Oggi, durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Catania, il professore emerito Massimo Inguscio è stato insignito del dottorato honoris causa dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania.
Presenti all’evento il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, assieme al rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo e a diverse altre personalità istituzionali della città.
La cerimonia quest’anno è stata dedicata ai dottori di ricerca che hanno appena concluso il 34° ciclo di studi.
La collaborazione del professore Inguscio con l’Università di Catania affonda le sue radici nel tempo: dal 1978, infatti, con la Scuola Superiore e con il Dipartimento di Fisica di Catania, i progetti di ricerca si sono moltiplicati.
“L’eccellenza della Scuola di Catania ha prodotto risultati mirabili nello studio della fisica quantistica che regola la natura ed è indispensabile per garantire riguardo al futuro e al progresso. La scoperta dell’atomo come particella infinitesimale ha permesso di rispondere a molte domande su cosa sia effettivamente la realtà. È misurabile? È un’illusione? Gli atomi sono dei calcolatori quantistici che possiedono un’estrema potenza di precisione”.
Il professore Inguscio non ha dubbi, “Realtà è ciò che si può misurare, nonostante la natura sia intrinsecamente filosofica della stessa. L’atomo e lo studio permettono di raggiungere scoperte che garantiscono risposte con la massima precisione, in innumerevoli campi come la medicina, la tecnologia degli orologi, la misurazione del tempo talmente accurata da portare l’uomo fino ai confini del sistema solare”.
Il Sud è particolarmente coinvolto in questi studi, “per l’applicazione che essi possono avere, oltre che in campi come la farmacia o l’energia, soprattutto nell’agricoltura”.
Il professore Inguscio, noto per lo studio sperimentale di fasci laser molto intensi e del loro raffreddamento per modificare i materiali, e in particolare per gli studi sulla simulazione quantistica con gas atomici ultra freddi prosegue nelle sue considerazioni.
“La vita è materia e la materia è fisica”, conclude. E, per ribadire il suo attaccamento a Catania, il professore emerito ricorda con affetto Emanuele Rimini, suo collega alla Scuola Superiore.