandi e connessi problemi di ordine pubblico sarebbe il motivo alla base della decisione assunta dalla Prefettura. 

Ponte sullo Stretto, la reazione dei sindaci

Non l’hanno però presa bene i sindaci di Messina e Villa San Giovanni, che avrebbero voluto partecipare al sopralluogo e spiegare nel dettaglio i problemi connessi con il territorio. Così in silenzio i membri della Commissione hanno percorso a piedi la zona di Granatari e quella di Torre Faro, passando all’interno della riserva naturale di Capo Peloro. 

Proprio qui, tra il canale dei Margi e quello degli inglesi che permette ai laghi di Ganzirri di ricambiare l’acqua sfociando nel Tirreno, saranno presenti i cantieri del ponte. A intercettare in modo casuale la Commissione Via – Vas sono stati alcuni componenti del Comitato No Ponte Capo Peloro. Zero voglia di comunicare, zero voglia di cedere a eventuali provocazioni. E così i membri della Commissione avevano l’ordine di restare in silenzio, non rispondendo a eventuali richieste – seppur lecite – da parte degli attivisti no ponte. 

Ponte sullo Stretto, una richiesta di dialogo andata nel vuoto

Nessuno scontro e nessuna tensione: solo la richiesta di dialogo, che però i tecnici hanno lasciato cadere nel vuoto. A essere avvisata della loro visita solo la Prefettura, che ha organizzato ben tre auto di scorta a pieno regime dei carabinieri. Di espropriandi violenti, però, fino a questo momento nessuna traccia neppure nelle cronache che dallo scorso febbraio accompagnano l’iter del progetto ponte. Non ricevendo risposte, affermano i componenti del comitato, “ci mettiamo all’inseguimento del corteo di auto e bus ed arriviamo al cimitero di Granatari, altro sopralluogo nella struttura dei campetti dove sarà piazzato il blocco d’ancoraggio dei tiranti”. 

All’uscita, sotto lo sguardo vigile della scorta, è l’ex assessore della Giunta Accorinti, Daniele Ialacqua, a distribuire il libretto con le osservazioni delle associazioni ambientaliste e dei vari Comitati “No ponte”. La Commissione, come già preannunciato, resterà in carica fino al prossimo 24 maggio. A metà aprile il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato i bandi per reperire i nuovi esperti chiamati a giudicare l’opera. I componenti attuali, che hanno segnalato oltre 270 richieste di integrazione documentale lo scorso 16 aprile, proprio in concomitanza con la Conferenza dei servizi del Mit, termineranno definitivamente il loro incarico.

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