“Siamo nani sulle spalle dei giganti”, Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, apre con la celebre frase del filosofo medievale Bernardo di Chartres la conferenza stampa sulla presentazione di ArtEcclesiae Catania, l’innovativo parco culturale e percorso turistico integrato che valorizza il patrimonio ecclesiastico della città etnea.
“Il gigante – prosegue – è la storia di Catania, la quale figura identitaria è certamente Sant’Agata. Un patrimonio storico-artistico immenso, che ‘giganteggia’, appunto, su tutta la città nonché su di noi e sui cittadini, e che la rende luogo d’arte”.
Ad annuire, cavalcando l’immagine figurata, sono la dottoressa Grazia Spampinato, direttrice del Museo diocesano; il dottor Paolo Babbo, presidente di ArtWork e amministratore di AR.CA; e don Orazio Bonaccorsi, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali e l’edilizia di culto, presenti oggi nel Salone dei Vescovi dell’Arcidiocesi. Ed è proprio su questa evocazione di responsabilità che si fonda il progetto ArtEcclesiae Catania, nato dall’intesa tra l’Arcidiocesi e la società catanese AR.CA, che prenderà ufficialmente il via sabato 13 dicembre.
Il progetto ArtEcclesiae Catania, cos’è e a cosa serve
Una promozione integrata e sistemica dei beni ecclesiastici, nonché uno strumento decisivo per la gestione dei flussi turistici previsti durante il Giubileo Agatino 2026. Un anno giubilare che non riguarderà solo lo spirito festivo dell’occasione, ma anche il pellegrinaggio agatino, urgente anch’esso di una fruibilità adeguata del patrimonio di fede. Un anno che sarà anche un monito di responsabilità cittadina e comunitaria nei confronti della propria città, segnata dai recenti vandalismi alla scuola Pestalozzi e da altri episodi di degrado. Un anno santo in cui Sant’Agata, già definita da Monsignor Renna “una roccia di coerenza”, porterà ancora una volta alla riflessione.
“Catania è la città di Sant’Agata, nonché la città del barocco caratteristico per il contrasto tra il bianco della pietra e il nero della lava dell’Etna – precisa –. Qui affluiscono ogni anno tanti pellegrini, attratti dalla Cattedrale che custodisce il busto reliquiario della martire catanese, e tanti turisti che rimangono ammirati delle bellezze artistiche e della bontà delle proposte culturali e gastronomiche. Oggi la città allarga i propri orizzonti grazie a un servizio che mette in rete numerose realtà, testimoni di una bellezza aperta anche all’Infinito. Questa è Catania, la città che ci parla di fede e di un’identità aperta all’Europa e al mondo. Vi accoglie e contagia della sua bellezza”.
La valorizzazione del patrimonio di storia, arte e fede di Catania
ArtEcclesiae Catania mette in rete i luoghi più rappresentativi della storia, dell’arte e della fede della città etnea: La Cattedrale, le Terme Achilliane, la Collegiata e il Trittico Agatino (Sant’Agata la Vetere, Sant’Agata al Carcere, San Biagio in Sant’Agata alla Fornace). Il progetto opera nel rispetto dei fedeli e delle attività religiose, nonché in stretto rapporto coi parroci delle chiese coinvolte. Fornisce inoltre ai turisti nuove regole in materia di ticket d’ingresso e prenotazioni, una vasta gamma di percorsi e visite guidate personalizzate, l’allestimento di un bookshop situato all’ingresso del Museo Diocesano con funzione anche di info-point in cui sia i pellegrini sia i turisti potranno ricevere informazioni, acquistare biglietti e prenotare visite.
A coordinare ArtEcclesiae Catania è AR.CA, società guidata da Paolo Babbo, il quale tramite ArtWork ha già realizzato il medesimo progetto nelle città di Lecce, Bari e Bitonto, riscontrando negli scorsi anni esperienze di successo.
“Abbiamo accolto con grande spirito di servizio la richiesta di Sua Eccellenza Monsignor Luigi Renna di valorizzare il patrimonio ecclesiastico di Catania – sottolinea Paolo Babbo – e di dare finalmente riscontro alle straordinarie potenzialità culturali e turistiche dei suoi beni più preziosi. L’esperienza che ArtWork ha maturato in questi sette anni — prima a Lecce, poi a Bari e Bitonto — ci consente oggi di raccogliere e valorizzare il prezioso lavoro svolto da AR.CA, società dell’Arcidiocesi che ha gestito il Museo Diocesano. Il nostro impegno sarà quello di ampliare quella esperienza e renderla ancora più attuale, strutturata e rispondente alle esigenze del territorio e dei visitatori”. ArtEcclesiae Catania si propone ai visitatori non soltanto come itinerario per il cittadino e per il turista, ma anche come racconto identitario volto ad esaltare l’essenza della città, la figura di Sant’Agata e il suo culto.
“Un progetto – conclude – dalle grandi prospettive economiche: i turisti e i crocieristi che giungono a Catania, attraverso l’acquisto di un ticket unico, contribuiranno a creare le condizioni per mantenere e sviluppare un’offerta culturale realmente adeguata ai loro tempi di visita e ai loro desideri di approfondimento. L’avvio del servizio ha già garantito occupazione stabile a oltre 20 persone e genererà certamente ricadute positive su tutto il comparto turistico, dalle guide agli operatori del settore”.
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