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Pronto soccorso, M5S all’Ars: “Urge fare qualcosa subito o sarà il caos”

Pronto soccorso, M5S all’Ars: “Urge fare qualcosa subito o sarà il caos”
Antonio De Luca, capogruppo del M5S Movimento 5 Stelle, all’Ars.

Nei prossimi 7 anni andranno in pensione in Sicilia 2755 medici di base e ne verranno assunti solo 623: la situazione potrebbe esplodere

“Se non si interviene al più presto con soluzioni strutturali e non con i soliti pannicelli caldi che servono poco a nulla, nei pronto soccorso siciliani sarà il caos e il governo Schifani sarà chiamato a risponderne. Ho ribadito la richiesta di istituire all’Ars una sottocommissione ad hoc aperta agli operatori del settore e alla sigle sindacali che si occupi dei problemi delle aree di emergenza con costanza e sistematicità. Finora si è andati avanti con provvedimenti tampone e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La proposta è stata apprezzata da numerosi deputati presenti alla seduta”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca in relazione alla seduta odierna della commissione Salute.

Potenziare i pronto soccorso

“Se non si interviene sul potenziamento dei ps e sulla medicina territoriale – ha detto Antonio De Luca -non ne usciremo mai. L’osservatorio per i conti pubblici italiani ha infatti lanciato l’allarme che nei prossimi 7 anni andranno in pensione in Sicilia circa 2755 medici di base e ne verranno assunti solo 623: ne verranno a mancare quindi 2132 e il problema scoppierà. Ben vengano, in questa fase, gli incentivi ai medici dell’emergenza, ma si devono offrire soluzioni strutturali definitive. Si deve intervenire anche sulle liste di attesa perché non è possibile che esami non rinviabili come quelli in materia oncologica siano prenotati a distanza di mesi”

Occhio alla medicina del territorio

Per Carlo Gilistro, l’altro deputato M5S della commissione Salute “il problema va affrontato in maniera seria evitando gli accessi anomali che ingolfano i pronto soccorso. Tantissime prestazioni da codice bianco o giallo che oggi quasi paralizzano le aree di emergenza devono tornare ad essere di competenza del medico di base. È fondamentale pertanto potenziare la medicina del territorio e restituire il medico di famiglia al suo ruolo centrale a difesa della salute, sburocratizzando la sua azione e sottraendolo alla montagna di scartoffie con cui ogni giorno ha purtroppo a che fare. Il cittadino, al contempo, deve rivalutare l’importante figura del medico di famiglia, cui oggi spesso si rivolge solo per la prescrizione di farmaci o per la stesura di certificati medici”.