PALERMO – “‘Prima l’Italia’ è un titolo. Poi, immagino, ci sarà un prologo e una narrazione. Per adesso non abbiamo letto nemmeno il soffietto del libro”. Giovanni Toti, leader di Cambiamo! non nasconde il suo scetticismo sulla lista ‘Prima l’Italia’ lanciata da Matteo Salvini in Sicilia, primo esperimento di federazione a livello locale, nella prospettiva di allargare l’attuale perimetro della coalizione di centrodestra. Il governatore ligure vuol capire di cosa si tratti veramente prima di dare un giudizio sul merito del progetto, che dovrebbe coinvolgere nell’Isola, almeno nelle intenzioni del numero uno di via Bellerio, autonomisti, centristi e civici.
Quella del leader del Carroccio, al di là delle reazioni che ad oggi appaiono contrastanti, è una proposta che apre ufficiamente una nuova fase politica moderata e orientata al civismo, al dialogo col territorio, con i sindaci e con tutti gli ammininistratori locali e che, a detta di una parte della politica siciliana potrà rappresentare un momento di svolta per la nostra Isola.
La Lega giura che l’idea di Salvini è stata benedetta da Silvio Berlusconi negli ultimi contatti a Villa Gernetto. “Non ho la più vaga idea di cosa si siano detti Berlusconi e Salvini”, ha ammesso Toti, già consigliere politico di Berlusconi, che rilancia un suo vecchio pallino del partito unico: “Ripeto quello che vado dicendo da anni: un partito unico del centrodestra, che rappresenti oggi quello che oggi appare frammentario, anzi oserei dire balcanizzato, è un’idea suggestiva. Ma per costruire questo partito unico servono contenuti e regole. E per regole si intendono, ovviamente, uno statuto, un’organizzazione interna e regole democratiche”.
Allo scetticismo di Toti si contrappone l’entusiasmo del leader della Lega in Sicilia, Nino Minardo: “Ancora una volta – ha detto – la Sicilia si conferma laboratorio politico. Aprire al civismo e ai rappresentanti della politica locale mi sembra una proposta che rispecchia l’esigenza del territorio. In questo modo avremo un soggetto politico nazionale solido. è bene precisare che rispetto ad autonomisti e Forza Italia avremo liste separate”.
“Un progetto inclusivo – ha chiarito Minardo – che riteniamo tanto ambizioso quanto in grado di contribuire alla ricostruzione economica, sociale e morale della nostra Sicilia. Serve un nuovo slancio in Sicilia fatto di idee, pragmatismo, alleanze e progetti proiettati nel futuro”.
“Sono orgoglioso che in tutto ciò la Sicilia stia facendo da apripista – aggiunge – che l’idea di Matteo Salvini di riuscire così ad allargare il più possibile il perimetro del centrodestra venga a concretizzarsi nei prossimi appuntamenti elettorali siciliani (amministrative e regionali) e che ancora una volta si colga da Roma un segnale di attenzione e fiducia per il nostro lavoro, lavoro e impegno che tutta la classe dirigente del nostro partito ha manifestato in questi ultimi due anni con grande entusiasmo”.
Il modello del centrodestra moderato ed inclusivo piace anche ad un altro leghista siciliano, il deputato Carmelo Pullara: “Un progetto politico che abbiamo stimolato lavorando sodo dall’interno – aggiunge – In merito all’annuncio di Matteo Salvini di una lista, ‘Prima l’Italia’, pronta ad accogliere coloro i quali vogliono mettere la Sicilia e i siciliani prima di tutto, mi trova completamente complice ed entusiasta. Oggi, non mi stancherò mai di ripeterlo, non c’è più spazio per scelte demagogiche o populiste. Abbiamo bisogno invece di una politica operativa che sappia riscoprire il valore di essere a servizio della gente. Questa Regione ha bisogno di un cambio di passo. ‘Prima l’Italia’ mi pare la scelta giusta per concretizzare la politica per la gente e del territorio, pertanto l’idea di Salvini di allargare il più possibile il perimetro del centrodestra, con un modello inclusivo, mi trova completamente d’accordo”.
A Roma Forza Italia ha accolto la proposta del ‘Capitano’ con freddezza, precisando di “non saper nulla di questa iniziativa”. Secondo Gianfranco Micciché, coordinatore azzurro in Sicilia, le cose sono andate diversamente: “Siamo stati noi a spingere Matteo Salvini a compiere questa scelta – scrive in una nota – Gli abbiamo detto che se avesse cambiato il nome noi avremmo aggregato tutti. Ritengo dunque che quello di Salvini sia un gesto di grande generosità e coraggio”.
Micciché sembra dunque convinto che l’esperimento federativo riuscirà nel difficile compito di includere le diverse anime del centrodestra: autonomisti, centristi e civici.
“Io però avrei chiamato il progetto ‘Prima la Sicilia’ – precisa Miccichè -, avrebbe acquisito un senso ancora maggiore”.
A spegnere l’entusiasmo attorno al nuovo progetto politico lanciato da Salvini, ci ha pensato Giorgia Meloni: “Ancora aspetto l’ok di Forza Italia sul sindaco uscente di Verona e aspetto di capire il pensiero di Lega e Fi sulla ricandidatura di Musumeci – ha detto a Il Messaggero la leader di Fratelli d’Italia – visto che mi pare che gli uscenti sono ricandidati se non ci sono ragioni contrarie…”.