Ai microfoni del QdS.it sono intervenuti il Presidente dell'associazione Giancarlo Sciuto e la vicepresidente e coordinatrice del progetto Sonia Castelli.
Dal 30 giugno al 6 luglio 2025 si terrà a Catania, presso la sede di Isola, il Prometeo Program Campus. Si tratta di una grande opportunità per gli studenti catanesi dai 15 ai 20 anni, mettendo a disposizione 24 borse di studio atto a un percorso di formazione d’eccellenza guidato da docenti, imprenditori e consulenti per trasmettere competenze chiave e rafforzare le soft skill in leadership, comunicazione, crescita personale, imprenditoria, innovazione. Ai microfoni del QdS.it sono intervenuti il Presidente dell’associazione Giancarlo Sciuto e la vicepresidente e coordinatrice del progetto Sonia Castelli.
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Giancarlo Sciuto: “Ciascuna giornata ha un tema specifico, tantissimi i temi”
“Prometeo nasce tre anni fa. – racconta il Presidente Giancarlo Sciuto – Noi siamo lavoratori e imprenditori che, insieme, ci hanno portato a dire sempre quella classica cosa del “ma se l’avessi saputo prima, chissà quanti errori non avrei fatto”. La voglia e la missione di Prometeo è cercare di raccontare il prima possibile ai ragazzi le cose che normalmente impari nell’arco della tua vita e per fare delle scelte più consapevoli. Abbiamo deciso di farlo con una formula che è quella del campus che facciamo una volta l’anno con una durata di sette giorni. Ciascuna giornata ha una tematica specifica: leadership, vendere e sapersi vendere, imprenditorialità, comunicazione e marketing, orientamento, benessere psicofisici o finanza personale.”
“Quindi, – prosegue Sciuto – cerchiamo di trattare tutte quelle che sono non solo materie in ambito professionali ma anche sotto il punto di vista umano, di crescita e di consapevolezza. Oggi, il campus è destinato ai ragazzi tra i 15 e i 20 anni proprio perché conoscere certe cose in quell’età può fare la differenza, anche perché si può capire cosa fare dopo la scuola. Tanti ragazzi che hanno partecipato, che avevano delle idee hanno scoperto delle cose nuove, cambiando il pensiero sul loro futuro semplicemente perché prima non conoscevano quelle cose.”
Le borse di studio per i ragazzi
“Il campus è completamente finanziato dal nostro apporto, dal team dei volontari – spiega il Presidente dell’associazione Prometeo – e da tutte le aziende, i professionisti, i partner che finanziano l’iniziativa. Noi il primo anno abbiamo erogato 15 borse di studio del valore di 2.500 euro ai 15 partecipanti. L’anno scorso ne abbiamo erogate 30. Quest’anno ne erogheremo altre 24 e la location che ci ospita quest’anno sarà Isola Catania. Il palazzo Biscari è una location di assoluta eccezione.”
“Per le selezioni abbiamo cercato di ricreare una struttura simile a quella delle scholarship dei campus internazionali. La graduatoria di assegnazione delle borse di studio viene fatta tramite candidatura ad un bando pubblico, consultabile sul nostro il sito web o tramite una preselezione ad opera delle scuole partner sul territorio, e i partecipanti, che ricevono una borsa di studio a copertura totale dei costi del campus, vengono scelti sulla base di tre criteri: merito scolastico, reddito e colloquio motivazionale”.
Come si struttura il Campus: l’organizzazione
Il Presidente Giancarlo Sciuto prosegue spiegando come si struttura il campus in programma: “Il campus ha una durata di una settimana, quest’anno dal 30 giugno al 6 luglio dalle 9.00 alle 18.30. Più di 60 ore in totale di formazione e laboratori intensivi intervallate da pause ristorative e di confronto. Stiamo anche lavorando per individuare nuovi sponsor per provare ad integrare anche il pranzo. L’obiettivo da parte nostra è che nel tempo il Prometeo Program Campus diventi veramente un un’esperienza full-immersion che permetta agli studenti di entrare in struttura il lunedì e di dormire all’interno della struttura. Vogliamo fare in modo che questo campus nel tempo abbia una rilevanza nazionale, non solo provinciale, e che attragga talenti da tutte le regioni”.
“Siamo un collettore di interessi comuni, abbiamo organizzato e cercato di mettere insieme tutti quegli autori del territorio a cui piacerebbe dare una mano al territorio, aiutare i giovani e in qualche modo sponsorizzarli. Noi cerchiamo di mettere in discussione il nostro tempo per organizzare questo campus. Stiamo iniziando ad organizzare anche delle altre attività collaterali durante l’anno come visite aziendali, incontri associativi, workshop, contest e una serie di altre attività con l’idea di creare una vera e propria community all’interno di questo progetto che pensiamo possa essere un valore. Immaginiamo che questi ragazzi tra dieci anni continueranno ad essere in contatto con noi o tra loro si potranno creare delle relazioni veramente molto interessanti anche in ambito personale e in quello professionale. Già sta accadendo.”
