L’organismo si è insediato presso la Prefettura di Siracusa e avrà “funzioni consultive”. Il presidente Schifani: “Regione interviene a tutela dell’ambiente, del territorio e dell’indotto”
PRIOLO (SR) – In attesa della sentenza della Corte Costituzionale, che si pronuncerà sulla legittimità degli interventi che stanno permettendo la prosecuzione delle attività del depuratore Ias di Priolo, il presidente della Regione Renato Schifani ha insediato in Prefettura di Siracusa il tavolo che interverrà per ripristinare il depuratore Ias. “Il tavolo ha funzioni consultive – ha precisato Schifani – ma fondamentali. La Regione sta intervenendo tempestivamente e secondo le sue competenze a tutela dell’ambiente, del territorio e dell’indotto”.
Depuratore Ias di Priolo, nominato un nuovo commissario
Il presidente della Regione ha nominato nelle scorse settimane un nuovo commissario, che è Giovanna Picone. Ingegnere palermitana, esperta nella gestione dei rifiuti, scelta nel ruolo “non per ragioni politiche o economiche”, ma “perché il suo nome è apparso in linea a tutto lo staff” ha dichiarato Schifani. La commissaria ha spiegato come, solo nei prossimi mesi, sarà possibile conoscere un cronoprogramma degli interventi previsti sull’impianto di depurazione a servizio di tutte le maggior industrie del petrolchimico di Priolo.
“Cercherò di arrivare alla ricostruzione di un quadro generale di flussi che interessano il depuratore – ha spiegato – i grandi utenti stanno per staccarsi, quindi dobbiamo capire quale sarà la nuova potenzialità reale del depuratore di Priolo e a quale domande risponderà. Dobbiamo capire quali saranno anche le nuove realtà che si allacceranno, se sono pubbliche o private”.
Il depuratore Ias sotto sequestro da giugno 2022
La riqualificazione del depuratore Ias, sotto sequestro dal giugno 2022 per disastro ambientale, è l’ultimo step delle attività a cui è chiamato il tavolo. “Tracciato lo stato dell’arte – ha detto la commissaria del depuratore Ias di Priolo – realizzeremo un piano industriale, quindi la riqualificazione della zona nel rispetto dell’ambiente, la salute dei lavoratori e l’indotto. In alcuni mesi sarò in condizione di condividere un cronoprogramma”.
Del tavolo insediato ieri fanno parte i tecnici: Antonio Milillo in rappresentanza del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica; Alberto Castronovo e Augusto Reggiani, quest’ultimo in qualità di supplente, per il ministero delle Imprese e del made in Italy; Francesco Sorrentino a rappresentare il ministero delle Infrastrutture; i dirigenti generali dei dipartimenti regionali dell’ambiente, Patrizia Valenti, e delle Attività produttive, Carmelo Frittitta, in rappresentanza dei rispettivi assessori; Genève Farabegoli e Michele Ilaqua (supplente) per l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra); Gaetano Valastro e Salvatore Caldara (supplente) per l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Aspra).
Il depuratore consortile è un impianto di tipo pubblico privato a servizio del polo industriale di Siracusa e anche dei comuni di Priolo e Melilli. Ne sono in parte proprietari insieme alla Regione Eni Versalis, Isab, Sasol e Sonatrach. Il decreto Salva Ilva ha permesso anche il salvataggio dell’Ias, nonostante il sequestro, perché impianto ritenuto a servizio di un sito di rilevanza nazionale. Sulla possibilità di una pronuncia di illegittimità da parte della Corte Costituzionale il presidente della Regione ha risposto: “Ascolteremo e ci adegueremo. Siamo parte terza rispetto questa vicenda”. Il decreto prevede interventi di “bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi”.