Nessuna retribuzione per chi aspetta da anni, ma una remunerazione importante arriva alle agenzie coinvolte nell'avviso.
Mentre i tirocinanti dell’avviso 22/2018 continuano a lamentare il fallimento del bando, quasi tutti rimasti a casa senza il rinnovo del contratto, la Regione Siciliana sta corrispondendo alle agenzie per il lavoro coinvolte un “premio”. Una remunerazione riconosciuta per tutti quei tirocinanti che hanno completato “almeno il 70% del percorso di tirocinio”.
Il valore effettivo è calcolato in base alla profilatura del giovane e alle difficoltà del soggetto a inserirsi nel mercato del lavoro. A questa misura sono stati destinati poco meno di 800mila euro, per 1.561 tirocini che sono stati portati a termine. Le somme saranno corrisposte a 89 agenzie per il lavoro che si sono occupate, a tempo debito, di gestire le pratiche per l’ammissione al tirocinio.
Premi alle agenzie per il lavoro per i tirocini, il paradosso
Un paradosso se si pensa a quanto, in questi anni, i tirocinanti dell’avviso 22 abbiano fatto sentire la propria voce, lamentando il fallimento della Manovra: in pochissimi, infatti, hanno visto, dopo lo svolgimento del tirocinio, il rinnovo del contratto, rimanendo, quindi, senza lavoro e senza una prospettiva per il futuro. Ancora, quasi 200 di questi giovani non hanno ancora, a distanza di 4 anni, ricevuto quanto dovuto, né sembra lo riceveranno, perché proprio a causa di errori nella compilazione della domanda, da parte delle agenzie per il lavoro.
Gli uffici regionali non hanno verificato per tempo la documentazione presentata, e ad oggi non sembra esserci una soluzione che permetta ai tirocinanti di ricevere quanto previsto dal bando. Si è trattato di percorsi della durata di sei mesi, o dodici nel caso in cui si tratti di tirocini in favore di soggetti disabili e svantaggiati.
L’indennità
Ai tirocinanti doveva essere corrisposta una indennità pari a 500 euro mensili, mentre a carico dei soggetti ospitanti erano sia la copertura assicurativa dell’Inail sia la polizza per responsabilità civile verso terzi. Se a conclusione le ditte avessero assunto i tirocinanti, sarebbe stato riconosciuto un bonus occupazionale fino ad un massimo di 14mila euro nel biennio.
Un’opportunità, quindi, per tutti coloro i quali si trovano al momento al di fuori del mondo del lavoro, sfruttando la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, con un piccolo aiuto mensile. Allo stesso tempo, la misura era pensata per permettere alle aziende di avviare la formazione di nuovo personale a costo quasi pari a zero e di ottenere, al momento dell’assunzione, un aiuto consistente per i primi due anni, sgravandola di costi non indifferenti.
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Le tre misure
I tirocini dell’avviso 22 erano suddivisi in 3 misure diverse: la misura A, con un finanziamento di 10 milioni di euro, per gli under 35; la misura B, con altri 10 milioni, per i tirocinanti dai 16 a 66 anni; e la misura C, con i restanti 5 milioni di euro, per i soggetti disabili ai sensi della 68/99, cioè i disabili fisici, psichici e sensoriali con riduzione capacità lavorative superiore al 45% o invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%. Per accedere all’avviso, i giovani dovevano essere residenti in Sicilia da almeno 6 mesi, disoccupati o inoccupati, con un Isee inferiore ai 30 mila euro, per le misure A e B.
Ancora, il percettore non doveva essere titolare di altre indennità come quella di disoccupazione o di pensioni di vecchiaia o di anzianità o sociale, né essere lavoratore disoccupato parziale, cioè quelli che, pur avendo un lavoro dipendente o autonomo, hanno un reddito annuo pari o inferiore a quello esente da Irpef e come tali non sono obbligati a fare la dichiarazione dei redditi. Ammessi anche gli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.
Immagine di repertorio