Home » Istruzione » Scuola » La povertà educativa in Sicilia nonostante il calo resta alta, oltre il 15% dei ragazzi non completa gli studi

La povertà educativa in Sicilia nonostante il calo resta alta, oltre il 15% dei ragazzi non completa gli studi

La povertà educativa in Sicilia nonostante il calo resta alta, oltre il 15% dei ragazzi non completa gli studi

Resta anche un tema molto rilevante quello delle competenze che riescono a dare le scuole e che comportano la “dispersione implicita”

Secondo gli ultimi dati Istat in Sicilia vi sono circa 800mila minori e gli anni post-Covid, che hanno avuto sicuramente delle ripercussioni importanti a livello economico e sociale, non sono stati semplicissimi. Non affatto è casuale che il tema della dispersione scolastica è tornato presente nel dibattito politico-culturale dell’Isola. Open Polis, infatti, ha raccolto i dati su questa delicata problematica analizzando le aree dove l’Isola ne soffre maggiormente.

I dati della dispersione scolastica in Sicilia

Tra i dati raccolti da Open Polis, vede intanto un tasso di abbandono scolastico sotto il 10% nel 2019 in Sicilia e la quota dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni che avevano lasciato la scuola prima del diploma che si attestava al 22,4%, un valore sopra la media nazionale del 13,5% in quell’anno. Un dato che cozza con quello del 27,9% di alunni che superano con difficoltà l’ultimo anno di scuole medie.

Nel report tra le province più in difficoltà troviamo quella di Caltanissetta, soprattutto per quanto riguarda l’intera provincia e sul tema della carenza di asili nido. Infatti, oltre il 60% dei comuni nisseni non ha asili nido sul loro territorio con soltanto i comuni di Campofranco e Butera che riescono a coprire l’offerta più elevata.

Luca Giunti (Open Polis): “Abbandono scolastico in calo, ma l’incidenza resta ancora alta”

Nel merito e su questi dati, è intervenuto ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, Luca Giunti di Open Polis che ha ribadito che nonostante i dati “in Sicilia (come in ampie parti del mezzogiorno) l’abbandono scolastico è calato negli ultimi decenni anche sulla scorta degli obiettivi europei in materia. Resta comunque la regione italiana con l’incidenza più elevata di abbandoni precoci della scuola e della formazione (15,2%), anche se partiva da livelli molto maggiori (20 anni fa superava il 30%, fino al decennio scorso era sopra il 20%). Una tendenza abbastanza coerente con quella del mezzogiorno nel suo complesso: l’incidenza degli abbandoni precoci cala, ma resta ancora elevata”.

Ma resta anche un tema molto rilevante quello delle competenze che riescono a dare le scuole e che comportano la “dispersione implicita” infatti, Giunti ci spiega che alcuni “giovani che completano gli studi, ma arrivano in quinta superiore con competenze di base del tutto inadeguate. Un tema che riguarda l’Italia e le regioni del mezzogiorno”. Infatti, l’analisi ci impone a riflettere sull’attenzione da “riservare agli abbandoni scolastici veri e propri, le politiche pubbliche non devono trascurare il tema degli apprendimenti. Gli studenti in dispersione scolastica implicita alla fine del secondo ciclo di istruzione sono l’8,7%, in Sicilia il 12,1%, in aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2024″.

Il trasporto pubblico nelle aree interne

Altro tema molto discusso è la povertà educativa in Sicilia nelle aree interne. Nel 2018 Enna registrava la maggior parte delle scuole raggiungibili e solo 7 su 165 di edifici scolastici non raggiungibili coi mezzi di trasporto nell’intera provincia. Ma c’è un’eccezione. Infatti, a Sperlinga, l’unica scuola presente non risulta, secondo il rapporto Open Polis, raggiungibile coi mezzi pubblici.

Tra gli altri territori che registrano percentuali inferiori al 100% troviamo alcuni dei comuni più popolosi della provincia. Come Piazza Armerina (96%) e Nicosia (86,7%). Il capoluogo invece, con 21 scuole tutte accessibili, raggiunge il 100% come la maggior parte del territorio provinciale. Secondo Luca Giunti questo tema della raggiungibilità delle scuole è un “tema di tutte le aree interne in Italia” e riguarda molte aree del Mezzogiorno e non solo.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI