L’erosione costiera non è più una minaccia silenziosa ma una realtà che, anno dopo anno, modifica i confini della città di Messina, erode porzioni di litorale, mette a rischio abitazioni e infrastrutture, compromette il patrimonio turistico e ambientale.
Dopo i danni registrati negli ultimi inverni, l’Amministrazione comunale ha deciso di imprimere una svolta, avviando una stagione di cantieri che interesserà, a partire dal prossimo ottobre, l’intero fronte costiero da sud a nord del capoluogo.
L’assessore alla Difesa del suolo, Francesco Caminiti, ha presentato in sesta commissione un quadro dettagliato in riferimento agli otto progetti pronti a partire dal primo ottobre, con finanziamenti già disponibili e tempi fissati per l’apertura dei lavori. Una sfida che il Comune considera strategica. Anche se le tempistiche sono davvero risicate in previsione delle prossime mareggiate autunnali e invernali.
Progetti contro l’erosione costiera a Messina, gli interventi a sud
La mappa dei lavori parte da sud. A Giampilieri e Briga i cantieri sono stati già affidati: durante l’estate sono stati realizzati i blocchi di scogliera che verranno collocati ai piedi dei torrenti all’inizio di ottobre, quando la stagione balneare sarà conclusa. L’obiettivo è proteggere i fronti fluviali e la battigia, da tempo esposti a un’erosione rapida e continua.
Più complesso l’intervento a Ponte Schiavo, sostenuto da un finanziamento da 800mila euro. Qui Comune e Anas lavoreranno fianco a fianco: il primo si occuperà della manutenzione e del potenziamento delle barriere a protezione della costa, mentre Anas interverrà sulla SS114, dove occorre consolidare i gabbioni e rifare il manto stradale.
Galati Marina: il cantiere più impegnativo
Il progetto più ambizioso riguarda Galati Marina, villaggio già teatro di precedenti interventi che hanno consentito la formazione spontanea di una nuova spiaggia larga oltre 30 metri. Grazie a un finanziamento della Protezione Civile pari a circa 1,56 milioni di euro, verranno avviati a fine ottobre lavori di ripristino dei pennelli e di ripascimento controllato del litorale, nella parte a nord del paese.
Si tratta di un’opera cruciale, perché Galati Marina – come più volte denunciato dal Comitato locale – è tra le aree più colpite dall’erosione costiera e i nuovi interventi non solo rafforzeranno le difese già realizzate ma consentiranno di incrementare ulteriormente la linea di costa, con benefici immediati sia per le abitazioni che per la fruizione turistica.
Da Mili Moleti a Tremestieri, gli interventi previsti
Sempre sul versante sud, a Mili Moleti è stata avviata la gara per un progetto da 640mila euro. La procedura, che dovrebbe concludersi entro poche settimane, prevede la posa di una barriera in massi naturali davanti al fronte abitato. Un’opera ritenuta urgente dopo che negli ultimi inverni le mareggiate hanno più volte minacciato direttamente le case e le strade prospicienti al mare.
Non meno delicata la situazione di Tremestieri, in particolare lungo via Carbonara e via Veglia. Negli ultimi inverni i marosi hanno invaso carreggiate e cortili, lasciando segni profondi sulla viabilità e sulle strutture. Qui il Comune ha programmato un pacchetto di opere: interventi di consolidamento della scogliera, rinforzo delle difese esistenti e, soprattutto, il ripascimento con sabbia proveniente dal porto di Tremestieri, che verrà dragato definitivamente. In questo modo, un’operazione di manutenzione portuale diventerà occasione per rinforzare un tratto di costa sempre più fragile.
Messina, lavori già eseguiti contro l’erosione costiera
Se i nuovi cantieri apriranno in autunno, altri interventi sono già stati portati a termine. Ad Acqualadroni, ad esempio, si è operato con lavori di salpamento e rifioritura emergenziale, recuperando i massi trascinati dalle mareggiate e inserendo nuove barriere. Questo ha consentito di rinforzare le difese costiere e garantire maggiore protezione a case e attività, in una zona che negli ultimi anni ha sofferto arretramenti significativi.
Un altro intervento di rilievo è stato realizzato lungo il litorale ionico, tra Torre Faro e l’Annunziata, con un finanziamento complessivo di 3,5 milioni di euro proveniente dal Ministero della Transizione Ecologica (programmazione 2022). I lavori, affidati dal Commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico, hanno riguardato la rifioritura delle barriere frangiflutti già esistenti e la messa in sicurezza di uno dei tratti più frequentati della costa cittadina.
Tra gli interventi più riusciti si segnala quello realizzato nel tratto compreso tra Santa Margherita e Galati Marina. Con un appalto da 824mila euro aggiudicato alla Civiesse srl di Favara, sono stati costruiti 14 pennelli ripascitori e una scogliera in triplo strato di massi. A distanza di meno di un anno dall’ultimazione, sono già emerse nuove spiaggette naturali, oggi utilizzate da cittadini e turisti. Un esempio concreto di come opere di difesa possano avere anche una ricaduta positiva sul turismo balneare anche nei villaggi periferici.
Sono inoltre in fase di esecuzione gli interventi di salpamento e rifioritura delle barriere tra Briga e Giampilieri, appaltati al Consorzio Stabile San Pietro per un importo complessivo di 535mila euro. La posa dei blocchi è prevista a settembre, con la conclusione della stagione estiva, così da proteggere il litorale in tempo per l’arrivo delle mareggiate autunnali.
Le nuove progettazioni del 2024 e 2025
Parallelamente all’avvio dei cantieri, il Comune ha già avviato una nuova stagione di progettazioni. Nel corso del 2024 sono stati approvati:
- il progetto esecutivo di rifioritura della barriera di Ponte Schiavo, in attesa di finanziamento;
- la mitigazione del rischio idrogeologico e di erosione a Ponte Gallo e a contrada Puccino, aree colpite da mareggiate ricorrenti;
- due interventi previsti nel quadro del PON Metro Plus 2021-2027, dedicati al litorale nord della foce del torrente Galati e al tratto di Acqualadroni, con opere di rifioritura e ripascimento.
Risalgono invece al 2025 i progetti riguardanti il ripascimento del litorale tra Galati Marina e Santa Margherita (Delibera n. 110/2025). Restano ancora in corso le progettazioni relative ai tratti più delicati del versante tirrenico: Acqualadrone, Mezzana, Tono, Mulinello, Casabianca e Rodia. Particolare priorità è stata data a Casabianca, dove il progetto di mitigazione del rischio idrogeologico e di erosione costiera ha ottenuto la proroga della validità ambientale fino al 2027. Qui si attende l’avvio della gara d’appalto a cura del Commissario straordinario.
Lotta all’erosione costiera e al dissesto, una strategia complessiva
Il mosaico di cantieri già realizzati, interventi imminenti e nuove progettazioni offre l’immagine di una strategia complessiva che punta non solo a contenere i danni delle mareggiate, ma anche a ridisegnare il rapporto tra città e mare. Ogni opera, che sia una barriera in massi o un pennello ripascitore, ha un valore duplice: difende le abitazioni e restituisce tratti di spiaggia, oggi sempre più rari.
Per Messina la partita contro l’erosione non è soltanto una questione ambientale o tecnica, ma una sfida sociale ed economica. Proteggere la costa significa garantire sicurezza alle comunità rivierasche, preservare il patrimonio immobiliare, sostenere il turismo e riaffermare il valore identitario di una città che vive sul mare e del mare.
L’inverno sarà il primo banco di prova: se i cantieri partiranno nei tempi stabiliti e se le opere sapranno reggere alla forza delle onde, Messina potrà guardare al futuro con maggiore fiducia. In caso contrario, il mare tornerà a reclamare spazi che la città non può più permettersi di perdere.

