Ministero della Salute: 4.035 donne (il 7% del totale) si sono sottoposte nel 2017 ai trattamenti di fecondazione. Nell’Isola più alta incidenza di cicli iniziati nei centri privati (89,5%), in controtendenza con la media italiana (34%)
PALERMO – Anche nel 2017 la Sicilia si conferma tra le cinque regioni con il maggior numero di centri attivi nella procreazione medicalmente assistita. Secondo i dati contenuti all’interno della “Relazione del ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita (Legge numero 40/2014)”, nell’Isola è presente esattamente il terzo numero più elevato di centri attivi (43, pari all’11,7% del totale nazionale di 366). In Lombardia (60 centri, pari al 16,4%) e Campania (44 centri, corrispondenti al 12%) si registrano valori più elevati.
Nonostante l’elevato numero di centri presenti in Sicilia, l’incidenza di cicli iniziati per tutte le tecniche risulta più contenuto rispetto alla media nazionale: infatti, al 2017 sono stati iniziati 4.685 cicli per milione di donne con un’età compresa tra 15 e 45 anni, contro una media nazionale pari a 7.106. In termini assoluti, si parla di 4.773 cicli iniziati in Sicilia (di cui, 1.354 nei centri di primo livello e 3.419 nei centri di secondo e terzo livello), pari al 6,6% dei 71.702 cicli complessivamente effettuati nei centri delle venti regioni italiane.
Mentre il numero delle pazienti che si sono sottoposte al trattamento nei centri siciliani è pari a 4.035 (di cui 1.100 nei centri di primo livello e 3.035 nei centri di secondo e terzo livello), corrispondenti al 7,2% delle 56.215 che si sono sottoposte alla pratica in tutta Italia. Inoltre, nell’Isola si osserva un andamento opposto rispetto a quello rilevato nel resto d’Italia: infatti, nella nostra regione il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita viene effettuato nei centri privati (4.271, ovvero l’89,5% del totale), piuttosto che in quelli pubblici (502, pari al 10,5% del valore complessivo); in controtendenza con il trend nazionale (47.309 cicli nei centri pubblici e privati accreditati, ovvero il 66% del totale; 24.393 in quelli privati, corrispondenti al 34%).
Nel 2017, questi trattamenti di fecondazione assistita hanno condotto alla nascita di 1.047 bambini (il 7,5% dei 13.973 nati vivi a livello nazionale). Oltre la metà delle coppie che hanno dato alla luce un bambino era stata sottoposta al trattamento “al fresco senza donazione di gameti” (586). In generale, si tratta di un dato in continua ascesa dal 2014 (831). La Sicilia, insieme alla Toscana e alla Puglia dividono l’importazione di gameti tra Spagna e Danimarca.
Relativamente alle risorse necessarie per la prosecuzione delle attività, al 2018 la Regione Siciliana aveva riferito l’intero utilizzo delle somme stanziate dall’articolo 18 della Legge 40/2004, da parte dei centri individuati del network regionale per la Pma, sia pubblici che privati autorizzati. Tali risorse erano state ripartite in funzione proporzionale in base alla popolazione residente di sesso femminile in età fertile, secondo il criterio di distribuzione della popolazione per bacino di utenza. Da una verifica contabile, effettuata nell’intento di reperire ulteriori risorse, è stata poi individuata una somma residua di 300 mila euro già stanziata in favore della Regione Siciliana, non utilizzata e derivante da economie risalenti ad anni precedenti. Tale somma è stata riprodotta sul Bilancio della Regione Siciliana per l’anno 2019 ed è ad oggi in fase di ripartizione alle Asp facenti parte del network regionale per la Pma.