Progetto “Salva Sicilia & Siciliani”, da oltre 72 anni posto nel cassetto del dimenticatoio - QdS

Progetto “Salva Sicilia & Siciliani”, da oltre 72 anni posto nel cassetto del dimenticatoio

Progetto “Salva Sicilia & Siciliani”, da oltre 72 anni posto nel cassetto del dimenticatoio

martedì 04 Agosto 2020

Accogliamo e pubblichiamo la lettera del nostro lettore, l’architetto Gaspare Sammartano

Caro Direttore,

Sono l’architetto Gaspare Sammartano e ho il piacere di comunicarLe di avere sempre letto con attenzione i Suoi importanti articoli di prima pagina, in specie gli ultimi due, ovvero l’editoriale numero 4308 “Progetti, riforme, obiettivi – Ue, dopo il Teatro ora la Realtà” e il numero 4311 “Dannosa ignoranza di Internet – Uno vale uno, palese menzogna”.

Ho notato che entrambi riguardano molto da vicino noi “Siciliani”, purtroppo ancora dormienti e creduloni di un sistema politico fallito sotto ogni aspetto civile, penale, culturale, sociale, economico e produttivo, da sempre, non in grado di creare benessere individuale e collettivo né tantomeno una migliore qualità della vita in lista d’attesa da oltre 160 anni (a partire dalla visita del c.d. eroe dei due mondi, dal 1860 ad oggi).

Fermo restando la possibilità di non perdere ancora tempo, denaro e salute dietro ad una pseudo repubblica tra l’altro già rigettata dai nostri Avi nel 1946 a maggioranza assoluta tramite referendum popolare Monarchia votata come strumento di rigetto della Repubblica. Il “Progetto” risolutivo mira a creare una “Società Vera” con soci veri d.o.c., ovvero due terzi della popolazione siciliana, coadiuvata dallo Stato svizzero tramite Protocollo d’Intesa rinnovabile, previa condivisione e approvazione a maggioranza di tutti i sottoscrittori siciliani sensibili e parte lesa dispersi in Sicilia e nel Mondo.

Perché venga raggiunto questo importante obiettivo che permette ai Siciliani di amministrare direttamente (senza inutili politici tradizionali), in quanto aventi diritto a promuovere interventi di livello comunale, provinciale e regionale, tramite personale tecnico aventi titoli specifici e capacità professionali certificati, comunque sotto il controllo persistente della maggioranza di soci Siciliani regolarmente iscritti e rispettosi l’uno del l’altro (secondo la regola di base), come da determinare nel contratto specifico sottoscritto.

Il problema di fondo è sempre quello del mancante dialogo confronto costruttivo, di cui chiedo a Lei se vi siano le vie e le possibilità per attivarlo con successo mirato a farci uscire da questo “inferno asociale” nel più breve tempo possibile.

In attesa di riscontro porgo a Lei e al Suo Staff cordiali saluti,

Architetto Gaspare Sammartano
Mazara del Vallo

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