A promuovere la mobilitazione sono i sindacati Slc Cgil e Uilcom Uil di Catania, che chiedono un intervento immediato da parte di Enel Energia, del Ministero del Lavoro e del Made in Italy (Mimit) e della Regione Siciliana.
Posti di lavoro a rischio e mensilità di gennaio e febbraio non ancora pagate. Sono queste le ragioni che hanno spinto i lavoratori e le lavoratrici del call center Mics di Motta Sant’Anastasia a protestare di fronte alla sede di Enel a Catania, principale committente della società. Solo pochi mesi fa, infatti, l’azienda era stata rilevata da una nuova proprietà a seguito di una procedura ministeriale, con il patrocinio e le garanzie date dal Mimit. Una svolta che avrebbe dovuto rilanciare l’azienda che opera ormai da 15 anni ma che ad oggi si trova già in crisi.
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La protesta dei lavoratori del Call Center Mics: “Siamo stanchi”
“Siamo stanchi e arrabbiati – è stato lo sfogo di una lavoratrice -. Stiamo perdendo una giornata di lavoro per scendere in piazza e protestare per chiedere che ci venga riconosciuto quanto ci spetta. Non si lavora per la gloria, abbiamo delle famiglie. Da quando la società è stata acquisita non siamo stati mai pagati puntualmente e adesso siamo dietro di due mensilità che non sappiamo quando riceveremo.”
La mobilitazione dai sindacati Slc Cgil e Uilcom Uil di Catania
A promuovere la mobilitazione sono i sindacati Slc Cgil e Uilcom Uil di Catania, che chiedono un intervento immediato da parte di Enel Energia, del Ministero del Lavoro e del Made in Italy (Mimit) e della Regione Siciliana.
“È una situazione inaccettabile – ha dichiarato Gianluca Patanè, segretario generale Slc Cgil di Catania – per un’azienda che ha un maggiore committente come Enel. Il nuovo imprenditore ha iniziato a ritardare il pagamento degli stipendi. Ad oggi mancano le mensilità di gennaio e febbraio oltre a non essere stati riconosciuti cessione del quinto, contributi al fondo Telemaco e stiamo verificando anche i contributi reali dati all’INPS.”
Oltre, infatti agli stipendi non pagati, sono tanti i lavoratori che rischierebbero il posto di lavoro. Secondo i sindacati, attualmente la procedura è aperta dal 10 gennaio per 27 lavoratori ma è già stato dichiarato che entro settembre ne verranno aggiunti altri 20. Una situazione che non darebbe garanzie e certezze agli oltre 200 dipendenti che vivono nella precarietà il loro futuro lavorativo.
Le richieste di Gaetano Cristaldi (Uilcom Uil) a Enel
Gaetano Cristaldi, segretario generale Uilcom Uil di Catania, ha rivolto il suo appello proprio a Enel chiedendo che possano trovarsi soluzioni per ripristinare la situazione o, eventualmente, per garantire un futuro lavorativo ai dipendenti di Mics.
“Chiediamo ad Enel di non abbandonarci – spiega – e di intervenire a favore dei lavoratori. Tra qualche giorno avremo un incontro in fase istituzionale con il Centro per l’impiego di Catania per provare a chiudere un accordo che scongiuri questi licenziamenti. Finora l’azienda ha dimostrato negli incontri precedenti di non avere la volontà di trovare soluzioni non traumatiche per quanto riguarda il tema occupazionale.” Ma la protesta non si ferma qui. I lavoratori, insieme ai sindacati, ribadiscono che continueranno a far sentire la propria voce: “Qualora non dovessimo riuscire a trovare un accordo e l’azienda dovesse partire con licenziamenti coatti in maniera unilaterale – ha continuato Cristaldi – faremo ulteriori manifestazioni. Chiederemo anche l’intervento in prima persona del Prefetto di Catania per scongiurare questo dramma sociale.”
Mics, arrivato il 50% dello stipendio di gennaio
Nelle prime ore del pomeriggio, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, la proprietà di Mics Srl ha effettuato i bonifici istantanei ai lavoratori corrispondenti al 50% dello stipendio di gennaio 2025.