Roma, 11 dic. (askanews) – “Il 18 dicembre saremo a Bruxelles con migliaia di persone, migliaia di agricoltori della Coldiretti per cambiare l’Europa, un’Europa diversa che guarda ai bisogni dei settori produttivi”. Così il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, a margine dell’assemblea della confederazione agricola in corso a Roma.
“Dobbiamo valorizzare l’economia reale, quella che ci ha contraddistinto – ha aggiunto – quello che ci ha fatto diventare un punto di riferimento a livello globale. Paradossalmente la Von der Leyen, con la Commissione tutta, si sta prendendo una responsabilità nel diminuire le risorse stanziate a favore dell’economia reale per fare tutta una serie di attività di cui non abbiamo assolutamente bisogno”.
Prandini quindi fa appello alla necessita di avere “più professionalità”, ad esempio evitando il taglio di risorse alla politica agricola comune, “90 miliardi in meno, 9 miliardi per quanto riguarda il nostro Paese, ma invece implementare le risorse, esattamente quello che stanno facendo tutti gli altri Paesi nel resto del mondo. Il cibo è un bene centrale per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini – ha ricordato Prandini – e noi questo lo vogliamo rimarcare con forza. Ancora una volta vogliamo conquistare i mercati internazionali ma senza svendere l’agroalimentare, come nel Mercosur finché non riusciremo ad ottenere il principio di reciprocità”.
Inoltre, deve essere imposto, aggiunge il presidente di Coldiretti, il principio di reciprocità negli accordi internazionali: “stesse regole imposte alle imprese agricole italiane ed europee devono valere quando noi importiamo prodotti agroalimentari provenienti da altri continenti”.
“La nostra battaglia – garantisce Prandini – continuerà anche per quanto riguarda il tema del codice doganale, non possiamo fare entrare prodotti che poi magari vengono trasformati in Europa e poi vengono venduti per italiani, è la base dell’Italian Sounding. Abbiamo raggiunto un record storico per quanto riguarda le esportazioni nel 2025 che supererà i 73 miliardi, ma nello stesso tempo l’Italian Sounding ne vale 120. E più togliamo valore all’Italian Sounding – conclude – più facciamo crescere l’agroalimentare, quello di eccellenza”.

