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Produttori ortofrutta Ue: sbagliata revisione accordo con Marocco

Produttori ortofrutta Ue: sbagliata revisione accordo con Marocco

Proposta è violazione diretta del diritto e dei valori della Ue

Roma, 25 nov. (askanews) – Le organizzazioni europee che rappresentano i produttori ortofrutticoli Copa e Cogeca, Areflh ed Eucofel, lanciano l’allarme sulla proposta di revisione dell’accordo di associazione UE-Marocco, proposta dalla Commissione europea, e contro il nuovo atto delegato sull’etichettatura di origine, che minaccia di indebolire i produttori europei, violare i principi giuridici fondamentali dell’UE e fuorviare i consumatori. “Non si può chiedere ai produttori europei di competere in un sistema che nasconde le origini, indebolisce gli standard e ignora le sentenze della Corte”, denunciano.

In una lettera congiunta al Parlamento europeo, le organizzazioni denunciano la proposta come una violazione diretta del diritto e dei valori dell’UE. La proposta estende infatti le tariffe preferenziali ai prodotti del Sahara occidentale e consente l’uso di denominazioni regionali in etichetta anziché “Sahara occidentale”, nonostante una chiara sentenza della Corte di giustizia che richiede un’etichettatura esplicita. Il settore avverte che si tratta di una soluzione legale che fuorvia i consumatori, ignora la giurisprudenza dell’UE e crea un precedente per nascondere l’origine dei prodotti.

Le organizzazioni di produttori evidenziano diversi rischi connessi a questa revisione. In primo luogo, l’accordo espone i produttori europei alla concorrenza sleale dei prodotti del Sahara occidentale coltivati secondo standard sociali e ambientali inferiori. In secondo luogo, in un momento in cui i produttori di frutta e verdura dell’UE stanno già subendo una forte pressione sul mercato dovuta all’aumento delle importazioni, la revisione rischia di spostare ulteriormente la produzione europea, aggravando la pressione economica sulle aziende agricole di tutta l’Unione.

La revisione proposta, secondo le associazioni, porterebbe inoltre alla perdita di fiducia dei consumatori a causa della mancanza di etichette trasparenti che indichino l’origine, erodendo la fiducia nelle norme di etichettatura dell’UE. Inoltre, l’accordo delega il controllo critico alle autorità marocchine per il rilascio dei certificati di conformità, indebolendo la supervisione dell’UE e sollevando serie preoccupazioni circa il rispetto delle norme europee.

Infine, nonostante anni di richieste da parte del settore di reciprocità, clausole speculari e solidi meccanismi di salvaguardia, la Commissione non è riuscita a riformare l’accordo e a rispondere a queste richieste di lunga data, lasciando i produttori dell’UE vulnerabili a distorsioni della concorrenza e all’instabilità del mercato. Di conseguenza, i produttori europei invitano ora i membri del Parlamento europeo a sostenere l’obiezione all’atto delegato sull’etichettatura di origine per i prodotti ortofrutticoli del Sahara Occidentale, sottoposto al voto in Plenaria questa settimana, sottolineando la necessità di una rinegoziazione completa ed equilibrata dell’accordo per garantire la tutela degli agricoltori dell’UE, attuando misure di salvaguardia efficaci e assicurando il rispetto del diritto comunitario e internazionale.