Protesi, impiantato per la prima volta al mondo occhio stampato in 3D - QdS

Protesi, impiantato per la prima volta al mondo occhio stampato in 3D

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Protesi, impiantato per la prima volta al mondo occhio stampato in 3D

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venerdì 26 Novembre 2021

Il paziente, Steve Verze, è un ingegnere di 47 anni. L'intervento è stato eseguito al Moorfields Eye Hospital di Londra.

Impiantato in Inghilterra, per la prima volta al mondo, un occhio protesico stampato in 3D completamente digitale. Il paziente, Steve Verze, è un ingegnere di 47 anni. L’intervento è stato eseguito al Moorfields Eye Hospital di Londra. Verze ha provato per la prima volta il suo nuovo occhio l’11 novembre, insieme a una tradizionale protesi acrilica. Il 25 novembre è tornato a casa con solo il suo occhio stampato in 3D. “Ho bisogno di una protesi oculare da quando avevo 20 anni e mi sono sempre sentito a disagio”, ha detto Verze. “Questo nuovo occhio ha un aspetto fantastico”.

Rispetto alla tradizionale protesi acrilica, la protesi oculare stampata in 3D è più realistica e definita, e dà la percezione della profondità reale della pupilla. A differenza dei metodi tradizionali, utilizza scansioni dell’occhio invece di uno stampo invasivo della cavità oculare. Anche la velocità del processo di produzione, fanno notare dall’ospedale, è un elemento che potrebbe favorire l’utilizzo di protesi oculari stampate in 3D. “I tradizionali occhi protesici acrilici sono dipinti a mano e richiedono circa sei settimane per essere completati. Con la stampa 3D, una volta eseguita la scansione, la protesi può essere stampata entro due ore e mezza. Viene quindi inviata a un oculista per essere rifinita, lucidata e adattata. L’intero processo richiede solo due o tre settimane”. “Siamo entusiasti del potenziale di questo occhio protesico completamente digitale”, dichiara il professor Mandeep Sagoo, consulente oculista presso il Moorfields Eye Hospital. “L’auspicio è che l’imminente sperimentazione clinica fornisca prove solide sul valore di questa nuova tecnologia, mostrando la differenza che fa per i pazienti e la sua utilità per ridurre le liste di attesa”. (ANSA).

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