Home » “Proroghe per favoritismi politici senza logica e senza controllo”

“Proroghe per favoritismi politici senza logica e senza controllo”

“Proroghe per favoritismi politici senza logica e senza controllo”

La proposta di Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia: “Concedere 100 metri di costa per ogni 900 di spiaggia libera”

PALERMO – Gestione abusiva della costa, stabilimenti che non sono “a servizio del mare” e un’inchiesta aperta dai giudici contabili che pende sulla testa della Regione per la parziale mancata riscossione dei canoni demaniali marittimi. Ad aggravare il quadro la proroga delle concessioni per i lidi fino al 2034 inserita, nei giorni scorsi, nel maxiemendaento governativo alla legge di bilancio. Abbiamo intervistato sul punto il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna.

Presidente qual è la vostra posizione sulla proroga delle concessioni che la Regione Sicilia è già pronta a recepire?
“Non siamo d’accordo. La consideriamo una proroga tout court che non guarda al caso concreto. Le concessioni sono state attribuite con criteri poco ortodossi. Concedere una proroga a gestione private di spiagge collettive non è condivisibile”.

Quali sono i criteri poco ortodossi a cui fa riferimento?
“Sappiamo che molte concessioni non sono state adeguatamente valutate. Hanno trovato il favore del politico di turno che si è adoperato per agevolare questo o quel concessionario. E comunque senza una logica. Noi ci siamo sempre battuti affinché i Comuni costieri predispongano a attuino sempre i piani di utilizzo del demanio marittimo (Pdum). Adesso c’è un emendamento che dispone la possibilità di concessione addirittura senza predisporre un piano. Quindi, la valutazione della gestione di un pezzo di costa viene totalmente cancellata. Domani potremmo avere una sequenza infinita di lidi uno accanto all’altro che impediranno il libero accesso a tutti”.

Che effetti avrà la proroga?
“Questa proroga alimenta un sistema che non ci convince e che privilegia esclusivamente l’iniziativa privata a scapito della libertà dei cittadini. In particolare della libera fruizione del mare e della costa che rappresentano beni collettivi”.

Pensa che possa essere un ulteriore impulso all’abusivismo dilagante degli stabilimenti balneari?
“La proroga si concentra su concessioni già rilasciate. Il danno e la beffa è che non c’è nessun controllo”.

Qual è la vostra soluzione?
“La soluzione ottimale sarebbe alternare gli spazi: concedere 100 metri di costa per ogni 900 metri di spiaggia libera”.

Su questo argomento, c’è un dialogo tra voi e la Regione? C’è stato un incontro?
“Tra noi e la Regione non c’è nessun dialogo. Abbiamo posizioni completamente diverse. La Regione poi applica una norma che permette la realizzazione di strutture ‘al servizio del mare’. In realtà sono tutte imprese economiche di altra natura: per lo più ristoranti, pizzerie e discoteche. A questo tipo di imprese non potrebbe essere rilasciata alcuna concessione demaniale perché siamo entro i 150 metri dal mare. E aggiungo che si verifica una concorrenza sleale a danno di chi i ristoranti ce li ha in regola e in centro città”.

Ci sono novità circa l’inchiesta in corso alla Corte dei Conti sui mancati introiti da concessioni demaniali?
“Non abbiamo numeri, so che la Regione incassa pochissimo. Una cifra irrisoria rispetto agli effettivi chilometri di costa dati in concessione”.
Gabriele Patti