Si prospetta un’altra settimana impegnativa per la sanità siciliana e per l’assessore alla Salute regionale, Giovanna Volo, che oggi pomeriggio incontrerà i sindacati per cercare di risolvere delle questioni spinose a partire dalla stabilizzazione dei precari Covid i cui contratti scadono domani, il 28 febbraio. Si tratta di circa 3.000 persone. Ma intanto, è arrivata la presa di posizione del governatore Schifani che ha aperto ai precari delle professioni sanitarie, ma sembra aver frenato le speranze di stabilizzazione degli amministrativi.
Incontro in assessorato
Il problema delle stabilizzazioni dei precari Covid si è già posto con molti sanitari. A breve, ad esempio, scadranno anche i contratti di 70 Oss assunti a “Villa Sofia- Cervello” durante l’emergenza Covid, ma l’azienda non ha i fondi per assumerli. Ancora più ostica è la posizione di amministrativi e tecnici a cui è stata aperta la porta della possibile assunzione da parte del governo nazionale grazie all’approvazione del “Milleproroghe”, ma senza investire soldi, perché i fondi Covid sono finiti. Ogni Regione dovrà dunque fare da sé, ma con il buco di 400 milioni di euro prospettati dall’ex dirigente della Pianificazione Strategica, Mario La Rocca, sarà impossibile stabilizzare tutti. Eppure questo è quello chiedono i sindacati, cioè di mantenere le promesse fatte ai lavoratori che si sono spesi durante l’emergenza Covid. Proprio per questo motivo l’assessore Volo ha convocato oggi i sindacati, in modo tale da trovare tutti insieme una soluzione a questo enigma.
Scontro sanità pubblica e privata
Dopo la recente manifestazione della sanità privata accreditata siciliana, che ha chiesto di adeguare le tariffe dei budget a loro riservati come legge impone, a scendere in piazza Ziino saranno domani i rappresentanti della sanità pubblica, che a loro volta chiedono più investimenti nel sistema sanitario regionale per consentire la stabilizzazione dei precari Covid, assumere figure professionali laddove servano, potenziare il 118 e i pronto soccorso dell’isola. Ad annunciare la manifestazione di domani mattina è stato il sindacato Fials Confsal che in una nota ha scritto: “Basta con il personale sanitario “in affitto” dalle cooperative basta con le convenzioni, che cedono al privato pezzi importanti della sanità pubblica. Basta con il definanziamento del Servizio sanitario nazionale”. «Partiamo dalla Sicilia e faremo manifestazioni in tutte le regioni d’Italia, perché vogliamo dire che in Italia non c’è una sanità privata, si tratta sempre di sanità pubblica, perché finanziata a tutti gli effetti dallo Stato, attraverso le regioni – precisa a Qds Giuseppe Carbone, segretario nazionale della Fials Confsal – Per cui sosteniamo che i privati convenzionati debbano attivarsi per avere anche dei punti di pronto soccorso, infatti, loro scelgono le patologie in cui si guadagnano soldi e degli altri settori se ne occupano soltanto le strutture pubbliche. A questo punto, è giusto applicare il contratto pubblico anche alla sanità privata convenzionata».

