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“Povero mare”: dalle alici agli scampi e ai ricci, così anche i fondali siciliani si stanno spopolando

“Povero mare”: dalle alici agli scampi e ai ricci, così anche i fondali siciliani si stanno spopolando
Mare – Foto di Antonio Cansino da Pixabay

Pesca di frodo, cambiamento climatico e invasione delle specie aliene tra le cause della “crisi ittica”

PALERMO – Siamo davanti a un rischio di svolta epocale per la fauna ittica mediterranea e in Sicilia è fuga dalla pesca. Solo nella marineria di Sciacca, che finora ha dato lavoro ad oltre 400 persone, numerosi armatori hanno presentato domanda per la rottamazione dei propri natanti per incassare l’incentivo europeo per chi demolisce i pescherecci.

Il problema che si registra da diversi mesi e soprattutto in tutto l’arco del 2024 è la riduzione di alcune specie ittiche tra le più tradizionali della Sicilia. Da un anno in quasi tutte le aree della Sicilia si registra, infatti, un drastico calo soprattutto di sardine ed alici che quando vengono pescate sono addirittura più piccole secondo la pezzatura tradizionale. Ma non è solo Sciacca a soffrire. Molte altre marinerie della Sicilia registrano questo evidente calo del pescato e la preoccupazione aumenta perché non si sa da dove derivi questa inversione di rotta che rischia di mandare sul lastrico una intera filiera. Anche nelle isole minori siciliane e in particolare alle Eolie si sta registrando da alcuni anni una diminuzione del totano, tra le specie più richieste dalle pescherie.

La Sicilia, quindi, si trova a fronteggiare una crisi ittica senza precedenti, che fa il paio con la pesante crisi dell’agricoltura causata dalla perdurante recente siccità che finalmente ha avuto solo negli ultimi mesi una inversione di tendenza con le abbondanti piogge. In mare, invece, la temperatura dell’acqua che si sta mantenendo superiore…

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