Sonia Castelli: “Si tratta di una settimana di impatto e di crescita personale”
“I ragazzi del primo anno e dello scorso campus sono con ancora noi. – aggiunge Sonia Castelli, vicepresidente e coordinatrice del Prometeo Program Campus – Si è innescato questo circolo virtuoso per il quale i ragazzi del primo anno la scorsa estate hanno fatto da staff come volontari. Quindi, hanno aiutato e accolto i ragazzi nuovi per gestire a livello emotivo il campus, che è un’esperienza molto forte. Si tratta di una settimana di impatto e di crescita personale. Noi spieghiamo comunicazione, startup o imprenditorialità ma si tratta di un focus sulla loro crescita personale. Di conseguenza capiscono chi sono, dove vogliono andare e cosa vogliono diventare. Avere accanto dei ragazzi che già hanno fatto il percorso è stato fondamentale. Quest’anno lo stiamo replicando. È bellissimo continuare per noi e vedere che abbiamo effettivamente portato e fatto germogliare un semino nelle loro vite.”
Sciuto: “I ragazzi? Hanno bisogno di esempi. Volere è potere”
“Credo che i ragazzi abbiano bisogno di esempi. Lo dico come persona nata e cresciuta a Catania, nonostante i miei business operino in tutto il mondo. Spesso siamo abituati a dire che qui non funziona nulla. Ma siamo anche abituati a dirlo senza poi fare niente. Se noi educhiamo i nostri giovani così i nostri giovani senza provare cambiare niente, che diritto abbiamo di dire tutto questo? La nostra voglia di fare è il dare l’esempio. Questo progetto nasce la prima volta alla fine di aprile 2023, poche settimane dopo avevamo già fondato l’associazione e a giugno dello stesso anno, appena due mesi dopo, eravamo in aula per la prima edizione del campus. Questo significa che se vuoi farlo, si può fare.”
“L’anno scorso abbiamo messo insieme 50 attori sul territorio tra aziende e professionisti che hanno partecipato al campus. Quando la gente viene e vede quello che abbiamo fatto, oltre alla questione di impatto umano con i ragazzi, la cosa che ci chiedono è “come avete fatto in termini economici? Siete finanziati da qualche bando? Qual è il vostro tornaconto?” Fare questo campus perché non è una banalità, non è semplice restare 7 giorni e 10 ore al giorno con dei minorenni. Noi lo facciamo perché quello che i ragazzi ci restituiscono a livello umano è impagabile. L’esperienza umana è al pari di chi va in missione in Africa, c’è quel tipo di impatto umano.”
“L’ascolto è fondamentale”
“Se i ragazzi hanno l’esempio giusto possono crescere meglio e con una visione più ampia delle loro possibilità e di sé stessi. Quando hai consapevolezza puoi prendere scelte migliori per te e per chi ti sta intorno. Credo che ci sia un bisogno maggiore di ascolto – prosegue sui giovani Sonia Castelli – I ragazzi hanno tanto da dire: non è vero che a 15 anni sono troppo piccoli e che non hanno ancora niente da dire. Rispetto alle generazioni passate, gli strumenti che hanno a disposizione sono nettamente più potenti e sono sottoposti a moltissimi stimoli che arrivano da tutte le parti. Con internet, l’intelligenza artificiale, i social e gli smartphone in generale, hanno molta più facilità nel reperire informazioni, conoscere il mondo e scoprire tutto ciò che vogliono. Ma tutto questo va incanalato nel binario giusto e diretto effettivamente verso qualcosa di positivo, per evitare che diventi forza distruttiva, come purtroppo accade sempre più spesso oggi. Questi ragazzi hanno tanto dentro, ma spesso non sanno bene come tirare fuori il meglio di loro stessi. Noi cerchiamo solo di dare l’esempio, mettendoci in ascolto. In fase di colloquio, durante la selezione, la differenza la fa la loro voglia di partecipare e di mettersi in gioco. Cerchiamo di capire la loro motivazione, mettendoli a loro agio e nella condizione di sentirsi sereni e non giudicati con pregiudizio quando ci raccontano i loro sogni e le loro aspirazioni”.
“Sul fronte organizzativo, per noi è fondamentale il supporto dei nostri docenti, sponsor e partner, da quello legale a quello logistico e di comunicazione: ogni attore che contribuisce al progetto lo fa perché ha effettivamente sposato la nostra visione di futuro e di supporto concreto ai giovani. Tutti insieme cerchiamo di “sconvolgere” un po’ le loro vite, per dimostrare loro che se lo si vuole, è possibile realizzare i propri sogni, a patto di direzionare in modo positivo e certamente corretto le proprie energie”.