Ponte e sviluppo, a Catania la carica dei “No benaltristi” - QdS

Ponte e sviluppo, a Catania la carica dei “No benaltristi”

Ivana Zimbone

Ponte e sviluppo, a Catania la carica dei “No benaltristi”

Ivana Zimbone  |
sabato 30 Marzo 2024

A Palazzo della Cultura il convegno organizzato dal Distretto 108 Yb Sicilia dei Lions a cui ha partecipato Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture: “L’obiettivo resta l’apertura dei cantieri entro l’estate, tutti devono correre”

L’iter burocratico per l’avvio dei lavori per il ponte sullo Stretto di Messina è in partenza. Il 16 aprile è stata indetta al Mit la conferenza dei servizi istruttoria. Il ponte “s’ha da fare”: il ministro di Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e tutti i relatori del Convegno sul tema, organizzato dal Distretto 108Yb Sicilia dei Lions in collaborazione con il Comune di Catania a Palazzo della Cultura, ne sono convinti. “Il Pil della nostra regione ammonta a 86 miliardi. Il Pil pro capite è di appena 17.400 euro – fa sapere Antonio Pogliese, past governatore Lions e moderatore dell’evento –. Questi dati fanno della Sicilia la penultima regione in Italia, seguita soltanto dalla Calabria. Persino la Sardegna ha un Pil pro capite superiore, del 20%”.

L’opera, il cui completamento è previsto entro il 2032, rappresenta dunque una grande opportunità di rilancio per il territorio. “Ben vengano le iniziative come questa che coinvolgono i tecnici per parlare del ponte per quello che è, non di sensazioni – ha detto il ministro Salvini –. Non esiste un ponte leghista, un ponte sovranista… il ponte è il ponte, unisce”.

A proposito delle polemiche di chi sostiene che occorra partire dal potenziamento della rete ferroviaria ha aggiunto: “Esistono quelli che ‘però prima del ponte serve la macchina nuova, la scuola di mio figlio, lo scudetto del Milan’. Se c’è qualche difficoltà logistica in Sicilia non è colpa del ponte che non c’è, ma delle distrazioni degli ultimi decenni. Anzi, io dico che il ponte è un acceleratore di sviluppo, di logistica, di infrastrutturazione sia in Sicilia che in Italia; il discorso è esattamente opposto (…). L’obiettivo che mi sono dato è l’avvio dei cantieri entro l’estate 2024, il che costringe tutti a correre sulle due sponde. Perché l’unica cosa che non posso pensare è di aprire i cantieri di questo benedetto, straordinario, atteso, unico ponte senza la presenza delle interconnessioni necessarie. In questo momento sono in corso investimenti per 30 miliardi di euro in Sicilia e Calabria per l’alta capacità ferroviaria e la rete viaria Palermo-Catania-Messina, per l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria”.

Il leader leghista ha provato anche a sgombrare il campo dagli scetticismi. “Capisco i dubbi di tanti imprenditori, ricercatori, cittadini che da cinquant’anni si sentono dire ‘ci siamo quasi, ci siamo quasi, ci siamo quasi’. Poi arriva Salvini, segretario della Lega, nato a Milano che dopo cinquant’anni propone il ponte tra Sicilia e Calabria – ha sottolineato –. Il mondo è bello perché offre sempre delle sorpresa inaspettate”.

Il ministro oggi intende intestarsi anche la battaglia per il potenziamento delle altre infrastrutture siciliane e calabresi: “Il fatto che io sia assolutamente determinato ad avviare i cantieri, costringe anche a lavorare sulle altre infrastrutture – ha continuato –. Sono stato la settimana scorsa a Belpasso, per l’avvio dei cantieri della Misterbianco-Paternò, per il completamento della metropolitana di Catania. Il ponte non è solo il ponte. Legati al ponte ci sono 20 km di collegamenti stradali tra Sicilia e Calabria e anche 25 km di collegamenti interurbani nuovi. Aggiungo che, sulla sponda siciliana, cambierà il mondo perché ci saranno nuove stazioni della metropolitana a Catania che, assieme alle stazioni di Villa San Giovanni e Reggio, costituiranno un anello ferroviario di un circuito metropolitano interregionale”.

