Due dei partecipanti abituali ha contratto il virus. La lista di coloro che devono eseguire il test è ancora lunga. Don Spagnesi chiede scusa, ma sapeva della sua sieropositività.
Nelle scorse settimane lo scandalo del prete di Prato che ha acquistato litri di “droga dello stupro” con i soldi dei fedeli da utilizzare nei suoi festini hard ha suscitato rabbia e scalpore. Adesso il funzionario religioso è risultato anche sieropositivo, così come due degli ospiti fissi delle feste private. E sono tanti coloro che oggi rischiano di aver contratto la malattia.
Oltre allo spaccio, all’importazione internazionale di sostanza stupefacenti e all’appropriazione indebita, al parroco è contestato il reato delle lesioni gravissime. L’ipotesi, infatti, è che l’uomo fosse a conoscenza della sua sieropositività e che l’abbia taciuta per continuare a organizzare i festini hard con il compagno, con il quale viveva da un paio d’anni. E per continuare ad avere rapporti non protetti con i partecipanti.
Il parroco, “Chiedo scusa, restituirò i soldi”
Francesco Spagnesi, prete della parrocchia pratese dell’Annunciazione, promette adesso di restituire i soldi ai fedeli e alla curia, chiedendo di essere perdonato.
Il don aveva un atteggiamento insospettabile, tanto che i fedeli erano felicemente convinti nell’ffidargli molti dei loro risparmi per aiutare i più poveri, soprattutto durante la pandemia.
Nel “circolo dei vizi”, con lui, anche i nomi di manager e imprenditori, altrettanto “insospettabili”, che si dilettavano nelle orge organizzate.
Sieropositività e rapporti non protetti, in un mix di cocaina e GBL
Spagnesi ha giustificato il suo silenzio rispetto alla sieropositività con le “cure antivirali che stava seguendo, le quali lo avrebbero reso non contagioso”. Ma successivamente ha ammesso di aver interrotto persino la terapia per un certo lasso di tempo.
La lista di coloro che dovranno sottoporsi al test è lunga. Basti pensare che i partecipanti abituali dei festini siano stati almeno 20-30 soggetti. E che dietro di loro, presumilmente, ci siano famiglie e amicizie, assieme a rapporti sessuali non protetti.
Le feste, durante le quali veniva offerto un mix di cocaina e droga dello stupro, si sarebbero tenute frequentemente, ogni 7-10 giorni.
Il vescovo Giovanni Nerbini ha nominato un nuovo amministratore parrocchiale per la chiesa dell’Annunciazione alla Castellina: è don Daniele Scaccini, già precedente guida della parrocchia per 10 anni, che ha incontrato i fedeli e che si è scusato, a sua volta, “per non averli protetti a sufficienza”.
Il servizio liturgico sarà svolto invece a don Vincent Souly, della chiesa di San Paolo a Carteano, accompagnato dal diacono Leonardo Bruni.