Dopo il caso del professore universitario di Catania, un’altra assoluzione fa grande rumore a Catania. Il Tribunale catanese infatti, ha disposto questa misura nei confronto di un militare accusato di violenza sessuale, maltrattamenti, stalking e lesioni personali nei confronti dell’ex convivente. Per lui erano stati richiesti 9 anni di carcere ma, in oltre 60 pagine di motivazioni depositate lo scorso mese, il Tribunale avrebbe ritenuto che “il corredo probatorio acquisito” non ha offerto “una plastica rappresentazione della sistematica sopraffazione da parte dell’imputato nei confronti della sua ex”.
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E prosegue: “Ciò che è emerso in maniera chiara e inequivocabile all’esito dell’istruttoria svolta è soltanto il pervicace tentativo di portare avanti una relazione dissonante da parte di due individui i cui destini erano stati inaspettatamente prematuramente legati dalla nascita di un figlio”.
Catania, presunti stalking e lesioni sulla ex. Il Tribunale lo salva
“Al netto delle prove assunte”, conclude, “non è possibile individuare ogni oltre ragionevole dubbio un soggetto prevaricante e un soggetto prevaricato”, ma, piuttosto, “un rapporto bilateralmente tossico e disfunzionale avendo come ‘leit motiv’ l’incapacità di ambo le parti di contenere i propri istinti in occasione delle liti dettate per lo più dalla gelosia (provata in egual misura da entrambi) e in cui tanto l’imputato quanto la persona offesa erano soliti dare sfogo in maniera errata alla propria potenzialità reattiva a fronte di situazione ed eventi percepiti, a torto o a ragione, come ingiusti”.
I dubbi dei giudici sul caso nel catanese
In sintesi, l’attendibilità della donna sarebbe stata messa in dubbio per il ritardo nel denunciare il padre di suo figlio. Il Tribunale inoltre, sostiene che “non si può escludere che si sia trattato di uno scontro reciproco” e che quindi sia difficile individuare “chi abbia attaccato e chi si sia difeso”.

