Affidata la progettazione della piattaforma dotata di spazi per il preimbarco e destinata alla gestione del traffico commerciale. L’opera sorgerà in un’area di circa 100 mila metri quadrati
MESSINA – Cambierà volto la vasta area di Tremestieri, nella zona Sud di Messina, dove sorgerà il porto e la piastra logistica per gestire il traffico merci corredate di strade di collegamento. A giugno, dopo due anni di stop, sono ripresi i lavori dei nuovi approdi con l’obiettivo di completarli entro il 2026. Il porto di Tremestieri ospiterà tutto il traffico leggero e pesante che attraversa lo Stretto di Messina e diventerà il principale snodo strategico di tipo Ro/Ro.
Con il porto di Tremestieri si allungheranno i tempi di attraversamento
I tempi di attraversamento per auto e tir aumenteranno dagli attuali 20 minuti della rada San Francesco fino a 50 minuti, oltre a quelli necessari per imbarco e sbarco. Ma Messina potrà riappropriarsi della costa tra Boccetta e Annunziata e liberarsi dalla schiavitù di attraversamento cioè di milioni di mezzi che ogni anno passano in città per traghettare, provocando inquinamento atmosferico e acustico e deterioramento delle strade.
A fine settembre è stata affidata la progettazione per la nuova piastra logistica e di spazi per il pre-imbarco alla Via Ingegneria srl di Roma, che dovrà completarla entro quattro mesi. Gli indirizzi di riferimento sono quelli della convenzione stipulata a giugno fra Comune e Autorità di sistema portuale dello Stretto. L’accordo stabilisce le aree che verranno interessate dalla piattaforma e, contestualmente, le aree che dovranno venire espropriate.
“Le procedure per l’approvazione del progetto in variante allo strumento urbanistico e per l’acquisizione delle aree private saranno svolte dal Comune di Messina”. Per quanto riguarda gli oneri, “le spese connesse all’affidamento dell’incarico allo studio tecnico per l’elaborazione del progetto, saranno assunte dall’Adsp dello Stretto attingendo alle risorse del triennio 2021- 2023 e residui biennio 2019-2020 del Ministero delle Infrastrutture”. Data la conformazione orografica del territorio, le strutture non possono essere posizionate nelle adiacenze del nuovo porto di Tremestieri, ma verranno collocate in aree limitrofe opportunamente collegate.
Piazzali attrezzati per la sosta dei mezzi in attesa dell’imbarco
La piastra logistica sarà dotata di piazzali attrezzati per la sosta dei mezzi in attesa dell’imbarco e sarà in grado di filtrare gran parte del traffico commerciale, indirizzandolo direttamente verso il porto ma anche alleggerendo il centro urbano, grazie al collegamento con i principali raccordi autostradali, “fungendo da centro di smistamento per la grande e media distribuzione tramite un magazzino di cross docking (coordinamento entrata e uscita merci) e da centro di distribuzione urbana per gli esercizi di prossimità e la piccola distribuzione in generale”.
Fornirà inoltre supporto al tessuto produttivo locale, fungendo da District Park. La piattaforma, secondo quanto si legge nello schema dell’Autorità portuale, dovrà essere ben collegata sia al porto di Tremestieri che alla viabilità primaria per facilitare l’imbarco e lo sbarco dei mezzi quando sarà disposto il trasferimento nel nuovo porto dell’intero traffico. L’area su cui sorgerà l’infrastruttura è di circa 100 mila mq. Al suo interno, oltre all’autoparco, saranno realizzati anche magazzini e strutture necessarie per lo stoccaggio di eventuali trasporti refrigerati. Non solo piazzali di stoccaggio dei mezzi in attesa quindi ma anche un’area retroportuale con funzioni logistiche per valorizzare attività che potrebbero ottenere vantaggi di contiguità e servizi mirati.
“La zona compresa tra il Torrente Larderia e il Torrente San Filippo – secondo il documento di indirizzo progettuale – è inserita all’interno della pianificazione della Zes Sicilia orientale e pertanto potrà costituire un luogo di grande interesse per investitori, potendo mettere insieme nuovi spazi di produzione e servizi logistici intermodali non escludendo la possibilità che nell’area si realizzi una Zona franca doganale”. Attualmente nell’area ci sono alcuni capannoni, spazi per lo stoccaggio di auto in vendita dei concessionari locali, aree adibite a uso agricolo e florovivaistico e altre incolte.
Un investimento complessivo dell’opera di 93 milioni di euro
Dalle analisi preliminari effettuate dall’Adsp dello Stretto, l’importo dei lavori a base d’asta è stato stimato preliminarmente in 62 milioni di euro inclusi gli oneri della sicurezza, più 31 milioni di somme a disposizione (12 milioni per acquisizioni aree e immobili e indennizzi espropri, 7.8 milioni di iva, 5 milioni di spese tecniche per progettazione esecutiva, 2.5 milioni per spese tecniche per progetto di fattibilità tecnico economica, relazione geologica e piano d’indagine). A fronte di un investimento complessivo dell’opera di 93 milioni di euro, si prevede un cofinanziamento privato di 20 milioni di euro che devono essere ancora reperiti.