Lo scorso 23 ottobre il Consiglio comunale ha approvato lo stato di deficit. Il sindaco Roberto Ammatuna: “Non abbiamo maturato debiti, scontiamo problema accantonamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità”
POZZALLO – Con la delibera approvata lo scorso 23 ottobre dal Consiglio comunale, su proposta della Giunta, Pozzallo è entrata in fase di dissesto finanziario. All’orizzonte ora una nuova fase amministrativa segnata da un disavanzo di circa 40 milioni di euro. Un quadro finanziario complesso, che il sindaco Roberto Ammatuna ha definito come l’unico sbocco possibile per garantire la sopravvivenza del Comune. Anche se vi è l’ombra di un dissesto anomalo, i voti a favore sono stati 15 e un solo astenuto. Ora si attende l’arrivo dei commissari a cui spetterà di decidere sul futuro della città, per legge.
Pozzallo in dissesto, il peso del disavanzo insostenibile
Il primo cittadino ha spiegato che “con un apparato burocratico più forte, forse avremmo evitato il dissesto”, riferendosi alla mancanza di risorse e di un’amministrazione sufficientemente strutturata per gestire il crescente debito. Inoltre, Ammatuna ha ribadito come l’amministrazione, fino a pochi mesi fa, fosse riuscita a saldare i propri impegni senza mai dover ricorrere all’anticipazione di cassa. Tuttavia, il peso del disavanzo è divenuto insostenibile: di 22 milioni di debiti, 15 milioni sono tributi non riscossi e 7 milioni derivano da arretrati, come quelli accumulati nei confronti di Enel.
“Non andiamo in dissesto per una situazione debitoria ma per un problema di accantonamenti dei fondo crediti di dubbia esigibilità. Sono somme che comunque debbono entrare e ci sono poi dei debiti delle passate amministrazioni. Noi non abbiamo maturato debiti e siamo forse l’unico Comune in Italia ad andare in dissesto senza aver mai chiesto un’anticipazione di cassa alla banca tesoriera”, ha ribadito il primo cittadino.
Ammatuna ha posto l’accento anche sulla rigidità introdotta dal Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) dal 2016, che impone ai Comuni di accantonare somme per i crediti di difficile riscossione. “Pozzallo ha dovuto accantonare quasi 34 milioni su un bilancio di 54 milioni. Una cifra enorme, che limita fortemente l’azione del Comune,” ha aggiunto il sindaco.
Con il dissesto arriveranno tre commissari
Con la dichiarazione di dissesto, arriverà a Pozzallo una commissione di tre commissari, che si occuperà della gestione finanziaria del Comune. Questo provvedimento non porterà nuove tasse per i cittadini, poiché le aliquote sono già al massimo, ma comporterà sacrifici per i creditori, che potranno ricevere solo una parte del dovuto. “Speriamo che con la triade, di cui attendiamo l’assegnazione e l’insediamento, possa fare qualcosa anche in questa direzione e non finire come la nostra Amministrazione che è stata oggetti di critiche certo è un anomalia quello che ci sta accadendo. Non aver fatto un euro di debito eppure andiamo in dissesto”, ha detto ancora Ammatuna.
La questione del dissesto però è divenuta una battaglia politica forte. Infatti il Consiglio comunale, nell’occasione trasmesso in diretta, ha evidenziato tensioni interne tra le diverse fazioni. Un’operazione mediatica interpretata da molti come una strategia per gettare un’ombra sull’amministrazione e sull’assessore al bilancio Raffaele Monte, principale sostenitore della trasparenza della seduta. La mossa sembrava mirata a esporre pubblicamente le difficoltà della Giunta, ma la discussione ha invece messo in luce l’atteggiamento responsabile della cosiddetta “opposizione storica” che ha presentato critiche circostanziate, evitando lo scontro frontale. Diverso il tono degli ex membri della maggioranza che, secondo quanto emerso, hanno dimostrato poca consapevolezza della gravità della situazione, concentrandosi piuttosto su dichiarazioni populiste e personalistiche.
In definitiva, Pozzallo affronta oggi una crisi finanziaria che richiederà una gestione rigida e interventi mirati per risollevarne le sorti. Per i cittadini, la sfida sarà ora monitorare da vicino l’operato dei Commissari e della classe politica, sperando in un risanamento effettivo e in un’amministrazione più trasparente e responsabile. Anche se il primo cittadino ha rassicurato sottolineando che sono in essere diversi finanziamenti per la città e l’amministrazione è in grado di procurare i fondi che necessitano per la vita della comunità, per i servizi e la realizzazione di opere pubbliche. “Siamo fiduciosi, proprio fiduciosi sul futuro” ha chiosato Roberto Ammatuna.