Lo scenario e le risposte agli ambientalisti

Matteo Salvini si dice convinto dell’impatto fortemente positivo del ponte sull’economia del territorio: “Sarà un attrattore di sviluppo anche turistico (…) Il valore aggiunto stimato sul Pil è di 23 miliardi di euro, di cui 22 principalmente a vantaggio delle famiglie di Sicilia e Calabria. L’opera consentirà l’impiego di 37 mila occupati stabili e, considerando l’indotto e l’indiretto, di 120 mila lavoratori complessivi”, ha spiegato.

A chi nutre perplessità sulla capacità dell’infrastruttura di resistere al vento, ai terremoti, al passaggio del treno, nonché di consentire ugualmente il transito delle navi, il ministro risponde così: “Questa non è una mancanza di rispetto a Salvini e al Governo, ma nei confronti delle migliaia di professionisti che nel corso dei decenni hanno lavorato a quello che Salvini metterà in cantiere e che verrà completato nel 2032”.

Le grandi opere? “Bene” solo al Nord

“Ad avviso di alcuni economisti nel nostro Paese non esiste la questione meridionale, ma solo quella settentrionale. Perché le accuse più cattive che rivolgono alla Sicilia e alle regioni più vicine sono quelle che riguardano la criminalità organizzata – ha detto il nostro direttore Carlo Alberto Tregua –. Ma noi dobbiamo rilevare il gran numero di comuni sciolti per mafia che si trovano in Lombardia e Veneto, perché è ovvio che la criminalità organizzata va dove ci siano i soldi. Dove c’è povertà vive, ma non trova la sua primaria attività”.

A proposito delle polemiche sui costi di realizzazione del ponte, il nostro direttore ha stigmatizzato le critiche di chi vorrebbe destinarne gli investimenti per altri scopi: “Al Nord, negli ultimi 12 anni, sono stati investiti per le infrastrutture oltre 32 miliardi – ha aggiunto – per costruire la Torino-Lione, il traforo dei Giovi, la Galleria del Brennero e quella che passerà sotto il golfo di Genova per collegarne il lato est con il lato ovest. È una sciocchezza da benaltristi sostenere che i 12 miliardi per la costruzione del ponte sullo Stretto siano troppi, considerando pure che il manufatto in quanto tale ne costi la metà e che il resto dell’investimento serva a potenziare le infrastrutture in Calabria e Sicilia”.

Pure secondo Tregua il ponte potrebbe essere un forte ausilio all’aumento del Pil del territorio: “Si stima un incremento di 96 miliardi. Ancora pochi, se consideriamo che la Lombardia arriva a 405 – ha continuato –. La prima legge sul ponte risale al 1971, quindi smettiamola di continuare a parlare del nulla, facciamo le cose con concretezza”.

Un investimento strategico per l’Isola

“Il ponte si deve fare, punto e basta. Abbiamo bisogno di un investimento infrastrutturale strategico per il territorio. Noi siamo un componente fondamentale del sistema Europa e le nostre chiacchiere da cortile ci fanno spesso dimenticare la riflessione maggiore che dovremmo fare: i nostri obiettivi devono essere di sfruttare le risorse Ue per generare risultati concreti”. È quanto ha affermato nel suo intervento il professore Marco Romano, ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Unict. “La letteratura economica ne ha dimostrato la sostenibilità dei costi e i vantaggi nel breve, medio e lungo periodo – ha proseguito -. Sappiamo che il ponte può aumentare la capacità competitiva delle imprese e l’attrattività, che può avere un impatto nei diversi settori economici con un effetto moltiplicatore di ogni euro investito, che può soddisfare le richieste del settore turistico nell’attesa che il sistema aeroportuale si adegui alla domanda”.

Sulla sfida che l’opera rappresenta per l’ingegneria italiana si è soffermato il professore Paolo La Greca, vicesindaco di Catania e ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica all’Unict: “L’opportunità del ponte, struttura inverosimile nell’immaginario che supera qualsiasi aspettativa tecnica, avvicina il genio delle costruzioni italiane michelangelesche. È una sfida difficile che però va accolta e gestita. Sono stati realizzati grandi ponti, ma su di essi il treno non è mai passato. Questa progettazione supera l’ingegneria civile, sfociando nella meccanica e nell’aeronautica”.

L’assessore Aricò: “Dobbiamo fare dell’insularità un vantaggio”

La sicilianità non può essere sinonimo di alienazione dal resto del Paese e di difficoltà negli spostamenti interni. L’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Siciliana, Alessandrò Aricò, accusa il Governo precedente dei ritardi sul completamento dei cantieri della Pa-Ct.

“Il ponte non basta – ha spiegato – e abbiamo potuto appurare che soltanto tre cantieri della nota autostrada contavano la reale presenza di operai, nonostante avessimo più volte espresso i nostri dubbi, a cui sempre seguivano le rassicurazioni dei vertici dell’Anas. Oggi dobbiamo riuscire, come Malta e Gran Bretagna, a fare dell’insularità un grande vantaggio. Così abbiamo avviato l’iter per l’affidamento di gare per 1 miliardo di euro per il trasporto pubblico locale, ci siamo intestati la lotta al caro-voli, abbiamo sostituito agli 80 euro al mese di Renzi centinaia di euro di contribuiti per la mobilità”.

Dopo la messa in cantiere dell’opera, sono previsti 8 anni per il suo completamento. “Noi nel frattempo non possiamo stare fermi – ha detto ancora –, dobbiamo potenziare i collegamenti navali, portuali, aeroportuali, ferroviari. Abbiamo intanto ottenuto il cronoprogramma dall’Anas per la Pa-Ag, che doveva essere finita nel 2015, per cui al 31/12/2024 saranno cessati tutti i cantieri. Abbiamo costruito la prima nave siciliana che si sposterà tra Porto Empedocle e Lampedusa, per 120 milioni di euro, che trasporterà passeggeri e mezzi senza bisogno di attracco, con sistemi simili a quelli di cui sono dotate le navi petrolifere. Adesso occorre valutare la possibilità di finanziare un’ulteriore imbarcazione”.

L’ad Ciucci: “Passo avanti con avvio Conferenza servizi”

“L’avvio della Conferenza di servizi per il prossimo 16 aprile – ha commentato l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – come comunicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rappresenta un ulteriore concreto passo avanti nell’ambito dell’iter approvativo volto alla realizzazione del Ponte. Altrettanto importante è stata la comunicazione del Ministero dell’ambiente che, nei giorni scorsi, ha dichiarato la ‘procedibilità’ per l’avvio della valutazione degli elaborati ambientali. Come programmato e comunicato la convocazione della Conferenza è un atto conseguente all’approvazione da parte del Cda della Stretto di Messina dell’aggiornamento del progetto definitivo dell’opera e alla contestuale consegna degli elaborati progettuali ai ministeri e alle Autorità competenti”.

Sempre nei prossimi giorni sarà pubblicato sui quotidiani nazionali e territoriali di Sicilia e Calabria l’Avviso di avvio del procedimento volto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, propedeutico alla dichiarazione di Pubblica Utilità che sarà sancita con l’approvazione del progetto definitivo del ponte da parte del Cipess. “Questa fase intermedia, legata alla pubblicazione dell’Avviso ha spiegato Ciucci – consentirà a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione progettuale relativa al piano degli espropri e formulare eventuali osservazioni. In tale contesto la società Stretto di Messina aprirà “Sportelli informativi” sia a Messina che a Villa San Giovanni, in spazi dedicati messi a disposizione dai rispettivi comuni, per fornire il supporto necessario per l’analisi della documentazione”.

Il sottosegretario Ferrante: “Progetto sarà presto realtà”

“Il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Paese, il simbolo di un’Italia moderna e connessa che porterà enormi benefici in termini economici, ambientali e di impulso alla crescita. La convocazione della Conferenza dei Servizi Istruttoria il 16 aprile è un passo decisivo, che consentirà di posare simbolicamente la prima pietra amministrativa per la realizzazione dell’opera”. Lo afferma il deputato di Forza Italia e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante.

“Il progetto di Silvio Berlusconi, che per primo ha creduto seriamente nella realizzazione del Ponte, sarà presto realtà – conclude Ferrante -. Un’opera strategica, frutto della capacità di visione del nostro Presidente, che rappresenta un Paese capace di pensare in grande”.

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