Benjamin Netanyahu arriva e l’assemblea dell’Onu si svuota e le sedie vengono lasciate vuote in segno di protesta contro l’operazione lanciata a Gaza.
La protesta dell’Assemblea Onu contro Netanyahu
Quando il primo ministro israeliano è arrivato sul podio per il suo intervento, molte delegazioni hanno lasciato l’aula in segno di protesta, tra fischi e applausi. Tra coloro che hanno abbandonato l’Assemblea generale ci sono rappresentanti di Paesi arabi, musulmani e africani, ma anche diversi rappresentanti di Stati europei.
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Gli altoparlanti a Gaza
L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato istruzioni alle Idf di installare altoparlanti in tutta la Striscia di Gaza. Questo affinché gli abitanti potessero ascoltare il suo messaggio, ma anche nella speranza che gli ostaggi potessero udire il suo discorso.
Il discorso
“Non abbiamo ancora finito. Gli ultimi resti di Hamas sono trincerati a Gaza City. Vogliono ripetere le atrocità del 7 ottobre ancora e ancora. Ecco perché Israele deve finire il lavoro il più rapidamente possibile”, ha detto il premier israeliano all’assemblea dell’Onu. Per Netanyahu solo la vittoria su Hamas “renderà possibile la pace con le nazioni di tutto il mondo arabo e musulmano” e “una marcata espansione degli storici Accordi di Abramo”. In più, il leader israeliano ha ribadito il “no” alla creazione di uno Stato di Palestina e al tempo stesso ha ribadito l’alleanza strategica con Trump e gli USA: “Capisce meglio di qualsiasi altro leader che Israele e l’America si trovano ad affrontare una minaccia comune“.