Porticciolo di Ognina, l'assessorato all'Ambiente: "No a nuovo punto ormeggio"

Porticciolo di Ognina, l’assessorato all’Ambiente: “No a nuovo punto ormeggio”

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Porticciolo di Ognina, l’assessorato all’Ambiente: “No a nuovo punto ormeggio”

Redazione  |
martedì 09 Maggio 2023

Soddisfazione del M5S, la deputata Josè Marano: “Preservati diritti dei cittadini”

“Revocata in autotutela dal Dipartimento Ambiente della Regione Siciliana il via libera della Conferenza dei servizi alla realizzazione di un punto di ormeggio nel porticciolo di Ognina”. Ne ha dato notizia oggi in aula l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Elena Pagana, rispondendo ad una interrogazione del M5S, a prima firma della deputata Jose Marano, che aveva messo nero su bianco le numerose e pesanti criticità rilevate nella determina della conferenza dei servizi.

Risultato importante per Catania

“Si tratta – commenta Jose Marano – di un risultato importante per Catania e per il suo territorio che preserva i diritti di tanti cittadini. Ora verrà riprogrammata una nuova conferenza dei servizi in cui, siamo certi, le criticità già evidenziate verranno prese in considerazione in maniera più attenta”.
Soddisfatto anche il consigliere comunale M5S Graziano Bonaccorsi: “Abbiamo preservato – dice – un luogo d’interesse pubblico che rischiava di essere blindato. Abbiamo vinto una battaglia importante, condotta in consiglio comunale e all’Ars, adesso la vera sfida sarà quella della riqualificazione dell’antico porticciolo”.

A rischio tenuta statica struttura

Numerose sono stati i rilievi evidenziati dall’atto parlamentare presentato all’Ars da Jose Marano. anche sulla base delle criticità sollevate dalla Capitaneria di porto.
“Dall’analisi degli atti – dice Marano – è emerso che non si conoscono quali studi siano stati condotti circa il taglio del molo. Aatto che potrebbe compromettere la tenuta statica della struttura. Inoltre, dalla relazione tecnica allegata al progetto sembrerebbe che alcuni corpi morti depositati sul fondo ricadrebbero fuori dall’area richiesta in concessione”.
Tra le anomalie segnalate dal M5S anche la tardiva redazione del verbale, approntato solo 49 giorni dopo lo svolgimento della conferenza di servizi.

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