Un grande laboratorio di eccellenza per lo sviluppo territoriale basato sull’economia della conoscenza. È lo scenario indicato da Nicola Barone nel suo libro Progetto Mezzogiorno (edito da Rubbettino), che anticipa di diversi anni – con singolare capacità visionaria – molti dei contenuti presenti oggi nel PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza che promuove un’ambiziosa agenda di riforme per la ripartenza dell’Italia e rappresenta un’immancabile opportunità di sviluppo e modernizzazione per le regioni Mezzogiorno.
Ingegnere, grande esperto di strategie innovative per le telecomunicazioni e considerato uno dei maggiori esperti internazionali di telecomunicazione, avendo ricoperto ruoli importanti all’interno di una delle principali telco europee, Barone ha trascorso la sua vita professionale dedicandosi a progetti ed iniziative nel campo della Net Economy, ricevendo numerosi riconoscimenti. Tra i più importanti il premio “Marconista del XXI secolo”, delle Fondazione Marconi e il Premio Internazionale Bronzi di Riace ricevuto per la sua significativa attività a sostegno e promozione nel campo delle telecomunicazioni.
Progetto Mezzogiorno tratta diffusamente del Territorial Knowledge Management e costituisce la verifica dei risultati dell’applicazione di questo metodo in alcune zone del Mezzogiorno. Un testo, dunque, di grande utilità indirizzato a chiunque volesse approfondire o programmare azioni di intervento nel campo delle nuove tecnologie in zone economicamente depresse. Progetto Mezzogiorno vuole essere fonte di ispirazione per tutti coloro che guidano e governano lo sviluppo del territorio che può assumere il ruolo di catalizzatore di nuove idee di crescita. Idee spesso già presenti in forma latente nel Mezzogiorno, ma in cerca di un esempio per trasformarsi in realtà produttive del patrimonio locale.
Il volume non si limita a teorizzare un metodo, ma parte da un’esperienza diretta perché per molti anni Barone ha ricoperto la carica di Presidente e amministratore unico di un grande progetto pilota territoriale come il piano telematico Calabria, finanziato dal Ministero dell’università e ricerca scientifica, che mirava proprio a creare le condizioni per lo sviluppo sostenibile e competitivo dei territori.
Un progetto che partiva da una delle regioni del Sud più bisognose di interventi “di sistema” per poter competere con gli altri territori più avanzati del nord d’Italia, ma anche d’Europa e che, nella sua applicazione può essere replicato anche in altre realtà territoriali con dinamiche sociali e produttive simili. Un progetto attraverso il quale Barone racconta che il Sud Italia può ripartire se si mettono insieme economia della conoscenza e tutto ciò che conduce sulla strada dello sviluppo: investimenti, formazione, integrazione locale e internazionale e soprattutto innovazione attraverso la valorizzazione delle culture e delle intelligenze del territorio. Con l’obiettivo di far emergere quello che nel libro viene definito il capitale intellettuale sociale territoriale. Con questa finalità l’autore ha individuato oltre 50 indicatori di competitività, puntualmente elencati nel libro, che rappresentano lo strumento per mettere a fuoco le potenzialità esistenti nel territorio. Tra queste risorse Barone individua in particolare il grande capitale umano del Sud, con i tanti laureati formati nelle sue otto università.
Un patrimonio che potrà essere finalmente messo al servizio dello sviluppo del territorio solo passando da una rinnovata collaborazione tra politica, pubblica amministrazione, imprenditoria e università. Un fattore che in passato ha rappresentato un elemento di criticità, ma che è indispensabile per poter sfruttare al massimo le potenzialità del territorio e per incamminarsi lungo il percorso delineato in Progetto Mezzogiorno. Un libro che, a distanza di oltre 15 anni dalla sua uscita, resta più attuale che mai e in grado di fornire elementi di grande interesse per le scelte strategiche nazionali del prossimo futuro.

