Pronto Soccorso dell'ospedale Cervello non chiude, la conferma

“Il Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello non chiude”, la Regione smentisce le voci

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“Il Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello non chiude”, la Regione smentisce le voci

Redazione  |
lunedì 13 Maggio 2024

Riunione all'Assessorato della Salute per valutare i problemi del nosocomio, dall'organizzazione in vista dei lavori imminenti alla carenza di organico.

Non chiude il Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo e non sarà nemmeno accorpato con quello del Villa Sofia.

Lo conferma, in una nota seguita alla polemica e alle preoccupazioni di sindacati e cittadini nei scorsi giorni, la Regione Siciliana. All’origine delle voci sulla presunta chiusura del Pronto Soccorso ci sarebbero i lavori di ristrutturazione che dovrebbero interessare l’area di emergenza-urgenza del nosocomio, che si sommano alle carenze di organico denunciate dai sindacati.

Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello non chiude, la conferma

Non è prevista la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo, né il suo accorpamento con quello di Villa Sofia, in vista dei futuri lavori di ristrutturazione che coinvolgeranno l’area di emergenza-urgenza. È quanto ribadito nel corso di una riunione che si è tenuta nell’Assessorato regionale della Salute tra l’assessore, i dirigenti dei dipartimenti Pianificazione strategica e del Dasoe insieme con i vertici dell’azienda ospedaliera.

Le due ipotesi

La direzione aziendale ha comunicato di avere al vaglio due ipotesi progettuali per i lavori ed entro due settimane sceglierà quella più idonea a garantire la continuità assistenziale all’ospedale Cervello di Palermo. La decisione definitiva verrà presa nel corso di un nuovo incontro previsto in assessorato alla fine del mese.

Per quanto riguarda la carenza di personale, analoga a quella di tante altre strutture di emergenza-urgenza sia a livello regionale che nazionale, la Regione Siciliana specifica che “risulterà essenziale il ricorso a prestazioni aggiuntive di medici anche di altre unità complesse, finalizzato a garantire la doverosa continuità assistenziale”.

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Immagine di repertorio

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