Grazie all’accordo di cooperazione siglato a maggio, in sei mesi consegnati oltre 100 mila kg di alimenti. Grazie alla distribuzione “diretta”, dimezzati i viaggi per il trasporto del cibo
GELA – Un sostegno concreto per le famiglie in difficoltà che a Gela, come in altri comuni siciliani, sono cresciute a un ritmo preoccupante negli ultimi anni, a causa di pandemia, guerra e aumento del costo della vita.
È questo l’obiettivo principale dell’accordo di cooperazione firmato a maggio da Fondazione Banco Alimentare Onlus, Banco Alimentare della Sicilia Odv ed Eni, tramite le sue controllate EniMed, Raffineria di Gela ed Eni Rewind, con il quale sono state consolidate e potenziate le attività di recupero e di distribuzione delle eccedenze alimentari per contrastare lo spreco alimentare e supportare gli indigenti. Con un’importante novità: la consegna diretta dei beni di prima necessità.
Eni e il Banco Alimentare hanno costruito un progetto di inclusione
Nel corso di questi primi sei mesi, Eni e il Banco Alimentare hanno costruito, attraverso il “pacco alimentare”, un progetto di inclusione, entrando in contatto con le famiglie in stato di bisogno e, in generale, di chiunque si trovi in difficoltà, dando così una risposta importante alle esigenze del territorio gelese. Eni è a Gela una presenza ormai consolidata, e con questa iniziativa ha messo in atto un esempio virtuoso di servizio alla comunità, e di come la giusta collaborazione con le associazioni locali possa fare la differenza.
Un progetto che complessivamente durerà un anno
A metà del percorso di un progetto che complessivamente durerà un anno, con Banco Alimentare tiriamo le prime somme sui risultati ottenuti. Anzitutto, occorre evidenziare che sono state accolte in sette diverse strutture gelesi 5.420 persone in stato di bisogno ed è stato riorganizzato il servizio di trasporti dei pasti. Nei primi quattro mesi del 2023, quando il nuovo sistema di consegna diretta degli alimenti non era ancora attivo, le organizzazioni partner ritiravano il cibo al magazzino di Catania impegnando mezzi e volontari per svariate ore. In totale sono serviti 23 trasferimenti da Gela verso Catania e viceversa, per l’approvvigionamento di 73.685 kg di alimenti.
Il nuovo accordo, invece, consente di sostenere l’organizzazione della logistica necessaria a consegnare gli alimenti direttamente alle famiglie in difficoltà. E così, nel periodo tra maggio e settembre 2023, gli spostamenti si sono quasi dimezzati: sono stati sufficienti 13 trasporti che hanno permesso di distribuire una maggiore quantità di cibo, pari a 100.222,55 kg. Il confronto tra questi risultati evidenzia un impatto positivo nei confronti delle strutture, che ottengono un beneficio economico e organizzativo dal nuovo sistema di trasporti ad hoc, che permette loro di risparmiare risorse da poter riallocare in altre attività.
Favorisce un sistema di economie di scala
Ciò favorisce un sistema di economie di scala, liberando valore che le organizzazioni partner territoriali possono mettere a disposizione delle persone più fragili, costruendo progetti di vita più ampi: lotta alla povertà alimentare, lotta alla dispersione scolastica, formazione, orientamento al lavoro. Dall’altra parte, questo riassetto logistico della distribuzione dei pasti ha anche un impatto positivo in termini ambientali, grazie alla minore emissione di anidride carbonica generata. Ricapitolando, vengono impiegati mezzi più adeguati e organizzata una consegna unica per tutte le Opt (Organizzazioni partner territoriali), così da rendere disponibile una quantità maggiore di alimenti con la metà dei trasporti che sarebbero stati, invece, necessari se fossero state le Opt a muoversi autonomamente.
L’accordo, inoltre, sta dando un po’ di “respiro” alle strutture gelesi. Per questo, nel 2018, era stata ben vista la possibilità concreta di poter utilizzare un capannone offerto dal Comune, ristrutturato da Eni e poi messo a disposizione del Banco Alimentare della Sicilia Odv. Opportunità che non si è ancora trasformata in realtà, ma verso cui Banco Alimentare della Sicilia Odv nutre ancora forti speranze, per poter avere una “casa” anche nel territorio di Gela.
Questa iniziativa di Eni e Banco Alimentare è lo spunto per dare concreta realizzazione a un tema centrale del terzo settore: dialogare con aziende e mondo produttivo per generare un cambiamento significativo. In sintesi fare rete, collaborando con le istituzioni e gli enti profit e non profit. Solo così si potrà migliorare una situazione di povertà che sta peggiorando ed offrire risposte che danno concretezza al valore di comunità.