ROMA – La riduzione dell’operatività causata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 ha prodotto sulla società Poste italiane s.p.a. rilevanti impatti economici, sia in termini di calo del fatturato che di marginalità, come conseguenza delle spese straordinarie sostenute per intraprendere iniziative di contenimento del contagio e distanziamento interpersonale.
Pertanto, la società ha chiuso il bilancio d’esercizio 2020 con un utile netto di 325 milioni di euro, inferiore del 50,8% rispetto al 2019. è quanto emerge dalla Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2020 di Poste italiane spa approvata con determinazione n. 127/2021 dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti.
I ricavi totali si sono attestati a 9.041 milioni di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto al precedente esercizio (9.403 milioni), per effetto della riduzione dell’operatività generata dalla pandemia, mentre i Servizi Postali hanno realizzato ricavi da mercato per 2.530 milioni di euro, segnando una riduzione del 3% rispetto all’esercizio precedente, per effetto combinato del declino della domanda per la distribuzione dei servizi tradizionali di corrispondenza e dell’incremento dei volumi dei pacchi, anche a causa del lockdown nazionale che ha favorito gli acquisti on line.
In conclusione, la magistratura contabile da atto alla Società dell’impegno profuso nell’affrontare le difficoltà dettate dal contesto emergenziale, riuscendo comunque a garantire la continuità nell’erogazione dei servizi.