Per la terza volta consecutiva il verde Winfried Kretschmann è stato eletto presidente del Land tedesco Baden-Wurttemberg. In quella regione vi è una fiorente industria automobilistica che si è messa in linea con la necessità di non inquinare.
L’esempio tedesco, ove la scena politica è stata sempre dominata dai due grandi partiti, Cdu-Csu e Spd (socialdemocratici), ci induce a pensare che i cittadini diventino sempre più sensibili alla giusta manutenzione dell’Ambiente.
I partiti tradizionali hanno sempre trascurato la vivibilità nelle città, dimenticando che la gente sempre di più intende affrancarsi dai molteplici inquinamenti.
In Germania, l’effetto Kretschmann è cresciuto notevolmente, tanto che il partito dei Verdi, diventato il terzo, ha accorciato le distanze con i primi due. L’esempio tedesco, ancora una volta, non sembra però attecchire in Italia, ove la questione dell’inquinamento non ha colpito la sensibilità della gente e della classe politica.
Lo dimostra il fatto che gli allarmi ambientali, ripetuti, occupano nei giornali e nei telegiornali spazi secondari, come se ai lettori ed ai telespettatori non importasse nulla del continuo consumo della Terra.
Tale consumo è anche conseguenza dell’aumento della popolazione mondiale che ha già superato i 7,5 miliardi di abitanti. Con questo ritmo di crescita nel 2050 gli abitanti potrebbero diventare dieci miliardi.
Il continuo addensamento della popolazione, soprattutto con il movimento dalle periferie alle città, crea un altro grande problema e cioé l’espansione a dismisura delle megalopoli, con la conseguenza che i problemi di vivibilità in esse aumentano a dismisura, proprio per la concentrazione negli stessi spazi di un numero sempre maggiore di persone.
Nella città di Chongqing (Cina) risiedono 30 milioni di abitanti, quasi quanto quelli dell’intera California, un po’ meno di quelli dell’Argentina: un addensamento impressionante.
Il fenomeno dell’urbanizzazione è esteso in tutte le economie avanzate, perché risiedere in grandi città presenta vantaggi cui si contrappongono però notevoli svantaggi ambientali.
Il governo Draghi, su richiesta del fondatore del M5S, Beppe Grillo, ha denominato un nuovo ministero di “Transizione Ecologica”, indicando la strada che porti ad una migliore utilizzazione del territorio e ad un abbassamento dell’inquinamento generale.
Ovviamente non si tratta solo di formulare leggi per modificare dei meccanismi, ma va affrontata la situazione con un’importante campagna informativa, su tutti i mezzi di comunicazione, per far cambiare mentalità ai cittadini, sensibilizzandoli sul futuro non lontano che si prevede disastroso se la società continua ad andare avanti in tal senso senza modificare profondamente il suo comportamento.
L’umanità ha bisogno di innovazione, che è figlia della creatività, la quale dev’essere stimolata continuamente per combattere la conservazione, nascosta o esplicita, che impedisce di innovare e di andare verso un miglioramento generale dell’ambiente.
Però, vi sono grandi gruppi economici e caste che lottano contro l’innovazione per mantenere ingiustificati privilegi.
La nostra Regione è fortunata in quanto si trova al centro del Mediterraneo ed è continuamente ripulita dai venti che provengono dai quattro punti cardinali; per conseguenza il tasso d’inquinamento è basso. Nonostante ciò vi è ancora il gravissimo problema dei rifiuti solidi urbani che appestano l’ambiente, conseguenza dell’insipienza dei governanti, che in questi decenni non hanno attivato impianti industriali per la loro utilizzazione, come hanno fatto tutte le Regioni del nord e qualche Regione del centro.
La Sicilia ha lunghe tradizioni: ricordiamo che Catania è stata fondata nel 727 a. C. dai Calcidesi, appena ventisei anni dopo la fondazione di Roma (753 a. C.).
Nonostante ciò, ai nostri giorni vi è un lontano ricordo di queste radici, che sono anche culturali. Occorre riprenderle e capire che è venuto il momento di regolarsi di conseguenza, andando verso il progresso e non verso il regresso.
